Redazione | Con l’arrivo dell’estate si rispolverano oltre ai costumini e alle cremine, anche maschere pinne e boccagli. E sentirsi tutti “anche” maestri di pesca subacquea ( in apnea) è un vezzo che ha sempre accompagnato i procidani. E se dal lunedì al venerdì si è impegnati in faccende “terrene” il weekend ( per il momento ) è dedicato al mare. “o bagn”. Lupi di mare che di mare sanno ben poco o nulla, che armati di tanta buona volontà “veleggiano” su gozzi ereditati e lustrati a nuovo, con tanto di retine,macchina digitale e ray ban. E via con i primi tuffi già fuori dal porto e intorno ai fondali dove sono annidati gli aculei del riccio tra la gorgonia e gli scogli. Irresistibile la voglia di pescarli. Si staccano dalle rocce anche quelli più scuri e neri, i maschi, che però si lasciano scivolare ( morti ) in acqua. Risaliti sul gozzo, come goffi Tafazzi inizia il rito del click. Sorriso, maschera alzata e trofeo dapprima nelle mani e poi a poppa belli e pronti. Peccato che il tutto sia frutto di illeicità. Basta sfogliare le pagine dei social network per assistere al desolante pubblicizzare di tutto ciò. Ricci su ricci, e commenti sulle modalità di cucina delle gonadi della femmina con tanti di: mi piace.
A tal proposito – e nello spirito di collaborazione tra enti istituzionali e tgprocida che da sempre ha contraddistinto la nostra informazione – abbiamo chiesto al Capo del Circondario Marittimo TV Giuseppe PANICO di illustrarci nel dettaglio la materia in oggetto e di fare chiarezza:
1. La pesca sportiva del riccio di mare è disciplinata dal D.M. 12/01/1995, che prescrive che la stessa vada effettuata esclusivamente in apnea, senza bombole.
2. Il pescatore sportivo non può catturare giornalmente più di cinquanta esemplari.
3. La pesca professionale e sportiva del riccio di mare è vietata nei mesi di maggio e giugno.
4. La taglia minima di cattura del riccio di mare non può essere inferiore a 7 centimetri di diametro totale compresi gli aculei.
PESCARE RICCI DI MARE IN QUANTITA’ SUPERIORI A QUELLA AUTORIZZATE: sanzione amministrativa da € 1.000,00 a € 3.000,00 – D.LGS.04/2012 – ART.11 – c.4 e art. 12; Legge 689/81 – ARTT. 13 e 20 (sportiva-ricreativa). Pagamento in misura ridotta pari a € 1.000,00. Sequestro degli attrezzi e del pescato, il pescato viene rigettato in acqua se ancora vitale.-
(sanzioni accessorie) D. Lgs.vo nr.04 del 09/01/2012 Art. 12, la confisca del pescato e degli attrezzi, degli strumenti e degli apparecchi usati o detenuti, in contrasto con le pertinenti normative nazionali e comunitarie. E’ sempre disposta la confisca degli attrezzi, degli strumenti e degli apparecchi usati o detenuti che non siano conformi alle pertinenti normative nazionali e comunitarie. Gli attrezzi confiscati non consentiti, non autorizzati o non conformi alla normativa vigente sono distrutti e le spese relative alla custodia e demolizione sono poste a carico del contravventore. Inoltre è previsto l’obbligo di rimettere in pristino le zone in cui sono stati collocati apparecchi fissi o mobili come indicato dalla normativa.
PESCARE RICCI DI MARE CON ATTREZZI O STRUMENTI, VIETATI DALLA NORMATIVA COMUNITARIA E NAZIONALE O NON ESPRESSAMENTE PERMESSI, O COLLOCARE APPARECCHI FISSI O MOBILI AI FINI DI PESCA SENZA O IN DIFFORMITA’ DELLA NECESSARIA AUTORIZZAZIONE. (SPORTIVA CON USO DELLE BOMBOLE):
sanzione amministrativa da € 1.000,00 a € 3.000,00 – D.LGS.04/2012 – ART.11 – c.4 e art. 12; Legge 689/81 – ARTT. 13 e 20 (sportiva-ricreativa). Pagamento in misura ridotta pari a € 1000,00.
Sequestro degli attrezzi e del pescato, il pescato viene rigettato in acqua se ancora vitale.-
(sanzioni accessorie) D. Lgs.vo nr.04 del 09/01/2012 Art. 12, la confisca del pescato e degli attrezzi, degli strumenti e degli apparecchi usati o detenuti, in contrasto con le pertinenti normative nazionali e comunitarie. E’ sempre disposta la confisca degli attrezzi, degli strumenti e degli apparecchi usati o detenuti che non siano conformi alle pertinenti normative nazionali e comunitarie. Gli attrezzi confiscati non consentiti, non autorizzati o non conformi alla normativa vigente sono distrutti e le spese relative alla custodia e demolizione sono poste a carico del contravventore. Inoltre è previsto l’obbligo di rimettere in pristino le zone in cui sono stati collocati apparecchi fissi o mobili come indicato dalla normativa.
5. Inoltre, tutti i pescatori sportivi hanno l’obbligo di registrarsi sul sito del MIPAF e di esibire, in caso di controllo, il documento di avvenuta registrazione.
Infine, con riferimento alle limitazioni in Area Marina Protetta, il D.M. 30/7/2009 del Regno di Nettuno VIETA la pesca sportiva in apnea all’interno dell’intera AMP.
che bella denuncia !!!!!
io ho anche le foto di facebook di certi di questi e confermo che è tutto vero e si spacciano anche per ambientalisti.
VERGOGNA
Giuseppe Ambrosino di Bruttopilo
La vergogna
non la deve provare chi fa i ricci,d’altronde per secoli i procidani hanno degustato questo deliziosissimo frutto di mare
ma quegli assassini e criminali che hanno avvelenato il golfo di napoli di veleni di discariche di industrie e fogniario,con la TACITA…… assenza di tutti quelli che dovevano controllare…. e non lo hanno fatto….
debellando e togliendo la razza a frutti di mare come cozze ricci…. prelibatezza dei procidani
altro che storielle….. come quelle scritte..
Ecco il provincialismo dei procidani, qual’e’ l’illecito penale? ha ragione geppino pugliese. Ambrosino di bruttopilo Giuseppe invece di scrivere minkiate dove sono le tue denuncia quando solchiaro veniva cementificata selvaggiamente? questa e’ l’isola……vergognatevi e viva chi raccoglie frutti di mare e se li mangia alla facciaccia vostra. PM