Franco Ambrosino | Un dottore. Carmine Pariante e’ innanzitutto un medico, psichiatra e professore di psichiatria del King’s College London assurto agli onori delle cronache nazionali della stampa inglese e poi internazionale per un suo saggio pubblicato lo scorso mese di agosto sulla rivista Epidemiology and Psychiatric Sciences, dove insieme al collega ricercatore Giuliano Aiello, interviene sulla vicenda dei disordini causati dai vandali in alcuni quartieri di Londra, nell’estate del 2011, dove i negozi furono depredati e devastati ed interi quartieri tenuti in ostaggio. Così di fronte al silenzio del Governo inglese, ha preso carta e penna ed ha provato a porre le questione all’attenzione dell’opinione pubblica chiedendo “…il perché di questi eventi, chi sono i giovani che hanno assaltato i loro stessi quartieri, come possiamo cambiare la societa’ locale e far si’ che questi avvenimenti non si ripetano”. Ed allora ad un anno di distanza i commercianti della zona, artisti e un agenzia di pubblicita’ hanno dato vita al progetto di Babies of the Boroughs, dove sulle serrande e le pareti esterne dei negozi sono dipinti i volti dei bambini del quartiere, con l’intento di contribuire a creare un clima di maggiore serenità . Un progetto di psicologia sociale, del quale si occupa Carmine Pariante, ” nei disordini di un anno fa, i giovani attaccarono il quartiere perché non si sentivano parte della comunità locale…dipingere i visi di bambino sulle saracinesche o mettere musica classica nelle stazioni ( un altro progetto dell’azienda di trasporto metropolitano di Londra ) migliora la qualità dell’ambiente, ispira rispetto, favorisce il senso di appartenenza alla società”. Il professor Pariante e’ per meta procidano da parte di madre Margherita Martino ( prima donna procidana a laurearsi in medicina a Napoli, dove conobbe il marito, anch’egli medico, psichiatra, come poi sarà anche la moglie di Carmine ) si laurea a Roma, specializzazione a Cagliari, poi gli Stati Uniti ed infine Londra, dove da qualche anno diviene professore. Un legame, quello con l’isola, molto forte, perché oltre agli affetti familiari, zii e cugini, si fonda sui ricordi dell’infanzia e dell’adolescenza, sopratutto dei periodi di vacanza, spensierata e straordinaria che solo un’isola come Procida sa dare, “...ho tanti bellissimi ricordi: la luce della luna riflessa sul mare vista dalla Geotenda (una discoteca dei miei tempi…) mentre il DJ mette “Quanno chiove” di Pino Daniele; l’alba con il sole che sorge dietro la Corricella dopo una notte a chiacchierare sui muretti della Chiaiolella; le giornate in barca mangiandoci i ricci appena presi dal fondo, aperti con le forbici e usando il pane come un cucchiaino; le scale della Chiaia, in salita ed in discesa… quanti scalini sono? 187, o mi ricordo male? “.Lasciare l’Italia per andare all’estero, per continuare la ricerca, non sarà stato facile neanche per lui, ma forse e’ prevalso nelle sue scelte l’idea di una inevitabile migrazione professionale “verso uno dei centri di eccellenza mondiale in psichiatria”, quale e’ appunto quello di Londra. Anche se poi, mi confessa, di fronte ad una lettera di una giovane ricercatrice italiana ad un quotidiano, che la situazione da noi e’ veramente difficile.Procida e’ nella sua memoria e nel suo cuore, parte fondamentale della sua esperienza di vita, dove sono nate le primi amicizie, i primi amori, immagini indelebili di luoghi, persone, eventi. “…ogni tanto torno, ma mai abbastanza”. La nostra conversazione si chiude con una sorta di invito, un esortazione “…ho una fede illimitata, quasi religiosa, nel potere dello studio e della cultura, conoscere ci permette di evolverci, di scegliere il proprio destino, di capire gli errori nostri e degli altri e di evitare di ripetere gli stessi errori, come individuo o come gruppo. Per questo ho voluto scrivere il mio pezzo sui disordini: per provare a capire“. Ci congediamo da Carmine Pariante, procidano italiano a Londra, psichiatra di professione, isolano nell’anima .