Vincenzo Scotto di Fasano | Dopo più di 50 anni e a 36 anni dall’inizio dei lavori di restauro, ieri si sono riaperte le porte dell’antica chiesa di S. Margherita Nuova.
Ospite d’eccezione – alla cerimonia di inaugurazione – una delegazione del XIV Congresso Mondiale della stampa russa guidata dal dott Carmine Zaccaria, responsabile del consolato bielorusso a Napoli.
Accolti allo sbarco dall’inno nazionale russo eseguito dalla Banda Musicale “Città di Procida”, gli ospiti hanno potuto godere delle bellezze del centro storico dell’isola “miracolosamente” svuotato da traffico e automezzi parcheggiati in ogni dove.
La cerimonia si è aperta con un riconoscimento al sindaco di Procida da parte dei responsabili della delegazione, che hanno desritto Procida come ” un bellissima isola, dove sembra di passeggiare in un set cinematografico“.
Il sindaco Capezzuto, ringraziando a nome della comunità procidana , la delegazione Russa «Ho fortemente voluto la vostra presenza anche qui a Procida, perché credo che Procida merita di essere conosciuta. È per me un onore inoltre potervi ospitare in un’occasione come questa (la riapertura di S. Margherita)».
Dopo una breve introduzione dell’assessore Maria Capodanno, che ha presentato i relatori dell’evento (il dottor Carmine Zaccaria, organizzatore del XIV Congresso Mondiale della Stampa Russa, il soprintendente architetto Giorgio Cozzolino, don Lello Ponticelli, decano dell’isola, l’architetto Nicolina Ricciardelli, responsabile dei lavori e l’onorevole Luigi Muro) ha preso nuovamente la parola il primo cittadino: «Finalmente! Finalmente siamo qui» ha esclamato Capezzuto, ringraziando la soprintendenza per la collaborazione, e augurandosi che questa possa essere solo la «prima tappa di una cooperazione volta alla rivalutazione del territorio – a partire proprio dalla ricostruzione delle parti crollate di questa chiesa e il recupero di monumenti come il castello d’Avalos»; i ringraziamenti del sindaco sono poi contintuati – oltre che ai convenuti e gli ospiti – a don Lello Ponticelli « per la sua presenza, e mi auguro che si rinnovi per il futuro la nostra partnership per la salvaguardia e la rivalutazione di questi luoghi»; a Carmine Zaccaria organizzatore del Congresso e responsabile della delegazione russa , «con la promessa che in futuro Procida si arricchisca di presenze turistiche e culturali russe»; all’onorevole Luigi Muro «per l’attaccamento alla propria terra testimoniato dalla sua presenza qui oggi »; e all’assessore Maria Capodanno, definita “la signora procidana” « per l’organizzazione di quest’evento in tempi così brevi».
Subito dopo il Sindaco ha preso la parola don Lello Ponticelli, che portando il saluto e i ringraziamenti del Cardinale Crescenzio Sepe ha teso a sottolineare come «Santa Margherita è ancora una chiesa consacrata e che da oggi rientra nelle disponibilità del clero. La condivisone di idee e progetti tra le sensibilità presenti speriamo possa adivenire alla gestione di questo e altri monumenti di culto».
Entusiasta l’architetto Cozzolino, della soprintendenza: «Questo restauro mostra l’eccellenza del lavoro della soprintendenza. Abbiamo avuto modo di utilizzare nuove metodologie di lavoro sempre salvaguardando la parte religiosa del monumento». Non è mancato un cenno di risposta al Decano Ponticelli : «Pur essendo una chiesa, non è detto che questo spazio non possa essere utilizzato per altre manifestazioni; io credo che gli spazi religiosi e non abbiano un quid in comune,; mi piace chiamarla una “finalità senza scopi contingenti”; non hanno niente di diverso da case, fabbriche e affini perché custodiscono intrinsecamente una natura umana» e nel ringraziare l’architetto Ricciardelli per l’ottimo lavoro svolto nella rivalutazione della chiesa, chiosa: «credo che la religiosità esista non solo nel culto, ma anche nella vita di tutti i giorni, in ogni tipologia di lavoro o di esperienza ».
Si sono susseguiti poi gli intereventi dell’arch. Nicolina Ricciardelli, responsabile del restauro di S. Margherita che ha ricordato la genesi dei lavori partendo dal lontano 1976, quando un un telegramma del ministero ordinava la demolizione della struttura pericolante e quindi quasi dell’intero monumento. Ha ricordato gli sforzi di questi anni e le persone che si sono susseguite durante i lavori. Ribadendo la necessità di trovare altri fondi pe ril restauro della parte sottostante del tempio.
Carmine Zaccaria – responsabile e organizzatore del Congresso della Stampa russa – ha spiegato le motivazioni che l’hanno spinto a scegliere l’isola di Arturo come location del XIV congresso della stampa Russa in quanto «Procida è un’isola di cultura, c’è la musica, l’arte, la letteratura; a Procida si fa tutto e si può fare tutto, e secondo me dovrebbe ospitare un turismo diverso rispetto alle altre isole del Golfo. Vogliamo promuovere Procida in tutto il mondo grazie ai nostri mezzi di informazione – come i siti internet, visitati ogni giorno da circa 58 milioni di persone».
In chiusura, un breve intervento dell’onorevole Luigi Muro: «sono qui in veste di presidente del Consiglio Comunale di Procida e sono certo che al mio saluto si uniranno gli altri consiglieri e assessori assenti quest’oggi; devo dire che non è stato un sacrificio per me lasciare i lavori parlamentari per essere qui; credo non esista esperienza politica migliore di quella che permette di rappresentare il proprio territorio».
Muro ha tenuto poi a sottolineare due cose: «la prima è la capacità dei procidani di aprirsi al mondo; e la seconda la capacità di rivendicare la propria storia e cultura».
C’è poi un rimando alla questione della collaborazione tra comune, soprintendenza e chiesa: «il concetto di condivisione non deve prevedere un attore principale e uno secondario, perché la finalità principale è quella di restituire ai procidani questa struttura » ed è perciò fondamentale «la sinergia tra tutti gli “attori” impegnati in quest’opera».
Dopo la lettura di una poesia che il premio Nobel Joseph Brodski dedicò a Procida, un breve concerto con le musiche di Gioacchino Rossini (due di queste intitolate a Procida e Ischia) eseguite egregiamente dai Maestri Alessandra Cesarini e Christophe Buren.
La cerimonia si è chiusa con la consegna di una targa commemorativa a Concetta Barra consegnata al figlio della celebre attrice e cantante procidana, Peppe Barra: «Procida è il dono più bello che ho avuto; la Procida in cui sono cresciuto era bellissima, selvaggia, nuda, si potevano assaporare i profumi della flora e della cucina, oggi scomparsi a causa dello smog; spero che l’amministrazione continui a lavorare contro il traffico, per poter rivedere Procida così come la sognavo e la sogno ancora; anch’io mi unisco ai ringraziamenti per questi lavori, ma poiché sono un nostalgico preferivo S. Margherita diroccata, perché emanava un’intensità e un alone di mistero indimenticabili»
Secondo la mia opinione
un grandissimo sbaglio fece il Ministero nel 1976 quando non attuò la demolizione di tutto.
La Chiesa ” Santa Margherita ” è diventa nell’arco di 36 anni ” una gallina dalle uova d’oro” , una fabbrica come per la Basilica di S.Pietro che non finisce mai
e ” magna ” e attinge sempre dai soldi dei contribuenti italiani
L’avessero distrutta allora ,poteva sorgere un bellissimo albergo: sarebbe stato certamente piu utile alla comunità procidana
Poi le cerimonie ….valgono per quelle che sono…aria fritta
Speriamo che la Procura di Napoli indaghi anche su questo evento,cosi sappiamo quanto è costato agli Italiani
e chi ne ha beneficiato.
Abbiamo ,noi procidani, ancora davanti agli occhi lo sperpero di quell’evento pagato dalla Regione sulla rivisatizione dell’Isola del Postino : FU UNA PORCHERIA ENORME
Ne Beneficiarono in molti,tipo ” Pro loco ” ( io direi protasca), e alcuni personaggi che sono stati presenti in questo evento
Sono d’ accordissimo con Geppino!!!!!