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TGPROCIDA

Raccontare il presente, capire il futuro

TG PROCIDA a fianco dei ragazzi. Ultimo giorno di occupazione

Ditgprocida

Dic 2, 2012

Vincenzo Scotto di Fasano | Il clima che si respira appena fuori dai cancelli dell’istituto superiore “Franceso Caracciolo  – G. Da Procida”  è quello di profonda voglia di fare qualcosa di costruttivo per un cambiamento – “esprimendo appieno le nostre idee riguardo l’istruzione, proposte e consigli che partono da noi studenti“.  Così da lunedì oltre trecento ragazzi hanno occupato il plesso A della struttura scolastica ( sul nautico ).  La protesta è iniziata Venerdì con un’assemblea studentesca che si è tenuta in Piazza Marina Grande, ed è proseguita  il giorno dopo con un corteo simbolico per le strade dell’isola. Le ragioni di tale occupazione – come quelle in atto in altre scuole italiane  – sono da ricercare nell’opposizione al decreto legge del Ministro Profumo sulla riforma della scuola pubblica. I giovani chiedono che  sia garantito il diritto allo  studio a tutti e il diritto a scegliersi i propri rappresentanti all’interno dell’ ordinamento scolastico. Altro nodo l’inserimento all’interno dei Consigli d’Istituto anche di Enti Privati  che a loro modo di vedere porterebbe ad  una lenta privatizzazione della scuola pubblica:  “la scuola vista solo come business, come profitto economico è un modello a cui ci opporremo con ogni forza“ci dice una rappresentante: ” chiediamo a gran voce una scuola migliore per il nostro futuro un luogo dove noi ragazzi viviamo gran parte della nostra giornata e dove ci si possano apprendere non solo le materie scolastiche ma anche i valori fondamentali della vita

Se da un  lato questa è solo la faccia di una medaglia  sulla condizione di fortissima crisi che da troppo tempo vive la scuola Italiana nel suo insieme aspettiamo di conoscere anche  le ragioni “interne” della protesta .

L’occupazione del Plesso scolastico è h24 e non mancano momenti di dibattito, discussione, studio e coinvolgimento di tutti gli alunni sulle assemblee che quotidianamente si tengono e si terranno.

Diario di oggi 28.11.2012

Oggi Mercoledì 28-11-12 ci siamo riuniti di nuovo in assemblea, a turno i ragazzi si sono accomodati in un aula che la Preside ci ha concesso, e abbiamo discusso dei così detti “punti interni” . Premesso che la nostra scuola sembra giá essere in buone condizioni rispetto ad altre scuole italiane , noi 4 rappresentanti d’istituto precedentemente abbiamo gia discusso a riguardo ed abbiamo appuntato alcuni problemi importanti, che in assemblea anche gli altri studenti hanno confermato. Abbiamo diviso i problemi secondo i tre plessi e ne riporteremo almeno uno per tutti e tre.
Per quanto concerne il plesso A ( conosciuto come il ” magistrale”)abbiamo riscontrato molti problemi, tra i quali ,più importante, è la presenza di una cattedra ingombrante che obbliga i ragazzi a stringersi gli uni accanto agli altri, e non solo, ma al di sotto di essa è presente una bombola del gas inutilizzata ed inutilizzabile, e ciò appare ai nostri occhi molto pericoloso. Inoltre Proprio stamane, parte del muro che sembrava cedere da un momento all altro, è caduto, e poteva essere un pericolo per tutti poichè proprio in quel posto i ragazzi attendono l’apertura della scuola. Per finire non esistono bagni separati per entrambi i sessi e una palestra da utilizzare per le due ore settimanali di educazione fisica.
Per il plesso B e quello centrale, sono emersi ancora una volta problemi riguardanti la sicurezza.
Ad esempio c’è la presenza di fili elettrici scoperti, e la mancanza di estintori e di manopole dell’idrante, che in caso di incendio è, quindi, inutilizzabile.

Per la giornata di domani, abbiamo chiesto ai ragazzi di portare proposte ed idee per come risolvere questi problemi interni ed esterni alla scuola. Ma più che altro queste proposte devono invogliare i nostri coetanei a partecipare ai progetti che li circondano,e a nn essere persone apatiche ma ad interessarsi e a riflettere per proporre qualcosa di intelligente e costruttivo. Sappiamo di non essere supereroi ma sappiamo anche che se vogliamo possiamo aiutare la Preside a risolvere più facilmente questi problemi.

Diario di oggi 29.11.2012

Per la prima volta dopo 4 giorni raccontiamo l’occupazione vista dall’interno seduti come loro su  quei banchi di scuola che li vedono protagonisti del loro tempo.Ci introducono nel loro mondo, nel mondo della protesta giovanile, di quella forza di sperare che le cose possano cambiare.  Quello che risalta agli occhi è la determiazione di questi ragazzi e la voglia di farsi sentire e di farsi ascoltare in un momento delicato della vita della scuola Italiana. Affisso alla porta d’ingresso uno dei  volantini che disegnano le regole di questa occupazione:

 “1) Non introdurre alcool e droga all’interno della scuola; 2) Non distruggere niente all’interno della scuola; 3) Le persone che non fanno parte della scuola non possono entrare; 4) Dopo la mezzanotte i minorenni non possono restare a scuola; 5) Non si fuma all’interno della scuola; 6) È severamente vietato salire al secondo piano della scuola, può farlo solo l’organizzazione studentesca; 7) Massima partecipazione e collaborazione”.

A tal proposito non sono mancati i complimenti da tutti, insegnanti, dirigenti scolastici, genitori per come viene  tenuto  l’Istituto (il piano superiore per esempio) e organizzate le attività della giornata.

A questi ragazzi non mancano le idee, anzi:  domani mattina alle ore 9,  un nuovo corteo/manifestazione  si snoderà per le strade dell’isola per spiegare alla cittadinanza i motivi che li hanno spinti ad occupare la scuola che negli anni sono diventati – agli occhi dell’opinione pubblica – un’occasione per perdere giorni di scuola e non studiare.

«Non siamo degli sprovveduti come vogliono farci apparire» ripetono  i rappresentanti, «noi abbiamo prima di tutto voluto capire le problematiche; infatti prima abbiamo studiato il decreto, poi lo abbiamo spiegato ai ragazzi delle classi più piccole, e ciò che ci da forza è la voglia di partecipazione. Non basta andare ai cortei e urlare slogan per poi farci calpestare da chi vuole manipolare il nostro futuro; dobbiamo continuamente lottare per i nostri diritti, anche in classe».

 «I motivi che ci hanno spinti all’occupazione non sono legati solo a  problemi interni – come avveniva in passato – ma soprattutto a problemi nazionali. Noi non abbiamo niente contro il nostro Istituto, anzi; possiamo dire che siamo una scuola all’avanguardia che non ci fa “mancare niente” e ci incentiva allo studio. Protestiamo perché chi ci governa ci sta tagliando il futuro».

Per dopodomani si sta pensando di organizzare una serata rigorosamente «senza alcool e droga», e la partecipazione all’incontro che si terrà domenica pomeriggio al comune su mobilità e sicurezza a Procida («Innanzitutto per far sentire la nostra voce, e poi perché non vogliamo che si ripeta più una tragedia come quella che ci ha portato via Gennaro»).

Ripetono continuamente la parola “partecipazione”, e che «tutto questo non finirà con la fine dell’occupazione; vogliamo uno spazio, anche sul sito dell’Istituto, per poter discutere dei nostri problemi», perché «questo decreto ci vuole disunire, i dirigenti avranno tutto il potere nelle loro mani, scompariranno le rappresentanze studentesche, e non solo nelle scuole superiori, anche per chi di noi vorrà affrontare lo studio all’università ci troveremo di fronte problemi enormi. Questo riguarda pure gli insegnanti e i genitori. I tagli del governo stanno portando allo smantellamento della scuola statale ed è inaccettabile che in futuro per iscriversi a scuola bisognerà guardare alle condizioni economiche delle famiglie. Così la scuola diventerà un privilegio solo per chi se lo potrà permettere».

Diario di oggi 30.11.2012

Alle nove la scuola è già piena. Gli studenti hanno risposto a centinaia all’appello lanciato ieri dai loro rappresentanti, di essere presenti oggi perché è importante farsi vedere compatti e numerosi. «Anche stamattina presto» dice uno di loro, «sono venuti in tanti a svegliarci perché gli aprissimo il cancello». Oggi si ritorna in strada a dimostrare ai procidani che la battaglia per il diritto allo studio vale la pena combatterla. Ieri sono stati stampati dei volantini da lasciare oggi ai passanti o in punti strategici di fruizione cittadina (supermercati, bar, tabaccherie, negozi vari). In questi fogli i ragazzi, molto brevemente – ma senza mancare di chiarezza – appuntano i punti focali della riforma e il significato della loro protesta, concludendo con un invito alla partecipazione aperto a tutti.

Viste le condizioni meteo avverse  si è preferito annullare il corteo/manifestazione e si farà solo il volantinaggio. Alle 11,00 sono tutti pronti fuori le mura della scuola per raggiungere piazza Marina Grande, punto di raccolta scelto dai rappresentanti per smistare i volantini.

A mezzogiorno circa, i gruppi di studenti si riuniscono in piazza per ritornare tutti insieme a scuola, dove nel frattempo i ragazzi rimasti a “custodia” dell’Istituto hanno ultimato le consuete pulizie mattutine.

Nel pomeriggio è prevista la seconda parte del volantinaggio che coinvolgerà le zone restanti dell’isola.

foto di Simona Florentino

 

 

 

Diario di Sabato 01.12.2012

Il maltempo condiziona il penultimo giorno di occupazione. C’era in programma, infatti, per la mattinata il volantinaggio nelle restanti zone di Procida (da Piazza Posta in su) ma la pioggia insistente ha bloccato i ragazzi all’interno della scuola. La mattinata non è stata però infruttuosa.

Alcuni rappresentanti dei genitori, infatti, sono venuti a trovare gli studenti e hanno parlato un po’ con i rappresentanti: «È una protesta legittima che trova la nostra approvazione» puntualizza una mamma, «solo che noi volevamo agire in maniera diversa, prima avremmo mosso le nostre richieste alle autorità competenti e non solo; e poi in ultima istanza saremmo ricorsi alla protesta estrema, ma ora non importa; ciò che conta è che questi giovani facciano sentire la loro voce e che la loro protesta non si fermi qui».

«È una protesta che riguarda anche noi» sottolineano i rappresentanti dei genitori «e questo si deve sapere; vogliamo che le ragioni dei nostri figli arrivino a chi di dovere e si prendano provvedimenti seri». Per far questo però non bisogna isolarsi, e l’invito è coinvolgere il più possibile genitori e insegnanti «altrimenti un’occupazione come questa, seppur guidata da nobili principi e gestita molto bene, resterebbe un episodio isolato che alimenterebbe ancora di più il pregiudizio».

Si discute infine sulle condizioni fatiscenti di alcune aule del plesso nautico e del plesso magistrale, sulla sicurezza a scuola e sulla verbalizzazione dei problemi interni da presentare alla preside.

Nel tardo pomeriggio fervono i preparativi per la festa, nonostante il temporale. L’atrio della scuola viene prima adibito a “mensa” per la cena a base di pizze, patatine e leccornie varie (le uniche bevande che circolano sono bibite gassate e acqua), e successivamente (dopo le dieci) si fa spazio per dare inizio alle danze. A mezzanotte, come promesso, la musica si abbassa e i minorenni sono invitati a tornare a casa. Dopo l’una a scuola ci sono solo i maggiorenni, che si preparano a passare l’ultima notte tra le mura dell’Istituto.

Diario di Domenica 02.12.2012

È l’ultimo giorno di occupazione e i ragazzi vogliono chiudere in grande. Si procurano una brace – che allestiscono nel cortile tra la porta d’ingresso e il cancello principale – e organizzano per pranzo una “braciata” a base di carne. Ci sono poi da redigere e discutere i verbali da consegnare alla preside con le richieste degli studenti e la partecipazione all’assemblea pubblica del pomeriggio, alla quale partecipano puntuali, numerosi ma soprattutto propositivi. Da loro infatti proviene la richiesta di spazi fisici dove potersi riunire, di regole da far rispettare, esigenze che saranno aggiunte alle altre proposte del comitato organizzatore, il quale ha chiesto l’aiuto dei giovani per stilare una petizione da presentare in Consiglio Comunale.

La sera piccola festicciola di chiusura. I ragazzi, dopo aver rimesso a posto banchi e sedie nelle rispettive aule, si riuniscono nell’atrio e passano insieme le ultime ore dell’ occupazione.

«È stato bellissimo condividere quest’esperienza con voi», dice in un breve discorso Francesco, uno dei rappresentanti, «ma non finisce qui, perché a gennaio (ci sarà un’altra ondata di proteste contro i tagli alla scuola) dovremo essere di nuovo compatti per scendere in piazza insieme ai nostri coetanei napoletani. Inoltreremo le nostre richieste alla preside e in più le chiederemo degli spazi all’interno della scuola per i nostri pomeriggi».

Verso l’una le luci della scuola si spengono e tutti tornano alle loro case, ma ciò che hanno dimostrato a tutti in questa settimana – condivisibile o no – è che “la storia la scriviamo noi”, come hanno scritto su un libro che conserveranno per «quelli che verranno dopo di noi», con il monito che in futuro, se sarà ancora necessario, campeggerà un altro striscione fuori le mura della scuola: “Pronto, c’è Caracciolo? No, non è ancora rientrato!

12 commenti su “TG PROCIDA a fianco dei ragazzi. Ultimo giorno di occupazione”
  1. azz tutti santi e verginelle…senza droga….senza alcool…senza niente….NON CI CREDO…
    anche io sono stato studente…e c’erano delle aule dove si: bivaccava, dormiva, giocava, fumava e si trombava….

    spero che vengano i carabineiri e vi sbattino fuori

  2. @paololuca vorrei invitarti a recarti presso il nostro istituto per vedere con i tuoi occhi cosa accade veramente…..non so come era l’occupazione ai tuoi vecchi tempi, ma ora non è così. Questa volta facciamo sul serio, e se non sai non parlare perfavore! Più fiducia a noi ragazzi perchè vogliamo un’ambiente all’altezza dei nostri sogni! GRAZIE . Pronto c’é Caracciolo? NO OCCUPATO!!!!!

  3. ciao ragazzi dell’occupazione,
    mentre voi DORMITE nella scuola che essendo PUBBLICA e’ anche mia e la PAGO io con le tasse il sottoscritto sta sullaìliscafo per andare a LAVORARE…di certo non per mantenere certi sfaticati che ogni novembre e’ buono per oKKUpare la scuola.
    Fate qualocsa di buono, pitturate, arate la terra, togliete le erbacce. Fate le foto che vogliamo vedere i risultati del vs lavoro.
    ciao

  4. come la paghi tu con le tasse lo fanno anche i nostri genitori e in più pagano una tassa annua di circa 100 euro, quindi scusaci se vogliamo una scuola migliore!!
    P.S. : forse questa è la prima volta che non si occupa per perdere giorni di scuola , bensì a causa delle riforme che vuole applicare il nostro ministro Profumo (se non le sai vai a leggerle su qualche sito internet )…. se non sapete non parlate!

  5. anche io ho fatto tante occupazioni, ma volevo fare una domanda. Proprio in questi giorni di maltempo se i professori da napoli non venivano voi restavate a scuola a studiare o ve ne andavate a casa? Giusto per rimanere in tema per i “tagli” e poi se dovete fare occupazione fatela per bene non finitela sabato ma andate avanti anche a natale o dovete andare a ballare in quel periodo?

  6. sono studente anch’io…dite di voler far sentire la vostra voce, avete ragione…ma fatelo in maniera migliore, facendovi sentire come si deve, in questi mesi si sono fatte tante manifestazioni a napoli, andate e partecipate, li certo che vi farete sentire, difatti tutte le manifestazione fatte a napoli hanno avuto il loro trafiletto di giornale ed un servizio sul tg regionale…l’ occupazione potrebbe andare anche bene, ma solo se tutti dal primo all’ ultimo la vogliono veramente, altrimenti violate il diritto di quel solo studente su mille che viene a scuola a studiare…vi battete per il diritto allo studio, ma poi in quei giorni non usufruite volontariamente di questo diritto…ho visto del foto su fb, non lo so se c’ è qualcuno serio, so solo che ho visto pizze, cocacole, coperte, gente che dormiva…volete farvi sentire, intanto organizzate una manifestazione con 4 gatti a piazza marina grande e un’ occupazione in un’ isoletta sperduta distaccata dal resto d’ italia, fuori procida nessuno sa della “vostra protesta”, non risolvete niente cosi…detto senza cattiveria, profumo e fornero non possono far altro se non ridere di fronte alla vostra protesta

  7. Cari “ex alunno” e “Paololuca” visto che voi oltre a sparare sentenze senza sapere molto, vi nascondete anche dietro a pseudonimi ho deciso che ne userò uno anch’io. Se cercate un confronto, perchè non venite a scuola ? Perchè domani non venite.. Vi fate un giro, una mezz’ora e ve ne andate ? O siete troppo impegnati col vostro di sicuro asfissiantissimo lavoro da passare il tempo a scrivere commenti esortanti le forze dell’ordine a sbatterci fuori, cari miei pupilli di Stakanov ? E poi evitateci la coprofagia dei vari ” ho fatto tante occupazioni anche io, lo so cosa si fa ” oppure ” occupate per i termosifoni vero ? “. E’ per persone come voi che su quest’isola non c’è coesione tra i giovani e le altre generazioni . Spero che l’occupazione si protragga per tutto il tempo possibile, fosse anche fino a Natale, non si preoccupi per noi giovani signore, sappiamo che ci sono cose un po’ più importanti dell’andare a ballare.

  8. Capisco molto

    l’importanza di questo atto di questi giovani.
    Dire ,semplicemente,” l’ho fatto anch’io quando andavo al nautico “, oppure ” ma che vogliono,andate a studiare,invece” ,mi sembra un pò riduttivo.

    Certo è queste manifestazioni manifestano uno stato di disagio,ed è comprensibilissimo,i giovani vogliono dire come la pensano,vogliono sentirsi protagonisti di un qualcosa che non sanno nemmeno loro che può essere.

    Però non bisogna trascendere,esagerare. Perchè ,per prima cosa,viene lo studio,professore e alunno.

    Tutte quelle sovrastrutture( consigli di qua ,consigli di genitori,di amministrazione, etcetcetc) che sono state create ad arte ,specialmente,da un ceto politico che non sto qui a decifrare,per specularci…….,purtroppo hanno fallito la loro missione.

    Si va a scuola per studiare: stop. Tutto il resto non serve a niente.

    Decenni fa,e parlo del mio periodo scolastico,c’erano solo il preside,i professori e gli alunni.

    Ebbene ,con quell’andazzo, sono usciti ” valentissimi marittimi “,preparatissimi,che si sono fatti onore nel mondo e hanno portato il nome di Procida in alto.

    Perciò, cari giovani,protesta pure,non troppo,ma principalmente studiate,questa è la cosa piu importante

  9. la difesa da parte degi denitori di questo modo di agire dei figli la dice lunga sulla loro educazione. e poi hanno anche il coraggio di lamentarsi, di farci il predicozzo.
    Meno male che è finita questa buffonata e da domani tutti a scuola e sui libri a PRODURRE…

  10. solo a titolo informativo, ma alla fine di questa epopea omerica, vorrei conoscere quali sono stati gli sconvolgimenti e i miglioramenti che sono stati apportati alla Storia che scrivete voi e da passare alle generazioni future.
    Signori avete avuto il vostro momento di “passaggio” siete stati derisi da molti e elogati da altri, bene ora pero muovetevi ad uscire dalla scuola, muovetevi nel cerare di specializarvi, ad imparare una lingua straniera in modo decente, muovetevi nella scelta di un corso universitario (per chi vorrà proseguire) che sia concreto (da evitare specializzazioni nella storia del teatro afghano, tanto per fare un esempio) insomma MUOVETEVI PERCHE IL MONDO NON ASPETTA, E POTRESTE TROVARVI AD ESSERE SOLO DELLE “INUTILI COMPARSE SUL PALCOSCENICO DELLA STORIA” SCRITTA DA GIOVANI DI ALTRE NAZIONI che una realtà molto più avversa ha sicuramente reso più forti e pronti ad affrontare la vita

  11. Per ‘Paolo Luca’..
    Voglio dire solo una cosa, occupare la scuola non significa pitturare, tirare le erbacce o quant’altro, dato che quest’ultima serie di cose che ho citato non fa parte dei nostri doveri. Non spetta a noi pitturare la scuola, non spetta a noi pulire il prato etc. A fine occupazione la scuola e’ tornata pulita ordinata senza danni, si può dire che è più pulita ora che prima! (Perché io quando entrò nella mia classe alle 8.00 del mattino, non la trovo poi così limpida e pulita). Se credi che spetta a noi migliorare la scuola nel senso di estetico del concetto, allora anche tu dovresti ripitturare il tuo ufficio. O dove lavori. (Non posso saperlo dato che ti nascondi dirti questo pseudonimo). Mostraci delle foto del tuo lavoro poi ne riparliamo. Ciao.

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