Redazione | Protesta dei lavoratori Caremar a Napoli: bloccate le partenze di due traghetti e a terra pendolari e turisti. A restare fermi i traghetti Driade e Fauno, i primi che, stamattina avrebbero dovuto assicurare il collegamento con la nostra isola
Il delegato ai Trasporti Cons. Com. Pasqualino Sabia non nasconde le sue perplessità: “Una scelta sbagliata quella dei lavoratori a cui siamo vicini in questa delicata fase della società. Ma ritroviamo inaccettabile il modo di scioperare non garantendo almeno le corse essenziali per la nostra isola, come quella del postale delle 06.25 da Napoli.. Almeno la prima corsa doveva essere effettuata”
Non m’hanno fatto vende manco un giornale!!!
Ma quando non si viene pagati, ed è incerto il futuro, siamo solidali.
Domani leggeremo la notizia sui giornali.
Egr. Capitano Sabia.
Invece di criticare scenda in capo anche lei insieme ai cittadini e faccia qualcosa di concreto. Presto questa compagnia sparirà e per noi isolani saranno dolori per raggiungere la terra ferma.
Egr. Capitano Sabia
Quando navigava lei le navi venivano legate con le salcicce , provi ad andare a bordo ora con chiari di luna e poi ci faccia saper , specialmente quando non arriva lo stipendio a casa.
Credo che scioperare sia un diritto di ogni lavoratore, ma altrettanto sacrosanto sia consentire ad un lavoratore o studente isolano raggiungere il proprio posto di lavoro o il proprio istituto scolastico.
Fino ad ora la Caremar ha già fatto precedenti agitazioni ma le prime corse non le avevano mai toccate, questa è la cosa grave su cui necessità una disciplina regionale immediata.
Purtroppo ora inizierà la solita “querelle” di rimpalli di competenze e scarica barili con politici che tuonano ma senza risultati ed intanto noi procidani rimarremo sempre più isolati alla faccia della continuità territoriale…….!!!???
Da oggi le navi si fermano a Napoli per protestare contro la Regione Campania per la mancata erogazione di quei famosi otto milioni di euro che l’assessore Vetrella, circa un mese fa aveva promesso di dare alla CAREMAR per assicurare fino a dicembre il pagamento del carburante e degli stipendi ai marittimi. Noi marittimi, ci siamo scocciati, è arrivato il momento di agire!!!!! Spero soltanto che il problema possa essere sentito anche dai Comuni delle isole e che portino loro per primi avanti la battaglia contro la privatizzazione della CAREMAR come sta già facendo da mesi l’Autmare di Nicola Lamonica che ha promosso per questo una petizione popolare. Ischia che è già asservita da compagnie private, avverte il problema e si sta muovendo e Procida e Capri che sono Caremardipendenti, quando si sveglieranno dal sonno e inizieranno ad avvertire anche loro il problema???? Chi dorme, non piglia pesci…!!!!!!!!!!!!!!!!
E poi vorrei dire una parolina all’assessore Sabia: per prima cosa, occuparsi dei trasporti significa farlo sempre e non scendere in campo solo quando la Caremar o la Regione taglia un collegamento da o per Procida. Ora dovete sentire il vero problema a Procida perchè tra poco la CAREMAR non esisterà più e allora vi renderete conto quando dovrete andare a Napoli col privato. Seconda cosa, forse l’assessore Sabia non conosce le problematiche della Caremar e non sa che ci sono problemi con i nostri stipendi che vengono tagliati ogni mese. Caro Pasquale tu hai navigato in Tirrenia quando le vacche erano grasse e stavi bene, ma lo dovresti sapere che se le Caremar e le altre consorelle regionali oggi, stanno in questo stato, lo dobbiamo proprio alla Tirrenia che negli ultimi tre anni ha messo le zampe sulle società regionali e le ha succhiate fino all’ultima goccia di sangue. Cercate di essere più presenti anche col movimento di Peppino Rosato e di fare i fatti e non inutili chiacchiere!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
caro marittimo caremar, i traghetti non servono al suo stipendio, bensi a portare a napoli e viceversa me e gli altri passeggeri……..altrimenti non servirebbero. non si può fare sempre il frocio con il culo degli altri
Mi dispiace che i marittimi si facciano trascinare in una diatriba politica condotta esclusivamente dalla CGIL e dal tanto decantato Nicola Lamonica (noto agitatore di popolo ma politicamente schierato). La privatizzazione si dovrà fare se non si vuole il fallimento della Caremar e la perdita totale dei posti di lavoro,che penso sia la cosa più importante, mentre si pensa a difendere i privilegi. Le vacche grasse sono finite….