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Armatore Giuseppe D’Amato: “Domenica scorsa la Savina Caylin doveva essere liberata”

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Dic 20, 2011

Redazione | «Purtroppo oggi ( l’altro ieri ndr ) doveva essere annunciata la liberazione della Savina Caylyn. Ma sono sorti problemi». A sostenerlo è Peppino D’Amato, fondatore della Perseveranza di Navigazione, la società armatrice della “Rosalia D’Amato”, il mercantile con 22 componenti dell’equipaggio rimasto in mano ai pirati somali per oltre sette mesi e liberato lo scorso 25 novembre. D’Amato lo ha detto sul pulpito della chiesa dello Spirito Santo di Torre del Greco (Napoli) dove si è svolta la messa, officiata dal vescovo ausiliare di Napoli Antonio Di Donna, per celebrare la liberazione dell’imbarcazione italiana. Al termine della celebrazione Peppino D’Amato non ha voluto aggiungere molto altro: «Non fatemi dire di più, anche perché questo tipo di trattative è molto delicato. Ma è certo: oggi poteva essere annunciata la liberazione della Savina Caylyn (in mano ai pirati dallo scorso 8 febbraio)». D’Amato si è detto convinto «che presto, molto presto, anche questa triste vicenda sarà finita. Ci auguriamo prima di Natale.

«Non conosciamo altri dettagli in merito a quanto detto questa sera da Peppino D’Amato circa il mancato annuncio della liberazione della Savina Caylyn, né sarebbe giusto conoscerli. Il protocollo scelto per queste situazioni dal Ministero degli Esteri è giustamente rigido: meno componenti conoscono l’evolversi della situazione, meno rischi di compromettere le trattative ci sono». A sostenerlo è il comandante della Direzione marittima della Campania, il contrammiraglio Domenico Picone, intervenuto questa sera a Torre del Greco (Napoli) alla messa, officiata dal vescovo Antonio Di Donna, per celebrare la recente liberazione della «Rosalia D’Amato», il cargo della Perseveranza di Navigazione liberata lo scorso novembre dopo essere rimasta in mano ai pirati somali per sette mesi.

shponline

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