Redazione | Tra scontri di piazza, fiaccolate, assemblee dei sindaci e sit in a Palazzo Chigi il fronte della protesta in Campania contro gli abbattimenti degli immobili abusivi ha unito negli ultimi anni le diverse forme della lotta.
Ieri è arrivata quella che potrebbe essere un’ulteriore svolta dopo i precedenti annunci di soluzioni legislative a un’emergenza che coinvolge diverse migliaia di famiglie.
La commissione Giustizia del Senato ha infatti approvato all’unanimità il ddl a firma del senatore Pdl, Ciro Falanga, che prevede la graduazione degli abbattimenti di manufatti abusivi da parte delle Procure della Repubblica.
Prima si dovrà cominciare con gli immobili a rischio crollo. Poi con quelli che sono ancora in corso di costruzione. Al terzo posto della graduatoria le case occupate abusivamente e utilizzate per lo svolgimento di attività criminali. Al quarto gli immobili di proprietà o in uso a mafiosi e a loro familiari. Poi il pm potrà procedere con abbattimenti di immobili di «rilevante impatto ambientale» o costruiti su aree demaniali o in zone archeologiche.
Seguono i complessi turistici abusivi, le seconde case non abitate stabilmente, gli edifici utilizzati per attività produttive. All’ultimo posto le case abusive appartenenti a famiglie che potrebbero andare a vivere altrove e le prime ed uniche case di nuclei familiari, soprattutto se indigenti.
«In particolare – spiega Falanga – si prevede che non siano considerati prioritari gli abbattimenti delle abitazioni cosiddette di necessità come la maggior parte di quelle costruite in Campania. È un risultato importante ed atteso da coloro che non hanno potuto usufruire delle leggi sul condono edilizio». Il provvedimento raccoglie un consenso bipartisan e viene anche valutato positivamente dagli esponenti del Pd. «Con l’approvazione del ddl abbattimenti finalmente, con un atto concreto, restituiamo un pò di giustizia in territori dove la scelta di quali edifici abusivi da abbattere è sempre stata oggetto di discussione, senza regole certe». Per Rosaria Capacchione, segretario della Commissione Giustizia e i colleghi parlamentari campani, Enzo Cuomo, Angelica Saggese e Pasquale Sollo si «preservano le classi più disagiate prevedendo l’abbattimento di manufatti abusivi maggiormente lesivi degli interessi oggetto di tutela». Per il presidente della commissione Giustizia del Senato, Nitto Palma si è superato il criterio cronologico negli abbattimenti e questo significa che «non si procedere con l’abbattimento delle case della povera gente».
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