Leo Pugliese | Il ritorno alla libertà ha il sapore delle piccole cose scontate, come fare il caffè al mattino o mettere il pigiama la sera, che solo l’abitudine della vita quotidiana rende consuetudine. Enzo e Peppino rientrati ieri nelle loro famiglie tornano a quella normalità che per quasi un anno hanno dovuto relegare in un angolo del loro cuore e della loro mente.
Come vi hanno trattato i pirati?
Peppino: “Un anno di INFERNO, tremendo. Non parliamo poi degli ultimi mesi. I pirati credevano che potessimo sabotare la Savina Caylyn”
Cosa vi hanno fatto, nello specifico?
Peppino:” Cose non belle, non piacevoli. Troppe cose non possiamo dirle ancora osno in corso indagini delle forze armate”
Cosa mangiavate?
Peppino: “Poco, pochissimo acqua e riso. Ma il cibo era relativo. La cosa peggiore era quando ogni tanto ci impedivano di parlare con i nostri congiunti. Pressioni psicologiche difficilissime da affrontare”
Cosa vi ha dato la forza per andare avanti?
Peppino: ” La fede in DIO. La preghiera mi ha aiutato tantissimo. Avevo con me un crocifisso che stringevo forte e che mi ha segnato in questa prigionia. Dio esiste.”
Un ringraziamento speciale?
Peppino: ” Il Governo Italiano, e gli uomini della fregata Grecale che ci hanno preso in consegna e i Procidani che ci sono stati vicini”
Tornerete a navigare?
Peppino: “Certo. Sono un uomo di mare”
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interview from: il mattino
sono di quelli che hanno lottato x la liberazione di questi marinai ,vorrei solo dire a qualcuno che tuttoggi ci sta criticando x quello che abbiamo fatto di stare zitto e non cercare nemmeno di farsi conoscere da persone come me che hanno dato l’anima con il cuore che hanno creduto in quello che si faceva fin dal primo giorno che si e’ iniziati ,mi rammarico solo xche’ si doveva fare tutto quello che si e’ fatto e forse anche di piu’ molto tempo prima. c.m.q. addirittura sembra che queste persone che tuttoggi non anno ancora capito cosa vuol dire essere rapiti da un certo tipo di persone siano in qualche modo affamigliate con marinai della prima liberazione . chiedo solo a loro di vergognarsi un pochino dopo le stronzate che hanno messo in giro
Egregio signor Pugliese,
non ricordo di aver rilasciato alcuna intervista, da ieri ad oggi e sicuramente non ricordo di aver detto le parole che mi vedo attribuite in questa sua intervista.
La prego di voler cassare tutte le mie risposte in quanto non rispondono a quanto da me detto e quanto da me affermato.
Vorrei chiederle quindi cortesemente di non inventare o di copiare diverse affermazioni in modo da ottenere un collage di parole e di affermazioni che rispondevano alla sua personale visione della vicenda.
La ringrazio di mantenere viva l’attenzione sul problema in quanto ci sono altri 600 marittimi prigionieri di cui 6 nostri connazionali, ma la prego di attenersi alla verità e di pubblicare solo cio’ che le viene riferito in modo diretto e non ciò che le viene riportato per sentito dire o per altre vie.
La saluto
Crescenzo Guardascione
Salve Signor Guardascione,
rispettiamo la sua scelta, la sua volontà, la sua vita. Ma nell’oggetto in questione le rapp.resento che abbiamo riportato fedelemente – specificando la fonte- ( ovviamente nei limti e per questioni di spazio rispetto alla carta stapata SENZA ALTERARNE IL SIGNIFICATO – come potrà vedere lei stesso nelle foto che alleghiamo ) l’intervista al “Mattino” a firma Gigi Di Fiore che è pubblicata oggi a pag. 35.
Colgo l’occasione per invitarla, qual.ora volesse, a rilasciare un sua personale ed esclusiva intervista a noi, anche per smen.tire il Mattino. Proprio per – come dice lei – MANTENERE viva l’attenzione sul problema della pirateria.
Con affetto
Leo Pugliese
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Sono contentissima per il ritorno a casa di tutti e quattro i marinai imbarcati e che sono stati nelle mani dei somali.
Ieri sera ho pianto da casa come una bambina non essendo potuta scendere perchè con la febbre. ora siamo tutti liberi.
Un appaluso anche a tg procida da sempre sinonimo di qualità e correttezza.
maria
Grazie Maria,
non sempre riusciamo a fare quello che vorremmo. La qualità ( che lei ci attribuisce) molte volte si deve misurare anche con tempi e modi che la comunicazione di oggi ci impone. Fare informazione è qualcosa di difficile. Almeno per chi non vuole essere banale.
Detto ciò, oggi abbiamo incontrato Enzo “de visu” e ci siamo chiariti. Lui ci ha riferito di aver visto il giornalista ( in questione Gigi di fiore ) che solo di “nascosto” segnava fatti e accadimenti che lui stava raccontando ad altri, ai parenti, ecc ecc. accerchiato com’era da troupe televisive e giornalisti vari.
A fronte di ciò ritenemiamo la querelle chiusa, auguriamo ad Enzo di riprendersi quanto prima e quando lo riterrà opportuno saremo pronti ad accogliere la sua testimonianza diretta.
Gentile direttore,
notati i chiarimenti, penso sinceramente che sia più corretto che lei elimini la pseudo intervista dello pseudo giornalista Di Fiore, in attesa di un servizio autentico che potrà fare personalmente prossimamente, quando i marittimi si sentiranno di parlare pubblicamente.
Questo lo dico tenendo presenti la sua buona fede e il rispetto che sicuramente vuol nutrire nei confronti dei marittimi sequestrati, delle loro famiglie e, dato non insignificante, dei lettori del suo tg procida.
Grazie per la cortese attenzione, confido nella sua sensibilità e nella sua volontà di correttezza.
Margherita Scotto di Perta
Ciao Margherita,
ti saluto e nel ringraziarti dei modi e dei termini che hai utilizzato in questo invito, dopo averla già “derubricata” giorni fa, possiamo anche cassare la parte relativa ad Enzo.
Rdz