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TGPROCIDA

Raccontare il presente, capire il futuro

La responsabilità dei tanti “perchè”

Ditgprocida

Nov 13, 2012

Franco Ambrosino |  Un profondo senso di cordoglio alla famiglia di Gennaro,un sentimento profondo di dolore  per una esperienza finita purtroppo anzitempo in malo modo. Appena giunta la notizia, il nostro primo pensiero è andato propro ai familiari e man mano che ne raccogliamo altre, sulla dinamica dell’incidente, sulle altre circostanze personalii cresce la sofferenza di tutti noi, anche di quanti non conoscendolo personalmente, avvertono un senso misto di smarrimento e di voglia di reagire. E’ difficile cercare di scrivere senza scadere in una gratutita captatio benevolentiae speculativa o peggio ancora nella ripetizione nauseante della ricerca di “responsabilità” di uno o più colpevoli, come se la nostra partecipazione emotiva dovesse per forza, nell’immediato, trovare un caprio espiatorio appagante per la coscienza. Come se ci dovessimo sentire necessariamente soddisfatti solo dopo aver individuato i perchè , sopratutto se queste cause trovano un’identità  individuale, collettiva, sociale, istituzionale, laica, religiosa finanche economica, sopratutto altrui. Tale da sentirci poi di aver fatto il nostro dovere. “L’avevo detto” sembra dominare i nostri pensieri. “La verità dipende dalle circostanze e dall’ambiente del momento”, sta scritto a penna sul un foglio alle spalle  scrivania del Prof. Romolo Runcini caro amico di Procida e dei suoi abitanti, nella sua attuale residenza romana, come dire che non esiste una verità storicizzata, eterna ed immutabile, ma che questa si va costruendo, arrichendo e modificando sempre, semmai, questo si,  in un processo continuo di storicizzazione, senza che cio’ costituisca il fondamento di un pensiero debole, relativo. Ci sono delle costanti, dei punti fermi, che costituiscono l’insieme dei valori e dei principi intorno ai quali si costruiscono le esperienze. Valori e principi immutabili ed eterni. Da un continuo ed ininterrotto scambio di questi si va formando la realtà.Non una sola responsabilità singolare, ma piu’ responsabilità diffuse. Non una sola causa efficiente, ma più cause concorrenti.Su quelle del caso specifico sarà la cronaca dei prossimi giorni a renderle note. Sulle altre si aprirà una riflessione, pacata e determinata, sul ruolo di tutti, intelletuali, genitori, educatori, formatori, curatori di anime, amministratori, controllori, datori di lavoro, ragazzi. Un confronto, che speriamo possa superare nel tempo l’emozione del momento, che possa essere continuo, periodico e sicuramente, vista la complessità attuale, ineluttabile. Le questioni non sono sempre le stesse e quando lo sono , non nella stessa misura. Le soluzioni non sono sempre le stesse e quando lo sono, non nella stessa misura. Fra i primi punti fermi da cui poter partire, la distinzione tra divertimento e sballo, la tutela e valorizzaione del primo, la demonizzazione del secondo.
Altro punto, il divieto di circolazione assoluto dal sabato alla domenica ed in occasione di eventi particolari ( una proposta del genere era già stata fatta tempo fa dall’Ascom Confcommercio di Procida) . L’impongono la circostanza e i tanti che il fine settimana aspirano ad una serata di svago, di relax, di divertimento in “sicurezza” ( potrebbero nascere anche mestieri intorno all’intrattenimento). Altri punti cè ne sono, nostro impegno, ” come informazione” che cerca di raccontare fatti, è la ricerca di un confronto, che, senza presunzione possa essere base di azioni conseguenti, il più possibile partecipate e condivise. Chiudiamo, per ora, con una poesia, che una figlia ha dedicato alla madre, con quel senso non raro di gratitudine che i figli hanno nei confronti dei loro genitori, per averli amati ed “insegnato” ad amare.

” A mamma’

Mamma mia è nata ccà
abbasc’ a la curricella.
E’ un posto troppo bello
e che pace ca cè sta.
Quanno pò ven’ a stagione

sient o’ mare ca suspira
‘nfaccia a’ sponna.
e l’onda ca risponde
zitta zitta : ” Maria. Marì!”.
Zi Mimì cu a rezza mmano
sta cercanno r’accuncia’.
Saturiello ‘o sta aiutanno,
mo’ pur’isso vo’ pisca’.
Quanti pisce vo’ piglia’?
Calamari, pulipetielli, ciefere, triglie rosse e belle
rint’ a nassa s’anna pusà.
quann’è è l’ora ra controra

tutte quante a repusa’.
O calore è troppo forte,
a stu sole nun se pò sta.
Quanno pò scenn’ a sera
che spettacolo che c’è sta!
Esce a luna, e ncopp’ o mare
tutt’argient fa diventà!”

Angelina (figlia maggiore di Maria).
Dal libro ” Maria.Storia di una donna procidana”. A cura di Antonio Sobrio, Edizioni Fioranna.

5 commenti su “La responsabilità dei tanti “perchè””
  1. SANTE PAROLE CARI AMICI ORA PERO’ DOVETE FARE DI PIU
    ORMAI NON BASTA PIU IL CONTRIBUTO VS COME INFORMAZIONE
    C’E’ DA RIDISCUTERE UN MODELLO DI VITA SOCIALE ISOLANA E VOI POTETE FARLO
    CIAO

  2. Una poesia(con tanto di pubblicità annessa) e le “Porte di ferro dopo il furto in casa”,di certo non lo riporteranno in vita…..
    L’unico obbligo morale è quello di aiutare la sua famiglia!!!
    Nicola Corvo

  3. Ti invito a venire a sentire la storia di questa donna quando la racconteremo. La poesia che le dedica la figlia è espressione di rapporto affettivo straordinario, una sorta di preghiera ( la citazione è d’obbligo).
    Per il resto se non si è in grado di prevenire, di attenuare certi fenomeni, perchè occorrono processi abbastanza complessi e non immediati, almeno adesso bisogna limitare conseguenze negative. E’ un invito a responsabilizzarci tutti partendo dalla sicurezza per strada.
    Oltre all’aiuto doveroso ai familiari.

  4. Grande esercizio di riflessione personale, che però Con Gennaro non centrano. Giusto porsi domande sul divertimento del sabato sera, ma non tutti hanno comportamenti pericolosi. Vietiamo la macchina il sabato e la domenica, anzi vietiamo di uscire di casa il tutto il week end, queste sono le vs proposte, cioè che vecchia e soprattutto non esce mai la sera. Un solo consiglio risparmiateci la predica e se proprio volete fare qualcosa di buono, state in mezzo ai ragazzi e ascoltateli e coinvolgeteli.

  5. Intanto le morti tragiche avvenute , finora a Procida, senza annoverare quelle per droga, sono capitate sempre per colpa dei veicoli;
    e quindi c’è poco da fare la satira sulla possibilità di fermare i veicoli nel week end se questo serve a limitare i danni,
    vista comunque l’impossibilità di prevenire tali episodi e sopratutto la strafottenza e incoscienza da parte di tanti giovani e meno giovani.

    E questo non vuol dire certo che TUTTI i giovani siano incoscienti od immaturi e non si sappiano divertire,
    ma vuol dire solo che bisogna fare qualcosa di concreto sopratutto per quei giovani che si divertono in modo incosciente a discapito di altri poveri ragazzi.
    Se sull’autostrada hanno piazzato i TUTOR per limitare gli incidenti, non vuol dire certo che tutti gli automobilisti sono incoscienti e devono procedere con cautela;
    ma intanto funziona eccome visto le statistiche sugli incidenti prima e dopo;
    Al Governo del paese:
    BISOGNA fare qualcosa! Anche col rischio di metterso contro un po’ di elettorato,
    Pensate che incolpevolmente in una situazione del genere ci si possa trovare un Vs figlio.

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