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Pit-stop assessoriale: appunti di una riflessione da cui ripartire

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Nov 18, 2012

Redazione | L ’occasione amministrativa del ritiro delle deleghe assessoriali da parte del Sindaco Capezzuto di questi giorni segna un ulteriore passo di svolta nella vita politica della maggioranza che ha vinto le elezioni nel 2010.  In questi due anni come comunità ci siamo trovati ad affrontare situazioni delicate, contesti scomodi, eventi difficili a tutti i livelli che avrebbero messo in ginocchio chiunque. Si ha però la coscienza collettiva di aver operato, in tutti i  contesti, con un’idea, con un progetto ben preciso, seguendo una linea chiara: la consapevolezza che si può cambiare, e che questo cambiamento è possibile grazie al contributo che ciascuno è in grado di dare a un progetto condiviso e collettivo! Ed è partendo da queste considerazioni che si alloca – secondo il nostro parere – l’idea del Sindaco di proporre alla sua squadra una sorta di “funzione obiettivo” per ciascuno.

Ripartire in una settimana di pit-stop dopo aver chiarito le condizioni per le quali accettare la carica di assessore. Con il programma in una mano e il calendario nell’altra. C’è bisogno di concretezza, di lavoro ( mattina e sera ) e soprattutto di volontà. Uscire da questa esperienza con un’organizzazione nuova, con una squadra che sappia cosa fare, in quanto tempo farlo e poi rimettersi al giudizio degli elettori.  Sono i pedaggi da pagare per ogni classe dirigente contro il logorio della stessa in cui bisogna stringere i denti; in politica non si vive di rendita, non si vive di passato. E allora questa pausa deve servire non per segnare un indietreggiamento ma per valorizzare al meglio il lavoro di tutti. Volere il cambiamento costituisce il primo passo per un’assunzione di responsabilità inedita, quella responsabilità che chi amministra, nelle sue molteplici forme, ha sempre avuto. Assumersi le proprie responsabilità significa rifiutare la logica del “tanto peggio, tanto meglio”, della rassegnazione ad una politica malsana.

Bisogna volerla e sceglierla nella vita politica, la verità, qualsiasi prezzo possa costare. Anche quella di andare a casa.

Solo così non si correrà il rischio di apparire presuntuosi se ognuno si sentirà di contare di più nelle dinamiche interne della vita amministrativa e meno per i numeri, che pure sono importanti, e più per la qualità delle sue azioni e l’ elaborazione di  proposte concrete sulle cose da fare. Un percorso che se si ritiene già avviato dovrà vedere protagonisti anche i settori della società civile, istituzionali, professionalità. Abbreviare le distanze tra politica e cittadini che oggi vivono  – anche sulla nostra piccola isola –  in una situazione di stallo: ciò può avvenire solo grazie ad una politica che superi le lamentazioni vecchie  e deformi  e affronti i nodi economici, sociali  dell’isola – ad esempio –  con una visione molto più ampia , e che si proponga con forza e determinazione, senza il complesso dei postulanti, finalmente con la dignità di chi vuole efficacemente concorrere allo sviluppo complessivo di un territorio per accrescerne la competitività nel golfo di Napoli e tra le isole minori.

19 commenti su “Pit-stop assessoriale: appunti di una riflessione da cui ripartire”
  1. ciao
    è tutto condivisibile quanto affermato, speriamo per davvero che il Sindaco dia una svolta a quanto sta facendo e soprattutto a quanto non hanno fatto i suoi ex assessori.

  2. speriamo veramente che sia un tentativo per andare avanti e non una mossa astuta per scaricare tutto quello che non e stato fatto, sugli assesori e quindi togliersi di dosso tutte quelle colpe che ovviamente ci sono visto l’ immobilita del amministrazione ………..

  3. CONDIVIDO QUANTO DETTO DA ROSARIA E GIANCARLO, ERA ORMAI EVIDENTE DA TEMPO CHE QUALCOSA SI FOSSE INCEPPATO NEGLI INGRANAGGI.
    OGNUNO SI ASSUMA LE SUE RESPONSABILITA’ ANCHE LA OPPOSIZIONE NON GIOCHI AL MASSACRO. FACCIA VALERE LE SUE TESI IN CONSIGLIO COMUNALE MA NON GETTI BENZINASUL FUOCO. NE VA DELLA SUA CREDIBILITA’ PERCHè UN GIORNO POTRRBBE ESSERE CHIAMATA ALLA GUIDA DI QUESTA NOSTRA ISOLA.
    AH COME SONO LONTANI I TEMPI DI PALLACCHIO, ENZUCCIO, MA ANCHE DELLO STESSO PICCINO

  4. Ieri sembrava che ci fossero in atto dei cambiamenti tra gli amministratori del Comune e già oggi si parla di una gonfiatina alle gomme e di un semplice cambio olio. Speriamo che la riflessione sulla situazione politica contenga anche una sana autocritica su ciò che non è stato fatto e non sarà mai fatto e su quel poco di buono che è stato buttato alle ortiche.

  5. La verità è che questo SIndaco sta facendo bene. Io non l’ho votato ma lo voterò il suo impegno è H24 e nessuno può smentirmi.
    AS

  6. …la verità è che sono questi assessori che fanno piangere e si prendono pure lo stipendio, io ritengo il sindaco il meno peggio in questa situazione di crisi, basta farsi due conti con le altre realtà territoriali dove accade di peggio.
    però io propongo una cosa al sindaco se legge questi commenti e questi articoli:
    se questi non sono stati buoni non li nomini un’altra volta, parta da altri piu capaci di procida.
    questi qui che le hanno portatoi voti stiano seduti solo in consiglio comunale che è già tanto

  7. a me sembra che il Sindaco segua alla lettera questa testata, ricordo tempo fa un altro articolo che ipotizzava uno scenario simile che puntualemente si è verificato.
    Ma chi c’è al timone dell’isola?

  8. E’ sindaco perchè nella lista Procida Prima c’erano persone che hanno preso voti, quelli che hanno preso più voti poi sono diventati assessori e per questo non si possono sostituire. Non basta l’impegno ci vogliono i risultati, ed i risultati non ci sono stati, solo fallimenti uno dietro l’altro. Solo promesse non mantenute. Se il sindaco e la sua giunta non sono capaci faccia finalmente un passo indietro e dia la parola agli elettori.
    Lo farà mai? Guardando la storia dell’isola è facile rispondere di no, ed in questo il bene comune c’entra davvero poco.
    Ma il vento del cambiamento prima o poi giungerà anche da noi e non servirà stare aggrappati alla poltrona, li spazzerà tutti via, e noi respireremo aria più pulita.

  9. Cara Valeria , spero tanto che questo vento di cambiamento arrivi presto.
    Siamo tutti molto curiosi di vedere di cosa saranno capaci gli “altri”. Bah….

  10. Mi perdoni Direttore ma quante chiacchiere inutili. Come fanno i cittadini di Procida a bersi ancora una volta la stessa acqua di fogna? Mi verrebbe da pensare che si tratti di malafede, magari di stupidaggine (ma non credo proprio). Ma lo capiscono che esiste la volontà di cambiare solo per la necessità di alcuni di NON cambiare realmente lo stato delle cose?
    Perdonate se uso termini “forti”, ma questa è una pagliacciata bella e buona.
    Cambiate modo di votare, cercate nomi che con la politica di questi ultimi, nefasti, 20 anni non ha avuto niente a che fare, e forse ci sarà un cambiamento.
    Intanto il Sindaco farebbe cosa gradita se usasse la cortesia di dimettersi e dichiararsi quindi incapace di quel CAMBIAMENTO tanto, troppo decantato.

  11. Potrei anche capirlo il ragionamentodi domenico (cooltex) eallora mi chiedo egli chiedo: mi dici chi potrebbe rappresentare un ipotetico centro-destra isolano? mi fai qualche nome così riusciamo a capirci tutti.
    Atriementi ci giriamo attorno e finiamo per vedere sempre le stesse facce.
    ;-)))

  12. ma basta con sti destra e sinistra! non servono a niente, sopratutto ad amministrare procida non servono.
    Ci vuole gente capace di avere delle idee capace di farle diventare realta e di mettere tante cose a posto, anche le finanze, ma sopratutto di dare a l’ isola un futuro, ai giovanni un futuro e di creare un atmosfera di legalita e di funzionamento. Cercare soluzioni per i problemi che ci sono e tutti conoscono:Traffico, Lavoro, Giovani, Pianificazione Territoriale, Vivarra, attrativita Turistica, Fogna / Depuratore, Salvaguardia dei Lavori esistenti (Pescatori / Situazione nei Porti),Bannok, Rifiuti & Differenziata, e di nuovo c’ e anche Terra Murata. La destra o sinistra non servono a niente, non serve la politica, servono idee, lavoro, tanta volonta, tanta energia per risolvere quello che c’ e da fare………poi dopo i politici potrano rimetersi a fare politica…….

  13. Ma da questi politici, che sono al potere da anni, quale spinta al cambiamento e rinnovamento può venire a Procida? Hanno una cultura che non conosce l’obiettivo da raggiungere nei tempi prestabiliti e le risorse date; non hanno nel loro “dna” che il mancato conseguimento del risultato ha un prezzo da pagare: ossia avere la dignità di farsi da parte, per incapacità!

  14. Devono andare tutti a casa!!!
    Più presto se ne vanno meglio è!
    20 anni di guai già sono abbastanza.
    Se gli assessori non sono buoni è colpa anche del sindaco che li ha scelti e sostenuti.
    Ora andate via.

  15. La rifessione che viene a margine di quanto leggo dai commenti è tutta dalla parte dell’ammnistrazione e di chi ci amministra anche con ottimi risultati da quindici anni. Io ricordo la procida dei primi anni 90 ed era un bordello, oggi procida ha una sua identità. migliirabile ma ce l’ha.
    Il sindaco a nostro parere ( come pendolare la mattina ) deve andare avanti e finired egnamente il suo mandato. Negli anni che verranno non vedo alternativa seria e credibile all’attuale classe politica che oggi ci governa.
    L’opposizione è un poco di buono, e lo dimistrano i fatti, le circostanze. Se questa ammnistrazione è il vecchio lo stipone rappresentava il trapassato remoto per idee e progetti.
    Sindaco vada avanti la procida seria e non quella che sta da mattina alla sera davanti a fesbuk è con lei.

  16. La cosa bella e’ che questa notizia non ha destato tanto scalpore o almeno un gran vociferare . Sapete perche’? Perche’ sta gente che sta seduta ad amministrare la nostra isola e’ totalmente assente. In pochissimi sanno chi fa cosa nella nostra amministrazione e questo silenzio/ignoranza fa comodo a chi in sordina senza fare il minimo sforzo fa passare gli anni di mandato. Ma effettivamente quanti assessori ci sono? e cosa hanno fatto? il povero scotto di carlo ci rimette sempre perche’ vuoi o non vuoi , la sagra del mare si deve fare e quindi la sua dose di critiche se la becca puntualmente. ma il resto? ma che fanno? ma chi sono? ma dove sono????? le uniche cose che vedo fare sull’isola sono puro frutto di iniziative di “appassionati” , di gruppi di lavoro,di associazioni etc etc.

  17. Manuela scusa, non capisco perchè la fai a me questa domanda. Intanto bisognerá pur scegliere tra chi si mette in gioco, cominciamo da qui. Mica spetta a me sparare nomi, vediamo chi è disposto a prendersi questa responsabilità, esaminiamo le proposte come partito/collettivo escludendo i soliti noti e proponiamo qualcosa di seriamente diverso, ma ideologicamente idoneo e rappresentante la filosofia di centro-destra. In pratica ciò che dovrebbe accadere normalmente ma che in realtà è completamente scomparso.

  18. ciao domenico, sparare dei nomi mica significa che poi questoo sono per davvero interessati. Chi potrebbe rappresentare il centro destra isolano? Un po di nomi tutto qui. Altrimenti si presentano sempre i soliti noti e poi noi ci lamentiamo. Facciao uscire qualche nome fuori e vediamo chi si assume le sue responsabilità.
    ciao 😉

  19. Io non credo che in politica si possa nominare qualcuno, neanche chiedere a qualcuno di impegnarsi, che in definitiva sembra il modo migliore per lavarsene le mani, usando, tra l’altro, una forma neanche troppo sottile o elegante di manipolazione. Tutti amano essere adulati, scelti, richiesti dal popolo a “gran voce”. La politica invece dovrebbe essere una vocazione, scelta derivata da una lunga riflessione personale. Una volta fatta tale scelta, si decide di mettersi in gioco e di proporsi, o metterci la faccia, come tanto amiamo dire di questi tempi. Sottoporsi al giudizio dei concittadini che daranno o meno il loro appoggio a tale scelta. Quindi tutti dobbiamo riflettere, nessuno escluso, e porci delle domande sulle nostre capacità, le nostre idee, la voglia di impegnarsi personalmente ecc… Quindi non dobbiamo nominare in questa fase, ma porci delle domande e magari ascoltare gli altri, insomma dibattere senza pregiudizi, alla fine i nomi vengono a galla da soli, bisogna solo rendersi conto che le cose son cambiate e con esse necessitiamo anche noi un cambiamento.

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