Redazione | Quello che sta venendo alla luce a pochi giorni dal pagamento del riscatto per la liberazione della Savina Caylyn di ben 11.5 milioni di dollari, ha dell’incredibile. Fonti somale sembrano confermare quello che si diceva nelle prime ore del rilascio della nave italiana e cioè di una spaccatura delle band che hanno gestito e che gestiscono i rapimenti delle navi in zona.
Il pagamento atipico in due parti ( 8.5 mln – 3 mln ) in realtà è stato elargito con questa formula perchè una band dei pirati si rifiutava di rilasciare gli ostaggi indiani dopo aver ricevuto solo i primi otto milioni di dollari. Fatto già accaduto il 15 Aprile quando altri pirati, nel sequestro di un’altra nave, speravano di usare otto marittimi indiani come pedine di scambio per prigionieri somali catturati dalla Marina militare Indiana. Da allora, i pirati di tutte le fazioni, hanno ripetutamente rifiutato di rilasciare i cittadini indiani e addirittura sono andati a”caccia” di marinai indiani.
La vicenda della Savina Caylyn stava capitolando quando anche una band delle tre non voleva rilasciare i 17 indiani di equipaggio ma era decisa a trattenerli come pedine di scambio. Solo l’intervento del leader del gruppo, Ilyaas (un comandante noto pirata del Murarsade, un clan sub di Hawiye), ha scongiurato questa ipotesi, che di fatto avrebbe fatto arenare ogni trattativa per il rilascio del cargo Italiano.
“Quando abbiamo rilasciato la Savina Caylyn un altro gruppo in Harardheere si è arrabbiato con noi perchè insieme agli italiani abbiamo rilasciato anche gli indiani ,” ha affermato un pirata.
Il Gruppo di Ilyaas tornato a Harardhere, dopo aver incassato il riscatto e rilasciato gli ostaggi indiani – secondo la polizia somala – è stato attaccato e minacciato dal gruppo di pirati del clan Saad (un sub-clan di Hawiye) e dall’altro gruppo dalla Omar Mohamud (un sub-clan di Maheerteen).
Le tre fazioni dovevano spartirsi 9,5 milioni di dollari di profitto in parti uguali, tuttavia il leader Ilyaas e la sua fazione del clan di Murarsade con un blitz notturno hanno tentato di accaparrarsene la metà tagliando fuori di fatto una band e questo per poco non ha fatto scoppiare una carneficina. “Avevano già pronte le armi per combattere tra di loro” afferma un altro pirata.
Un altro gruppo di pirati guidati da Guushaaye dal clan Saad ha poi negoziato con la fazione di Ilyaas e li ha incoraggiati a dividere il riscatto in parti uguali.
Nel corso di 11 mesi, i pirati hanno investito per gestire il sequestro della Savina Caylyn più di 2 milioni di dollari, conferma Hirsi, un pirata di Harmann.
Anche gli stessi residenti di Harardheere non sono immuni dalla violenza di questa gente.
“Succede costantemente, che quando i pirati vogliono ottenere un riscatto combattono insieme, a volte causando un numero di vittime altissime. Abbiamo paura dei pirati, perché quando combattono, sparano apertamente, senza dare alcun avviso dei residenti” dice un residente, Abdurahman Madoobe.
Negli ultimi mesi, pirati hanno stato causando crescente violenza agli stessi Somali. Fomentando conflitti tra i clan, uccidendo civili e persino con rapimenti di bambini.
I pirati somali sono attualmente in possesso di 14 pescherecci e 254 ostaggi.