Redazione | ” Chi come Dio.?.” Inizia con questo interrogativo – tratto dalla cosmogonia cristiana – il grido di aiuto che lancia il Curato dell’Abbazia Mons. Michele Del Prete a tutti i Procidani. Un appello a tutti i privati o enti pubblici per salvare il complesso abbaziale di San Michele Arcangelo dall’incuria del tempo e della gente.
Carissimi concittadini,
è il Curato dell’Abbazia di San Michele Arcangelo, in Procida, che vi scrive e chiede il vostro sostegno.
Le condizioni della chiesa madre della nostra isola sono molto degradate e richiedono l’aiuto di tutti per un graduale restauro.
Essa rappresenta la nostra storia e la nostra cultura: ogni pietra, ogni quadro, ogni affresco, ogni scanno parlano alle nostre intelligenze ed ai nostri cuori di un passato e di una tradizione che costituiscono le nostre radici di procidani.
La sua biblioteca contiene volumi antichissimi, molti dei quali addirittura introvabili in altre parti; centinaia di spartiti musicali dei secoli passati ( alcuni addirittura in tetragramma) aspettano di essere rivisitati e restaurati; due organi del ‘600, oltre a quello principale, non sono più in grado di far sentire le loro melodie; nei locali sottostanti la chiesa hanno da tempo perso il loro splendore la cappella dell’ex congrega dei Turchini e la “Segreta” di Sant’Alfonso; i “pastori” del ‘700 attendono di essere restaurati e rimessi sull’antico presepe; l’archivio parrocchiale, che riporta lo “ stato delle anime” dei secoli addietro e la genealogia di quasi tutti i procidani, necessita di un’accurata sistemazione.
E questi sono solo una piccola parte dell’enorme patrimonio storico e culturale della nostra Abbazia.
Ora si chiede da parte del sottoscritto: perché non coinvolgere i cittadini procidani, le istituzioni locali e le varie categorie di lavoratori e imprenditori in questa necessaria e ormai ineludibile opera di restauro?
E’ in questa ottica che si ritiene opportuno da parte mia rivolgersi alle associazioni di categoria procidane, quali professionisti, commercianti, operatori turistici, albergatori, marittimi ed altre, affinché ciascuna “ adotti” un’opera dell’abbazia e si impegni a restaurarla.
Inutile dire che è oltremodo bene accetto anche il contributo del singolo cittadino.
Sarebbe un ‘opera altamente meritoria di mecenatismo collettivo e singolo, molto presente nei secoli scorsi e di cui Procida ancora oggi va fiera.
Basti pensare, tra le altre, alla statua argentea di San Michele, dono dei marinai procidani.
E non si ha motivo per dubitare che i Procidani di oggi siano meno generosi di quelli di un tempo…
Il vostro interessamento sarebbe ricordato, anche alle future generazioni, da una targa affissa ad ogni opera recuperata su cui verrebbe scritto: “Restaurata a cura di….nell’anno del Signore…”.
Fiducioso che la richiesta venga accolta il Curato vi invia un caloroso saluto ed una paterna benedizione.
Defende nos in proelio
Mons. Michele del Prete
Parrocchia S. Michele Arcangelo PROCIDA
P.S. Le offerte devono essere consegnate al Curato o a suoi delegati