Franco Ambrosino | La solita “procidanità” rischia di far saltare l’antico rito dell’ultima cena dei confratelli dei Bianchi nell’ex chiesa di San Giacomo. E qualcuno inevitabilmente se ne dovrà assumere la responsabilità. Davanti ai cittadini, ai tanti turisti che già affollano le nostre stradine, alla curia napoletana e soprattuto verso se stessi. Se da un lato si vogliono far ricadere responsabilità e colpe verso chi ha permesso che si costruisse un mistero nei locali dell’ex chiesa di San Giacomo ( richiesta che non poteva essere elusa ) da sempre sede dell’antico rito della cena, dall’altra è apparsa forte e chiara la volontà degli stessi ragazzi che occupano i locali di adoperarsi al meglio per consentire la celebrazione dei confratelli. ( ci srisulta che hanno già finito la pitturazione di una base e spostato all’interno un’altra base ). E a fronte di ciò e dell’ormai avvicinarsi del Giovedi Santo che l’Arciconfraternità del SS Sacramento deve chiarirsi al suo interno e decidere cosa fare. I motivi del Si o del No possono e devono essere esclusivamente legati alla contingenza logistica dell’evento e non a momenti per strumentalizzare la vicenda. Politici. Associazionistici. ecc ecc. Per quelli c’è tempo.
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4 commenti su “L’ultima cena dei Bianchi in San Giacomo: la palla ora passa all’Arciconfraternita”
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Per chiarire: la celebrazione dell’ultima cena nell’ex chiesa di S. Giacomo non èuò avvenire perchè uno solo dei 2 misteri che occupano il locale è disposto a spostarsi l’altro no, inoltre trovo assurdo che si arrivi a 2 giorni da giovedì santo e si stia ancora a questo, è stato fatto un errore, quello spazio da tempo utilizzato per l’ultima cena (non è una novità che si svolga lì) non doveva essere messo a disposizione di altri senza un impegno scritto che obbligasse i ragazzi a lasciare il locale nella settimana santa.
Quindi non è all’interno dell’Arciconfraternita il problema bensì nelle nuove realtà che cercano di prendere anzi pretendere spazi altrui invece di andare in giro a cercarsi un posto. Un vecchio detto che chi tardi arriva male alloggia, ma in questo caso mi sa che chi tardi arriva alloggia anche bene ai danni di chi occupava quello spazio da tempo.
Quindi le responsabilità verso i turisti, verso i cittadini procidani ed altri le deve assumere ESCLUSIVAMENTE colui il quale ha permesso questa vergona.
NOI VOGLIAMO METTERCI DA PARTE E FARLI FARE LA MESSA IN COEMA DOMINI. MA ALL’INTERNO DELLA CONFREATERNITA’ C’E’ CHI NON PUO’ VEDERE A NOI DI UNA DELLE ASSOCIAZIONI ALTRI FANNO CASINI POLITICI PER COLPA DEI FIGLI CHE SONO CONTRO O A FAVORE DELLA NOSTRA ASSOCIAZIONE.
SIAMO DISPONIBILI A DARGLI ANCHE UNA MANO PER METTERE A POSTO TUTTO. IL SINDACO HA DATO LA SUA DISPONIBILITA’ PER IL SERVIZIO DI GUARDIANIA. LA RESPOSNSABILITA’ SE NON SI FA L’ULTIMA CENA E ‘ DI UNA PARTE DEGLI ISCRITTI DELLA CONFRATERNITA’.
CHIEDIAMO AL PRIORE IMPAGLIAZZO DI METTERLI ALLA PORTA CHI VUOLE BOICOTTARE PER FINI POLITICI LA CENA.
Credo che nessuno dei confratelli voglia boicottare una celebrazione che è parte integrante del loro status sarebbe come togliere la processione del cristo ai turchini quindi è assurdo, inoltre non credo che persone di una certa età possano o no vedere ragazzi di cui non conoscono nè il nome, nè il volto, la cosa è molto semplice i bianchi rivendicavano solo S.Giacomo come luogo dove celebrare il cenacolo che è la parte essenziale del giovedì santo in quanto ricorda l’ultima cena e non si tratta di certo del cenone di fine anno . Comunque penso sempre che far venir fuori i problemi sia positivo infatti dopo tutte le cose dette su internet, qualcuno ha riflettuto e finalmente (a 2 giorni dal giovedì santo) ” si è creato lo spazio”.
infinitamenteeeeeeeeeeeeeeeee grazieeeeeeeeeeeeee il vostro articolo ha svegliato certe “coscienze sporche” la cena si farà.