Redazione | Un viaggio che parte nel lontano 1666 e si perde in quelle note stridenti della tromba che all’ albeggiare di ogni venerdì prima di Pasqua, fa sussultare il cuore di ogni procidano. Grandi o piccini. Il venerdì santo è insito nel DNA di ogni isolano – come spesso rammenta il dott. Giacomo Retaggio – quando parlando del “il carnet del maggiore Thompson” metaforicamente ci ricorda che se si aprisse la testa di un Procidano dentro si ritroverebbe sicuramente: il libretto di navigazione, la casa e la processione del Venerdì Santo. Voler dunque capire cosa è la processione o addirittura volerla far capire ad altri è un’impresa decisamente difficile. Forse perché il contesto dove si inquadra la giornata, la settimana è così ricco di specificità ed unicità da rendere l’atmosfera diversa da altre manifestazioni religiose che si tengono sparse per l’Italia. Qualcosa che possa assomigliare la si può trovare a quanto si narra in Spagna – a Valencia. Un aiuto in tal senso ci viene proposto da un libro edito da Fioranna “Il giorno dei misteri” – curato dall’amico Gugliemo Taliercio – da sempre attento osservatore degli usi e costumi nostrani – dove rievocando la storia, vengono esposte le peculiarità, l’evoluzione degli anni, con uno stile in cui l’essenzialità risulta essere il tratto dominante. Un altro bel libro che non potrà – dunque – non far parte degli scaffali da libreria di ogni famiglia. Un lavoro decisamente riuscito; un libro che agisce su sentimenti universali e per questo tradotto anche in un’altra lingua. Il libro – già disponibile nelle librerie ed in edicola – sarà presentato al pubblico Sabato a partire dalle 18.00 presso la Galleria Luigi Nappa in via Roma.