Redazione | Hanno diritto a un maxi risarcimento i familiari di un lavoratore deceduto a seguito di malattie causate da esposizione ad amianto. Lo ha stabilito ieri la sentenza numero 17092 depositata dalla Suprema Corte di Cassazione che ha esaminato il caso di un portuale morto nel 2003, di cui gli eredi avevano presentato un ricorso per ottenere che fosse dichiarata l’origine professionale della malattia e, dunque, il conseguente risarcimento dei danni.
La notizia non può che giungere con piacere sulla nostra isola ed essere accolta con gioia dalle decine e decine di famiglie che hanno visto morire i loro cari per cause presumibilmente legate all’esposizione all’amianto che veniva utilizzato fino a qualche anno fa sulle navi.