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TGPROCIDA

Raccontare il presente, capire il futuro

“Storia di mio padre”: un racconto di vita e di mare

Ditgprocida

Mag 6, 2013

Rossella Costagliola di Lotorchisco | È  bambino e il mare è la cosa più bella che ha. Il mare è anche il guadagno della sua famiglia.  Il padre  è pescatore, la madre cura il benessere dei suoi sette figli e di suo marito.  A 14 anni gli viene detto che sarebbe stato lui il capo famiglia a partire da quel momento, perché il padre non c’è più. Distrutto dalla notizia va in spiaggia; corre, si siede sulla sabbia umida, passa la notte  a piangere sulla riva del mare.  Pensa alle opzioni per il suo futuro: pescare , fare lo zappatore senza terra, magari concludere gli studi con i soldi di famiglia, proprio come desiderava il padre. Le luci dell’alba gli calmano l’anima e prende la decisione più dura per lui, ma che sa essere la migliore per le persone a cui tiene. Decide di andare a navigare, per dare ai fratelli la possibilità di avere ancora un piatto caldo sul tavolo, di avere un’istruzione. Si capisce, non sarà  una scelta facile, ma è la più nobile che abbia  potuto fare. Il mare nuovamente è la forza di questa famiglia. Il mare lo vedrà crescere, lo vedrà diventare uomo, ma lui non vedrà crescere i suoi fratelli.
Attraverso il mare è riuscito ad avvicinarsi a culture ed  etnie diverse. Ha parlato con le persone più disparate, all’inizio si è fatto capire con i gesti e qualche parolina imparata tra i banchi di scuola; adesso quest’uomo parla tre lingue abbastanza correntemente, è orgoglioso del suo lavoro e di quello che gli ha dato.
Ma i suoi occhi raccontano anche altre storie, narrano di vuoti affettivi che solo un’altra vita potrebbe colmare. Le sue mani,invece, ricordano tutto il duro lavoro che ha dovuto affrontare in
cinquanta anni.
Prima di pensare ad una famiglia tutta sua, aspetta che tutti i suoi fratelli crescano, contribuendo
alla dote di tutte le sorelle, così vuole la tradizione, lui è il capofamiglia. Quando finalmente sposa la donna che ama, come in  un film già visto, la storia si ripete. Il  mare lo vede invecchiare e intanto perde il primo compleanno dei figli, il primo giorno di scuola, il passaggio dall’infanzia all’adolescenza. Ad ogni sbarco deve imparare a conoscere i suoi figli da capo, come se ogni volta dovesse riprendere un discorso interrotto bruscamente. Loro, i figli, hanno sempre apprezzato ciò che il padre ha fatto per la famiglia, ma non hanno mai avuto il tempo di dimostrarglielo, perché non appena si ricrea quella confidenza cancellata dalla lontananza,  le valigie sono di nuovo pronte per un altro imbarco.
Questa è la storia di uomo che  ha amato molto il mare, ma che con il tempo ha iniziato ad odiarlo perché  gli ha rubato i momenti più belli della vita. Tuttavia il mare è per lui come un vecchio amico, ci può anche litigare, ma non può fare a meno di ritornare da lui per fare la pace, anche perché è  l’unico a conoscere e comprendere la sofferenza che si porta dentro da quando era ragazzo.

Redazione:

Il racconto si è classificato al primo posto nella sezione saggistica del premio letterario  per i 180 anni dell’Istituto Nautico

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