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Terra Murata: un gioiello di famiglia che ritorna nelle nostre disponibilità

Ditgprocida

Feb 14, 2013

Redazione |  L’acquisizione a patrimonio comunale ( a titolo non oneroso ) del complesso di Terra Murata  riapre sin da subito la necessità di ridiscutere e riprogrammare un modello di sviluppo della nostra isola, Insieme agli attrattori paesaggistici e naturalistici riconosciuti per pregio ed unicità come il borgo della Corricella , come Vivara, alle coste, alle spiagge, bisognerà attivarsi per migliorare la qualità dei servizi che per troppi anni è stata  prevalentemente inadeguata  figlia di un  turismo caotico e di scarsa ricaduta economica sul territorio se non con picchi prevalentemente nella stagione estiva.  E’ di questo parere anche il primo cittadino Vincenzo Capezzuto: “Dopo anni di duro lavoro finalmente possiamo dire di avercela  fatta. L’impegno mio e dell’ammnistrazione  è stato premiato. Terra Murata è nostra e posso vantare di essere il primo Sindaco del Sud Italia che è riuscito ad avere la proprietà senza spendere un centesimo. Nemmeno il rogito notarile. Ora si apre la fase ditrasformazione” in risorsa del bene simbolo della storia dell’isola degli ultimi 3 secoli.  E’  e sarà un’operazione estremamente complessa e il ruolo del Comune sarà determinante nel tracciare le strade amministrative, politiche, civili ed economiche che abbiano una forte ricaduta culturale, economica e sociale per i procidani“.

E’ necessario avere la capacità di innescare un processo di miglioramento della qualità della vita dell’isola a partire dai grandi temi e problemi strutturali e irrisolti, che se non affrontati costituiscono forti detrattori per la crescita culturale e turistica dell’Isola, e allo stesso modo rappresentano dei detrattori per la valorizzazione auspicabile dell’ex carcere e elementi critici per il vivere di tutta la collettività.
Indubbiamente – conclude il Sindaco Vincenzo Capezzutobisognerà focalizzare le forme e le prassi per la valorizzazione dell’ex carcere borbonico ma estendere lo sguardo verso una visione strategica rivolta a tutta l’isola, con piani di intervento ben specifici. Sapendo bene che il mare, l’architettura, le tradizioni etnografiche ed artigianali, l’agricoltura con la cucina tipica procidana, la natura e il paesaggio, sono leve fondanti per radicare e rilanciare l’immagine di Procida come uno dei luoghi straordinari del Mediterraneo: l’isola prediletta da letterati, donne e uomini di cultura, dove è possibile vivere, ancora oggi, in una dimensione attenta ai naturali ritmi del buon vivere“.

La base da cui partire è anche l’orizzonte verso cui tendere verosimilmente negli anni che serviranno per i lavori e  cioè: 

-un patrimonio paesaggistico naturale e culturale di eccezionale bellezza da tutelare e valorizzare
– una programmazione verso la mobilità sostenibile (trasporto pubblico elettrico, incentivi all’uso delle bici e dei motorini elettrici, ampia pedonalizzazione – produzione di energia pulita
– un turismo internazionale destagionalizzato e sostenibile da implementare grazie alla grande opportunità data dal riuso del monumentale contenitore dell’ex carcere così come definito dal Programma di Valorizzazione.

 Programma di Valorizzazione che non può  – dunque – prescindere da una visione di riqualificazione dell’intera isola integrando  la valorizzazione dell’ex carcere alla programmazione dell’intero territorio la cui economia, solo in
parte, è sostenuta dal settore turistico.  scegliendo “a chi” e“come” rivolgere l’offerta turistica dell’isola  che oggi può contare su
 15 km t ra spiagge , insenature , scogliere e porticciol i
2 porti turis ici
– 800 posti di ormeggio barche da diporto f ino a 30 metri di lunghezza
– 3 Soc i età di charter velico
40 ristorant i
400 pos ti l etto distribuiti in 13allbe rghi
4 campeggi pe roltre 500 posti letto
1600/2000 posti letto distribuiti in svariate case vacanze

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