Vincenzo Scotto di Fasano | Introdotta dal video “1912-2012 il secolo di Elsa” – con immagini e interviste alla scrittrice – la serata della premiazione del glorioso “Procida isola di Arturo Elsa Morante” di sabato scorso, è stata una bella manifestazione di spettacolo e cultura. Come ha sottolineato il presidente della giuria – Giovanni Russo – il Premio ogni anno segna ” una crescita grazie al rigore e l’autonomia, “perchè si distingue dagli altri premi per il forte carattere indipendente e soprattutto originale e perché vengono premiati anche i traduttori“.
I due riconsocimenti più importanti sono andati per la sezione narrativa/poetica al romanzo (già vincitore del premio Campiello, nonché finalista del premio Strega) “Nel Tempo di Mezzo” di Marcello Fois, per la sezione saggistica “Il Ragazzo che Io Fui” di Sergio Zavoli e in quella “complice d’autore” Carlo Verdone.
I giurati hanno inoltre riconosciuto con una targa il lavoro del responsabile della rivista “Il Giannone” Antonio Motta per il numero monografico “Un Altro Mondo – Omaggio a Elsa Morante”;della professoressa Genoveffa Palumbo per il volume “Le Porte della Storia”, della giornalista Clio Pedone per “L’Uomo che Guardò Oltre il Muro” sulla passione per la politica estera di Francesco Cossiga; dei traduttori Lorenza di Lella e Giuseppe Girimonti Greco per la trasposizione in italiano de “Il Barone Sanguinario” di Vladimir Pozner; delle due giovani neolaureate procidane Annelise Purificato e Federica Formisano con tesi rispettivamente in Sociologia della Famiglia e Tecniche della Comunicazione Pubblicitaria e di Domenico Ambrosino per il libro “L’Isola Sequestrata”.
La serata è poi stata scandita dalle domande ai due ospiti di eccezione Carlo Verdone e Sergio Zavoli. Carlo Verdone ha ricordato della figura del padre («persona semplice, spiritosa, ma severa; è lui che mi ha fatto scoprire la magia del cinema e mi ha trasmesso la passione per un certo tipo di comicità romana») e del momento drammatico che sta attraversando il cinema italiano («siamo molto preoccupati, perché il pubblico sta voltando le spalle al nostro cinema; la realtà che leggiamo sui giornali, che vediamo in televisione va oltre la nostra stessa immaginazione, così ci riesce difficile scrivere soggetti comici originali. Quest’anno sono stati chiusi 250 cinema dei quartieri centrali di Roma che avevano un pubblico di adulti/anziani “affezionati” a un certo tipo di film impegnati o d’autore; si punta all’intrattenimento a tutti i costi, con film d’azione con effetti speciali che attraggono soprattutto giovani o film d’animazione per i più piccoli»), colpa – secondo l’attore romano – di «20 anni di brutta televisione». Per il futuro però si sente fiducioso: «ci vorrà un bel po’ di tempo, ma ne usciremo».
Una breve lectio magistralis, invece, quella di Sergio Zavoli sull’attuale realtà italiana: «è da un po’ di tempo a questa parte che il nostro paese non ci piace, ma non possiamo dirlo» ha esordito il grande giornalista: «c’è un bisogno di politica proprio quando sembra che la politica agisca contro di noi; l’antipolitica è il cancro del nostro paese e i giovani ne sono vittime. Pensare che il futuro è nelle mani di qualcun altro e non nelle nostre mani, è una delle cause del qualunquismo».
Anche Zavoli ha bacchettato la disastrosa condotta assunta negli ultimi anni dalla TV nostrana: «questa televisione è impraticabile, il suo destino è segnato. È triste constatare che finché il programma è di basso profilo culturale tanto più sarà seguito dal pubblico. È una TV del dolore, del dolorismo a tutti i costi, i pomeriggi televisivi sono scandalosi, e noi non sappiamo più indignarci, perché stiamo diventando complici di questo sistema», poi chiosa: «per dare speranza a questa Italia bisogna agire: se per esempio ognuno di noi pulisse davanti al portone di casa sua, il Paese sarebbe pulito». Ha chiuso gli interventi un emozionato Marcello Fois con un consiglio: «la televisione dovrebbe farsi carico dei linguaggi e soprattutto del vocabolario degli italiani, perché sentir chiamare “furbetti” i “ladri, come si sente spesso in alcuni programmi e tg è insopportabile».
complimenti all’ass. scotto di carlo e a tutti gli organizzatori, bella la serata, bello lo spettacolo, forse i tempi televisivi un po stretti hanno fatto fare tutto di fretta, ma si può sempre migliorare.
Onore al VERO Premio Elsa Morante quello nostrano e Procidanoi e non a quello fantoccio e clone.
ciao a tutti
Maria
nella foto però l’assessore non si vede
c’era la sua OMBRA….
Il tempismo del primo commento, di un anonimo, subito dopo articoli “importanti” parla da solo e la dice lunga ai più attenti…
…ombratile
Sig. Luca, credo che il primo commento sia stato fatto da un’ IMBUCATA… di parte comune.
Un plauso a Vincenzo, sintetico ed efficace. ( me pure “cognato”).
Il Premio dedicato ad Elsa Morante , nato a Procida e giunto alla sua XXVI edizione, inizialmente si denominava “Isola di Arturo-Elsa Morante”.
Successivamente si aggiunse il nome Procida , per sottolineare il legame forte con l’isola.Quindi il Premio Procida non è mai esistito e tantomeno gli “scippi” denunciati
Dopo una diatriba con l’Amministrazione Muro, la Giuria che era subentrata a quella originaria che aveva dato il via all’idea ed all’organizzazione dell’iniziativa, fece nascere il Premio clone che per anni viaggiò fra Ischia, Bacoli, Napoli, Roma , in cerca di una “patria”.
E proprio agli organizzatori del Premio clone il Tribunale di Napoli -Sezione distaccata di Pozzuoli, con un verbale di concliazione intimò di togliere alla propria iniziativa ogni riferimento (a cominciare dal richiamo al numero delle edizioni) al Premio nato a Procida.
Le fortune del Premio clone si conoscono bene , con l’impegno di ingenti finanziamenti ottenuti da Bassolino e compagni.
Non voglio qui stare a discutere sulla qualità del Premio e sul carattere originale ed originario dell’iniziativa promossa dalla Giunta Parascandola, con Domenico Ambrosino Assessore alla Cultura.
Quello che è certo che il Premio clone è uno solo:quello presieduto dalla Maraini.
E non basteranno i soldi, gli avvocati ed i blog a sovvertire la realtà.
Il Premio dedicato ad Elsa Morante ed al suo capolavoro è nato e resta a Procida, con buona pace di tutti.
Michele Ambrosino
il VERO Premio Elsa Morante è il Premio Elsa Morante,
il VERO Premio Procida – Isola di Arturo-Elsa Morante è il Premio Procida – Isola di Arturo-Elsa Morante.
Molto semplice.
il Premio Elsa Morante è il premio Elsa Morante, come il premio carducci è il premio carducci, il premio verga e’ il premio verga, e compagnia cantante. ( in italia se ne fanno 258 di premi fatevi il conto )
A noi TANTO ce ne frega di questa scrittirce perche’ ha ambientato il romanzo l’Isola di Arturo a PROCIDA.
Per noi Procidani quindi Morante ha un senso se c’è Procida. Senza Procida non ce ne può fregar de meno.
Ergo il vero premio Elsa Morante ( PROCIDA) è il NOSTRO:
Meglio non aprire tutti i libri, gli atti giudiziari di quegli anni. Ognuno si facesse il suo e tutti siamo contenti e soprattutto sereni
con quello che ha replicato la dice lunga..
Ognuno faccia le cose come meglio crede e soprattutto vada fiero di quello fa senza riversare il proprio astio su altre realtà.
La questione è molto semplice, è una questione di identità che dovrebbe premere ad entrambe le manifestazioni, ognuna forte, contenta e serena delle proprie caratteristiche e delle proprie scelte.
Per spiegarmi meglio: io mi chiamo Iki, ma se per sbaglio mi chiamano Maria, tengo a puntualizzare il mio nome esatto, certamente non voglio essere chiamata con il nome di un’altra persona.
Veramente non è difficile.
ci sta tutto il tuo discorso iki, mi spieghi quel’è l’identità del premio che presiede tua sorella?
Il premio che ideo il KIODO Domenico Aabrosino e c’era anche tuo padre( elio ) che forse era anche lui assessore, era nato per far rivivere la memoria di ELSA MORANTE ma in funzione del libro L’isola di Arturo.
Dopo la diatriba del tribunale non entrò nel merito della dicitura del premio ma solo per ricordare che le edizioni erano quelle procidane. Procida può fregiarsi della XXIII edizione…per significare un continuum storico.
ps: ve vogliamo parlare delel giurie di quegli anni, dei casini una sera del premio ai giardini di elsa, e ci mischiamo anche un po di politica mi inviti a nozze. Veramente non è difficile.
“Elsa Morante – isole – lune e Maree” hahahahhahah
avete mentito per caso?? da decenni?
SCUSATE LEGGETE IL PROCIDANO IL VERBALE DI CONCILIAZIONE
del luglio 1999 …;-)))))
che bella figura di merda ( scusate il termine) e ci vengono a fare la morale…RIDICOLI
W Procida
W L’isola di Arturo
il premio Elsa Morante di procida è diventato come il mak pi dei ragazzi del nautico. Ci si incontra sul palco per un dibattito tipo Ballarò. Poca importanza nazionale, poco risalto alla figura di Elsa e soprattutto è chiuso ai nuovi talenti della letteratura mentre è aperto ai vecchissimi talenti. Costa molto più di un mak pi e se non si facesse non cambierebbe assolutamente nulla.
quasi quasi la fondo pure io un’assoiczione e farò anche io un premio Elsa Morante ho chiesto ad un avvocato e lo posso fare…e poi faccio l’accordo col comune di Procida.
Vediamo un po questa gente se si zittisce e torna nel cono d’mbra dove vive da secoli…
e anche io partirò dalla TREDICESIMA EDZIONE come ha fatto qualcuno nel 1999 quando doveva essere l’EDIZIONE numero 1. Li si che è stata contravvenuto il verbale di conciliazione…
Lo chiamerò “Premio Elsa Morante – La clonazione”
maria maria quanto sei ingenua, è ovvio che sono scappati con la coda tra le gambe tanta è stata la figura da 4 soldi.
Ma che ti aspetti, che devono rispondere se non provare vergogna?
comunque mi piaci questa iniziativa ne parlerò con chi di dovere e vediamo se riusciamo anche a rimettere in pieri il parco letterario dedicato ad elsa morante
Paolo Peluffo Alla XXVI edizione del Premio Elsa Morante.
“Procida deve molto ad un libro, L’isola di arturo di Elsa Morante a cui è dedicato l’omonimo premio letterario, e al film tratto dal libro e diretto da Damiano Damiani che fece conoscere l’isola in tutto il mondo con ricadute positive sul turismo e l’economia locale.
L’isola di Arturo, un longseller che dopo 55 anni continua a vendere migliaia di copie, ci fa pensare al valore economico di un libro, che non è solo quello intrinseco di prodotto”.
Nelle parole di Paolo Peluffo, credo ci possa essere il senso di un premio procidano.
Come tutti i premi letterari e in genere tutte le manifestazioni pubbliche sui libri , viene finanziato in tutto o quasi tutto con soldi pubblici. L’Italia ha il primato europeo di questo tipo di manifestazioni, ma e tra le ultime per numero di libri letti. Sarebbe da chiederci perché ad un così alto numero di manifestazioni letterarie il numero dei lettori non aumenta. Al di la’ delle serate dei premi, che fortunatamente cedono anche qualcosa allo spettacolo, si potrebbero invitare i vincitori a tornare sull’isola ed incontrare studenti, lettori e lettrici per parlare del loro libro, del mestiere di scritTore, dello stesso libro della Morante. L’ incontro confronto con gli autori potrebbe attenuare quella distanza che c’è tra una poltrona e il palco dei vincitori e sopratutto concentrarsi sui libri.
ciao michele,
perchè sono ingenua? Per anni ci hanno ammorbato che il loro era il premio per eccellenza, carte bollate, avvocati, scritti, giornali, e ora che viene fuori la verità dv si sono nascosti? loro e i loro sodali?
Non ultima una lettera giunta qui al Sindaco. Ma facitece o piacer’
io mi fermo qui non mi va di sparare sulle croce rossa
e poi ci vuole la Giuria POPOLARE e non giuria tecnica che manco li legge i libri e decidono a tavolino chi deve vincere.
Fate decidere ai giovani – che sono lontani dalla lettura – chi deve vincere e non a 4 reperti archeologici.
ps: ma Gramellini quest’anno perchè non ha vinto?? era lui il vincitore… è vero? perchè poi è uscito sto Fois alias Grazia Deledda?.
misteri della fede e noi abbiamo fede e siamo sicuri che passata la tempesta la verità trionfera’
D’accordo con franco ambrosino e gennaro. Non comprendo benissimo il linguaggio della signora maria piena di rabbia e acredine, sentimenti lontanissimi dalla cultura e dalla sua promozione. Non sto a ripetere qui la questione del nome..ma pare proprio che il vostro non vi piaccia….mi dispiace.
W il Premio Elsa Morante! 🙂
siate contenti per il Premio Procida senza invidie o comunque sentimenti tanto negativi. L’isola, che noi amiamo tanto, non merita questo.