G.D.M | La vicenda della Costa Concordia ha riportato all’attenzione dei più la questione della sicurezza in mare e non si può non ricordare la tragedia del peschereccio Giovanni Padre che l’11 agosto 2011 è affondato nelle nostre acque, speronato dal cargo “Jolly Grigio”, della compagnia Ignazio Messina di Genova.
Disperate le parole di Immacolata Ramaglia : “Non posso più aspettare, sono sei mesi che aspetto di rivedere mio marito e mio figlio. Se non ci aiutano, mi butto in mare e vado a prenderli io”.
Ricordiamo che a bordo del Giovanni Padre c’erano Vincenzo, di 43 anni, e il figlio Alfonso, di 21, entrambi dispersi e con ogni probabilità ancora intrappolati nel relitto che da allora giace sul fondo del mare nel Golfo di Napoli. L’unico superstite fu il terzo membro dell’equipaggio, Vincenzo Birra.
Una tragedia che si consumò in pochi attimi ma che da allora tormenta la signora Immacolata, che in questi giorni assiste in tv alle operazioni di recupero dei superstiti e dei corpi senza vita intrappolati sulla Costa Concordia adagiata sugli scogli dell’Isola del Giglio.
Immacolata, che poi aggiunge: “Per loro si sono dati subito tutti da fare, mentre per mio figlio e mio marito hanno fatto solo ricerche in acqua, poi più niente. Mi sono rivolta a chiunque, tutti mi dicono di comprendere il mio dolore ma nessuno fa niente. La compagnia disse che ci avrebbe messo la faccia, ma non ce l’ha messa più.”
Perbacco, se di tutto il grande sdegno con cui si scagliano i Media (e che in alcune situazioni accadute, come anche da parte dei parenti delle Vittime, lo si può comprendere benissimo …) contro l’intera “Ciurma” della nave Concordia, finita tragicamente sugli scogli dell’isola del Giglio, se di questa rabbia ce ne fosse stata almeno una minima parte anche contro lo speronamento del peschereccio Giovanni Padre da parte della nave assassina Jolly Grigio della “Compagnia Messina”, avvenuto ad Agosto nei pressi di Ischia, adesso la sfortunata famiglia Guida (pescatori di Ercolano) saprebbe dove portare un fiore sulla tomba del ragazzo ventenne e di suo padre, che sono ancora nel relitto della loro barca colla quale Lavoravano e che può sempre riemergere e provocare anche un ulteriore disastro … in barba a qualche Giudicione che non ne ritiene necessario il recupero, ai fini della sicurezza e malgrado la doverosa offerta di provvedere a tale incombenza, fatta da parte dell’Armatore responsabile del misfatto. http://www.adnkronos.com/IGN/Regioni/Campania/Napoli-familiari-dispersi-peschereccio-aiutateci-a-recuperare-corpi-Vincenzo-e-Alfonso_312880686872.html
Invece, a proposito del Comandante della Costa Concordia, la supernave naufragata, c’è da convenire sul fatto che Schettino ha commesso una grande cazzata, forse dovuta alla Consuetudine (“che vale più della Legge”) ma che non può trovare nessuna giustificazione in questo caso, perché si è trasformata in un fatale errore che ha provocato un’Apocalittica Tragedia in cui vi sono state Vittime e Dispersi, incluso una Piccinina di soli cinque anni; ma è pur vero che malgrado lo sconvolgimento che lo ha Subissato ed ha rovinato per sempre la sua esistenza e quella di una moltitudine di persone (e Famiglie …) è riuscito, prima di crollare, a mantenere i nervi saldi e il sangue freddo necessario ad un Comandante, per evitare il Panico a bordo e a rimediare in parte, con l’ultima manovra possibile (compiuta da vero Marinaio) in modo da poter far eseguire i difficili e delicati compiti al suo Equipaggio, che si è prodigato molto egregiamente e al limite delle umane possibilità, facendo comunque sbarcare la quasi totalità delle persone (4.000 ?) in 2 ore, checchè si dica; e bene ha fatto il Magistrato a liberarlo da un’illegale Carcerazione; questi sono i fatti, il resto, sono solo avventati e immeritati giudizi di Linciaggio. http://www.stellamaris.tv/?q=node/2530
Grazie a Dio che in questo infelice Mondo e di questi tempi, esiste ancora gente disposta a tutto pur di dare una mano ai Bisognosi; come ha fatto la Popolazione dell’Isola del Giglio che è riescita a scrivere una Sublime pagina di Storia della Bontà, da poterla aggiungere con molto Onore, nel libro Cuore.
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Sagge e delicate parole di grande e Umana Comprensione quelle del Sindaco dei Gigliesi; nelle quali, giustamente e da buon Padre di Famiglia, si preoccupa doverosamente anche di accennare al domani della sua Meravigliosa Gente, che comunque arriverà e speriamo che qualcuno dall’Alto dei Cieli si muova a Pietà, facendo ritrovare in fretta tutti i Dispersi, a cominciare dalla bellissima Bambina dai grandi e belli occhioni che rappresenta il maggior tormento di questa immane Tragedia del mare …
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Naufragio del peschereccio Giovanni Padre e della nave Costa Concordia; due gravi “Disgrazie del mare” con diverso e discriminante criterio di valutazione da parte di tanti; a cominciare dalla partecipazione dello Stato, Infingardo nel primo caso e giustamente molto Laborioso nel secondo.
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Da note di Agenzia, si apprende che il Codacons ha presentato diffida al Commissario delegato all’emergenza per il naufragio di Costa Concordia Franco Gabrielli affinché «vengano immediatamente riprese le ricerche dei dispersi». L’associazione ha anche depositato un esposto in procura affinché «vengano avviate specifiche indagini sui motivi per cui sono state sospese» e perché «si accertino eventuali ipotesi di reato come interruzione di pubblico servizio, omissione di atti d’ufficio e violenza privata nei confronti dei familiari dei dispersi».
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Se ci fosse stata tutta questa attenzione con relativo e grande dibattito anche nella precedente Tragedia del Giovanni Padre, forse sarebbe squillato un campanello d’allarme da parte di chi di Dovere, per cui si sarebbe ravvisato pure la necessità di richiamare all’ordine i Naviganti ad una maggiore prudenza, di usare una minore velocità e di tenersi più al largo, in vicinanza della Terraferma o di posti “affollati” da altro naviglio; chissà se forse non si sarebbe evitata o quantunque molto attenuata, la grande “Disgrazia” della nave Concordia, ma forse il Codacons, come tante altre Ditte, a quell’epoca non erano esistevano ancora …
Non solo, ma nessuno dice che la colpa è proprio della capitaneria di porto, che la colpa è proprio di chi hanno eletto ad eroe e che grazie alle sue arroganti frasi dette per coprire i propri errori e quelli della capitaneria del Giglio ha fatto un danno di immagine immenso alla marineria italiana e all’italia.
Ci ocupiamo da tempo di tutel di marittimi e persone viaggianti (seriamente e non come i sindacati o le cavalcanti d’onda associaizioni dei consumatori (in questi giorni sempre presenti in trasmissioni televisive a dire stupidaggini dimostrando la loro totale incompetenza)
Abbiamo persone disposte a testimoniare cose gravissime
http://www.marittimi.org
http://www.vogliovivere.org
tel. 010 5958259