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Voto Erasmus e i marittimi?: l’ipocrisia dilagante della politica e dell’UE

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Gen 22, 2013

Redazione | Fa sorridere l”ipocrita levata di scudi di una parte della  classe politica che ci troveremo a dover scegliere da qui ad un mese, da destra a sinistra, quando si strappa le vesti nel tentativo di garantire a  due decine di migliaia di giovanotti universitari sparsi per il mondo ( a studiare ) il loro voto.   Nulla quaestio sul diritto di ogni cittadino a  poter esprimere la propria personale scelta elettorale. Ma troviamo patetico e strumentale  che solo oggi venga sbandierato ai quattro venti l’art. 48 della Costituzione Italiana, ( ormai buona solo per essere letta in tv ) che si riempiano talk show, pagine di giornali, ipotetici decreti legge. Da sempre  la classe lavoratrice dei marittimi è stata esclusa da questo dovere civico perchè mai nessuno o quasi se n’è interessato. Eppure i numeri parlano di circa  60 mila lavoratori del mare ( rif. rapporti annuale Min Interno) che in media ad ogni tornata elettorale si aggiungono a quella grandissima percentuale di persone che disertano le urne.   Nemmeno la posizione del nostro deputato Luigi Muro  – di due anni  fa –  nell’impegnare  il Governo  “nel dare effettività all’esercizio di voto anche ai cittadini temporaneamente all’estero, in quanto imbarcati in ragione dello svolgimento della propria attività lavorativa, attraverso la previsione di semplificate metodologie di voto per corrispondenza, e della possibilità per i naviganti (marittimi o aviatori), fuori residenza per motivi d’imbarco di votare sulla nave sulla quale si trovano, o di utilizzare gli uffici consolari legittimati” ha dato i suoi frutti. Come pure l’istituzione  a Genova di un “Comitato internazionale del Lavoro Marittimo” all’uopo,a cui  il Comune di Procida, insieme ad altri Comuni, decise di aderire per portare avanti questa battaglia ( Del.di GM 163 del 15.10.2010) alla ricerca di  una soluzione condivisa da tutte le parti politiche e sociali per il diritto di voto, finora negato, ai marittimi italiani imbarcati. Vogliamo sperare che la situazione dei ragazzi dell’Erasmus apra una nuova finestra sul voto ai marittimi con l’obiettivo di riformulare una norma che risponda con rigore ed efficacia alle particolari esigenze giuridiche e pratiche dell’esercizio del voto a bordo e all’estero.

2 commenti su “Voto Erasmus e i marittimi?: l’ipocrisia dilagante della politica e dell’UE”
  1. la verità è che i nostri voti non interessano a nessuno, siamo l’ultima ruota del carro. io com sono a procida e andrò a votare e visto che Muro s’è interessato della questione voterò lui, pur essendo di sinistra o meglio avendo votato in passato per Di pietro.

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