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TGPROCIDA

Raccontare il presente, capire il futuro

Torniamo a parlare di turismo:il lavoro del cons. Vincenzo Capezzuto

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Gen 28, 2013

Redazione | Due anni e mezzo  fa – mese più mese meno – la sua volontà era quella di potersi occupare di Turismo. Una delicata delega che nei secoli  – tranne qualche annetto  – ha sempre rappresentato il capolinea di molti speranzosi eletti che volevano cimentarsi con essa. Dal rimpasto  e “consegna” degli obiettivi elaborati  dal Sindaco e dalla sua maggioranza, a di la delle polemiche, delle sterili nenie mortali del consiglio comunale, la vera novità è rappresentata dall’incarico amministrativo assunto da Vincenzo Capezzuto Jr. “mi vedrei bene al turismo”  disse nel conciliabolo di una festa di sant’Anna a Ischia e così è stato. E finalmente  – aggiungiamo noi  – così potremmo inziare a parlare di turismo e di sviluppo sostenibile della nostra isola. Il primo passo mosso da Capezzuto è stato richiamare l’attenzione sull’importanza di un coordinamento di tutte le politiche amministrative che, pur riguardando altri settori, influenzano il turismo. Per troppo tempo si è ritenuto che si potesse agire da soli, che il turismo fosse solo la  sagra del mare o le sagrette e feste in piazza. Oppure che bastessero le bellezze naturali  per catapultare sulla nostra isola i turisti. Così purtroppo non è stato e non è. Nei documenti in preparazione e  che a giorni saranno al vaglio del Sindaco e della Giunta Municipale si delinea una visione globale  del turismo isolano in considerazione degli interessi economici, sociali, ambientali e  culturali. Uno su tutto la progressiva pedonalizzazione del territorio che sta tanto a cuore non solo ai turisti ma anche e soprattutto ai procidani. Nel contempo sono già stati avviati una serie di incontri per tentare di definire il tutto con le forze rappresentatrici di questi interessi. Se questo è il dato ammnistrativo, il dato politico segna  passo avanti per  aver rispedito ai mittenti l’impressione di essere travolti dal nervosisimo e di patire un momento di difficoltà. Qualcosa si era inceppato e andava rimesso in moto. Spostare il tiro e inventarsi subdole manovre, congiure, abiure, alla fine  non ha portato a niente se non  a denunciare ancora una volta la fragilità della  politica isolana.

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