Redazione | Il ventinove settembre di ogni anno in quasi tutte le famiglie dell’isola c’è qualcuno da festeggiare. Un pò come succede a Napoli nel giorno di San Gennaro. L’odore della festa lo si spercepisce di buon mattino quando i primi colpi di mortaio salgono al cielo. E’ San Michele ed in ogni casa si respira un’aria diversa. Non solo per i tanti procidani che portano il nome dell’Arcangelo ma anche per tutto ciò che riguarda l’aspetto rituale dei festeggiamenti che si svolgono a Terra Murata. La messa diventa quasi un obbligo, i bambini portano le bandiere, gli adulti le candele. Il Santo Patrono accoglie la popolazione nella sua abbazia in una sorta di abbraccio che stringe forte tutti i Procidani, presenti e lontani. Il punto più toccante lo si coglie quando poi dall’Abbazia si snoda una piccola processione con la statua argentea del santo patrono fino al “Mulino” del carcere, dove avviene la benedizione e intonato il famoso canto “Al gran principe degli angeli..”
Tutto secondo una tradizione che si tramanda da secoli fino oggi o poco più. Infatti, il curato Mons. Michele Del Prete, pare abbia deciso – giustamente – di spostare il luogo della “benedizione dell’isola” dal Mulino alla terraza dei Cannoni. Il perchè è presto detto: la stradina d’accesso – che porta allo spiazzale del Mulino – è sconnessa e i muretti della pavimentazione diroccati e per questo non è sicura per le centinaia e centina di pellegrini che accompagnano la processione.
L’idea potrebbe essere quella di far “affacciare” l’effige del Santo Patrono dalla terrazza – inugurata ieri – che da su Punta dei Monaci così da permettere anche a chi non era presente alla manifestazione della riapertura di Santa Margherita, non solo di apprezzare lo splendio scenario che si affaccia sulla baia della Corricella, ma al tempo stesso ammirare anche la chiesa appena restaurata.
vorrei fare una precisazione, intanto anche lo scorso anno san michele non si è affacciato dal mulino ma dai “cannoni” , ma non per la strada ma perché la zona del carcere dove si entra è fatiscente con le tegole di amianto che stanno per crollare. la terrazza che dite secondo me non andrebbe bene per una questione ovvia le statua non ci passa per il corridoio ed andare così sulla terrazza ma, anzi, io proporrei di farlo affacciare dallo spiazzale antistante la chiesa di santa margherita in modo anche che la gente sia più raccolta al nostro protettore
Ottima idea. Penso che anche il Dir. pensava allo spazio antistante la chiesa.
Sembra un’alternativa …naturale
Non so perchè, ma mi sembrava di averla già sentita questa proposta.
Poi se addirittura ci saranno anche il Dir. e Mich. in presenza di San Michele avremmo il vero connubbio tra….sacro e….profano.