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Maria. Storia di una Donna Procidana: presentazione del libro

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Dic 3, 2012

Vincenzo Scotto Di Fasano | «Bellezza, passione, amore, fortuna e fede, il tutto unito da uno stile di vita semplice e da un innato senso di positività». Se si potesse riassumere in pochi concetti la ricetta della felicità sarebbero questi i preferiti di Maria De Cesare, protagonista del libro “Maria. Storia di una Donna Procidana” nonché nonna dell’autore, Antonio Sobrio. Il libro è edito da Edizioni Fioranna ed è stato presentato sabato pomeriggio nella sala consiliare del Comune dal Gruppo di Lettura Libriamoci in collaborazione con la Tabaccheria-Libreria Ambrosino. Presenti i familiari della signora De Cesare, visibilmente e comprensibilmente emozionati nel raccontare i ricordi e le vicissitudini, anche negative, della vita di una donna che non si è mai arresa di fronte alle avversità.

«La cosa che mi ha colpito dal nostro primo incontro è che a  quasi 90 anni ha ancora cura del suo aspetto» nota Franco Ambrosino, relatore dell’incontro, «Ma non solo il suo aspetto» ribatte la figlia Angelina: «anche quello di chi la circonda: se, per esempio, quando vado a trovarla ho dimenticato di prepararmi, lei lo nota subito e mi chiede se c’è qualcosa che non va».

«Non solo» aggiunge l’altra figlia Annamaria, «anche la tavola va preparata impeccabilmente, come fosse sempre festa».

La bellezza non sempre aiuta: «Il fatto che fosse una bellissima donna non le ha evitato delusioni: infatti nonostante avesse avuto alcuni fidanzati, questi la lasciarono perché era figlia di pescatori». La sua tenacia e il suo amore le hanno fatto incontrare Antonio, sposato durante la guerra nel settembre del 1943, con il quale hanno condiviso momenti felici e tristi sempre insieme («Quando nostro padre usciva per andare a lavorare» dicono le figlie, «Lei lo accompagnava sempre») Passione, amore e tanta curiosità l’hanno spinta ad imparare a leggere e scrivere (grazie a un’amica d’infanzia) e approfondire l’approccio alla cultura, in tutte le sue sfaccettature, «Tra figli e nipoti» riprende Franco Ambrosino, «ci sono pittori, musicisti, fotografi, scrittori, cantanti, ballerine, e ciò dimostra la passione di questa donna per la bellezza, l’arte, la cultura».

Come l’acquisto della radio all’indomani di un importante vincita al gioco del lotto. «Fu una gioia, era accesa continuamente» dice la figlia Angelina, «Non ci piaceva solo la musica, ma anche ascoltare la lettura dei grandi romanzi».

Infine la fede, «pane quotidiano della sua vita».

«Questo libro nasce da appunti, diari, quaderni raccolti negli anni dalla nonna» ammette Antonio Sobrio «Scorrendoli sembrava di leggere una favola; infatti su alcuni avvenimenti resta un alone di mistero. Allora chiedevo delucidazioni ai figli ma poi mi ritrovavo con 7 versioni diverse».

Durante l’incontro sono stati letti, con trasporto e partecipazione, alcuni passi del libro da Franco e Serena Ambrosino, accompagnati o seguiti dalle musiche dei “The Five Band”, e alla fine c’è tempo anche per una testimonianza del dottor Retaggio: «È sempre stata una bella donna, e lo è ancora. Le piaceva leggere i miei libri e poi mi aspettava per parlarmene. Un’ottimista di natura, una donna coraggiosa e testarda, ma anche sensibile all’arte e alla cultura che racchiude in se la quintessenza della donna procidana e le caratteristiche di un’età troppo spesso dimenticata dai più “giovani”».

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