Redazione | Come gli esponenti della Lega Nord anche il Sindaco Vincenzo Capezzuto indossa la cravatta verde e si schiera contro il centralismo romano chiedendo – con una lettera ufficiale – misure fiscali che prevedano il rimando sul territorio di entrate superiori a quelle attuali che si aggirano sui due milioni di euro a fronte dei 60 erogati dalla cittadinanza isolana.
“Due giorni fa, al pari di altri sindaci italiani, mi sono visto consegnare le chiavi delle attività commerciali: è l’ultimo atto di una situazione insostenibile per i cittadini e le imprese sempre più vessate e tassate. Ma io non ci sto, i sindaci non possono essere servi sciocchi di uno Stato che non tutela i territori che amministra“. Il sindaco si schiera – dunque – al fianco degli operatori del terziario che stanno alzando bandiera bianca in virtù di una crisi sempre più dilagante e lancia una proposta provocatoria e clamorosa: “A questo punto verrebbe davvero voglia di chiedere ai miei concittadini di far confluire le tasse pagate a Stato e Regione su apposito conto, anche solo in maniera virtuale, in modo che chi di dovere si renda conto di quanto versiamo annualmente al Governo centrale e quanto di rimando ne riceviamo“. Un’iniziativa forte contenuta in una lettera indirizzata al presidente della Giunta regionale della Campania, Stefano Caldoro, ed al presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Monti. Capezzuto nella missiva ricorda tra l’altro che “l’isola di Procida versa annualmente oltre sessanta milioni di euro di tributi allo Stato (tra Irpef, addizionale regionale Irpef, Imu, quota statale Irap ed Iva) ricevendo solo due milioni di euro. A ciò va aggiunto il blocco dei trasferimenti regionali per la manutenzione delle strade, dei fondi per l’edilizia scolastica, sportiva, per gli asili nido. E non è tutto: ogni giorno è una battaglia per vedersi garantita la continuità territoriale con i trasporti marittimi, indispensabili in una realtà insulare. Per non parlare dell’assenza di investimenti di risorse su Procida da destinare all’implementazione turistica”. Da qui l’attacco frontale alle istituzioni: “I sindaci devono rappresentare le istanze dei cittadini – conclude Capezzuto – e non possono interloquire con chi in Parlamento rappresenta scuderie partitiche e non territori. Basta con parlamentari assenteisti e lontani dalla gente, occorre che rispondano al telefono quando un sindaco chiama. E lo stesso vale anche per Provincia e Regione: non è possibile chiedere un appuntamento e vederselo concedere dopo mesi…”