Redazione | In più occasioni nel corso di questi anni la minoranza in Consiglio Comunale ha affrontato il problema del traffico a Procida evidenziando i punti critici e alcune possibili proposte da provare. Tuttavia, nonostante la nostra disponibilità, la gestione di questa materia continua ad essere non condivisa, caotica, disomogenea, priva di un progetto di lungo respiro che coinvolga tutta la comunità. In queste condizioni – continua l’interrogazione – non possiamo che contestare, ancora una volta, alcuni nuovi elementi critici che ci sembrano assolutamente evidenti, sollecitando che si assumano coraggiosamente decisioni definitive che riguardino tutta l’isola. Considerato che il traffico veicolare a Procida è eccessivo, indisciplinato ed incompatibile con una sicura fruizione del territorio da parte dei pedoni; valutato che sinora non è stata ancora assunta nessuna decisione che affronti seriamente questo problema; rilevato che il dispositivo di divieto di sosta lungo via P. Umberto ha, nei fatti, creato una situazione di evidente disparità di trattamento a svantaggio degli operatori commerciali, degli utenti e dei residenti di tale zona dell’isola, rispetto al resto del territorio ove – viceversa – vige una assai meno ferrea disciplina della sosta dei veicoli (la limitrofa via Vittorio Emanuele, pur essendo interdetta al traffico per parte della giornata, è tuttavia aperta alla sosta…); considerato che questa misura, annunciata come la prima di una serie di provvedimenti, si è rivelata unica e dopo diversi mesi di sperimentazione ha tutto l’aspetto di una iniziativa di punizione contro i residenti e i commercianti del posto; considerato inoltre che è attualmente vigente il divieto di transito agli autocarri superiori alle 9 tonnellate solo da Piazza della Repubblica in su (tra l’altro vanificato dalle numerose deroghe concesse che devono essere poi gestite dalla Polizia Municipale con dispendio di uomini e mezzi); ritenuto che il carico eccessivo a cui sono sottoposte le nostre strade sia uno dei motivi del loro perenne dissesto;
A tal fine il gruppo di “Insieme per Procida” interroga per conoscere:
– se l’Amministrazione ha redatto un programma pianificato con il servizio pubblico di trasporto ( bus, taxi, taxi del mare) per l’estate in arrivo;
– se intende valutare l’ipotesi di vietare la circolazione a doppio senso di marcia (anche agli autobus) nel tratto tra l’ex Chiesa di San Giacomo e Pizza Olmo, rendendolo a senso unico, talché i veicoli all’altezza dell’ex Chiesa di san Giacomo siano obbligati a svoltare per Via SS. Annunziata;
– se si intende disapplicare il divieto di sosta in via Principe Umberto in attesa di adottare un dispositivo generale, omogeneo e non temporalmente limitato che finalmente tenga conto delle peculiari esigenze di tutti gli utenti del circuito viario e che elimini (ovvero riduca al minimo) le disparità di trattamento tra gli operatori commerciali, gli utenti ed i residenti di tutte le zone dell’isola ovvero di quelle aventi caratteristiche omogenee;
– se si intende estendere il divieto di transito agli autocarri superiori al peso delle 9 t a tutta l’isola, obbligando tutti i distributori di materiali edili a percorrere le strade con mezzi di minore capacità;
– se si intende intervenire per la manutenzione delle strade al fine di garantire l’incolumità pubblica e privata, utilizzando, ad esempio, tutti i proventi derivanti dalle contravvenzioni al codice della strada e parte del ricavato della tassa di sbarco.
Se Capezzuto ha le palle deve togliere la delega alla mobilità a quella specie di assessore che la detiene, sono passati i mesi e non ha prodotto un cavolo, questo si fotte solo lo stipendio lo vuole capire il sindaco?
e poi questa non era la giunta a progetti? questo tipo ha miseramente fallito torni a casa perché l’assessore non è arte sua
non è colpa di cuesto ass. ma del sig capezzuto grande sindaco di procida.suo cognato generosovende in via 4 novembre quindi come puo dire nonpuoi circolare ,iltuo autocarro è superiore a 9 tn? ho detto tutto.isig.vigili dormono fanno solo il cattivo e il belgioco