GdM | Grande soddisfazione è stata espressa dai ns concittadini per gli ulteriori 60 giorni di proroga accordati dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Napoli, avverso la sentenza di abbattimento dell’abitazione di Elisabeth Ayala in Via Morea.
La vicenda ha inizio nel lontano Marzo del 2009 quando la Procura conferiva l’incarico di demolizione all’allora Sindaco Gerardo Lubrano Lavadera. La procedura esecutiva fu definita – dopo il passagggio in giudicato della sentenza penale di condanna – atto ineludibile, obbligatoiriamente doveroso rientrante nelle ragioni di giustizia di cui all’art. 328 c.p..
Da allora sia la vecchia Amministrazione che la nuova hanno attivato tutti i canali che potessero portare ad una risoluzione della vicenda in questione e delle altre che pendono sulla nostra isola.
La Procura più volte in questi 3 anni ha sollecitato il Comune a comunicare l’esito della demolizione e/o il ripristino dello stato dei luoghi. Ricordiamo che a differenza di quanto si legge da qualche parte e da quanto dichiarato da qualche avvocato, secondo la Procura Generale della Repubblica, il Sindaco – e operativamente condotto dal Dirigente dell’ufficio Tecnino – è OBBLIGATO ad adempiere i comandi impartiti dal Giudice Penale con la sentenza passata in giudicato, così come, del resto già sollecitato dal Prefetto di Napoli con nota del 07.10.2008.
Ad ogni buon conto, anche ai sensi del 2° comma dell’art 328 c.p e dopo la richiesta di proroga avanzata dal Comune, il Sostituto Procuratore ha accolto con favore la stessa.
Grande Leo, bravo sei una potenza …
Si punisce come sempre chi ha rubato una mela