Redazione | È morto, nei fondali di Punta Pizzaco dopo pochi minuti dall’immersione. Alessandro Trignano, 39 anni, era un sub esperto, dotato di un particolare brevetto, il ‘rescue diver’ ,una tipologia di brevetto che abilita al soccorso subacqueo. Ancora ignota la causa del malore improvviso che ne ha provocato la morte.
Secondo una prima ricostruzione della Guardia Costiera, che ha aperto un’inchiesta, l’uomo si è immerso in mare insieme ad altri dieci sub, accompagnati sul posto da un diving di Baia. Dopo pochi minuti dall’immersione A.T. ha avuto un malore, se ne sono accorti i suoi compagni di avventura e lo hanno riportato a galla.
È scattato subito l’allarme, con l’sos alla Guardia Costiera i cui uomini, coordinati dal tenente di vascello Giuseppe Panico, sono intervenuti con un’unità veloce. Il gommone del diving è giunto in breve tempo al porto di Marina Grande, nell’area turistica, dove sono accorsi anche i sanitari del 118. Ma non c’è stato nulla da fare. I medici hanno provato ad effettuare un massaggio cardiaco utilizzando il defibrillatore, ma dopo poco ne hanno dichiarato il decesso per arresto cardiocircolatorio.
La Guardia Costiera ha recuperato gli altri dieci sub e sequestrato l’attrezzatura subacquea utilizzata dall’uomo.
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6 commenti su “Sub di 39 anni muore nelle acque di pizzaco. A niente sono valse le procedure di rianimazione”
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sei tempestivo semper in primis
sei sempre troppo buono…grazie
bloglandia dice “assistito da un diving center di Procida,” ????
Quanto mi dispiace R.I.P.
è uno sbaglio dell’ANSA….
noi eravamo li in banchina e il collega Guglielmo Taliercio sin da subito si è accorto che non era Procidano il Diving.
P
Posso domandare in base a quale criterio di valutazione si ritiene che un sub sia esperto? Per dare del sub esperto ad un rescue diver bisognerebbe almeno conoscere le norme e le procedure per raggiungere tale brevetto. Intanto posso dirvi che l’esperienza di un subacqueo si valuta in base al numero di immersioni che ha svolto e non in base al brevetto ottenuto. Quelle che per gli aviatori sono le ore di volo tanto per intenderci. Ma il danno ormai è fatto, cerchiamo quantomeno di non ingigantirlo. Grazie per l’attenzione. Paolo Esposito di Costanzo