Redazione | Nell’estate che ci stiamo per lasciare alle spalle, una refrigerante brezza di novità sembra caratterizzare gli ultimi giorni. Il dietrofront dell’ordinanza antitraffico e i pullman (che uno alla volta si stanno fermando), possono essere interpretati e letti come una pura coincidenza temporale ma in realtà risultano “eventi” propedeutici l’uno all’altro. Tale – in questo secondo caso – da giustificare il responsabile e dovuto passo indietro dell’amministrazione. Per la semplice equazione che senza bus : senza divieto. Questione di giorni o di ore -dunque – e la tanto discussa ordinanza (n° 87) andava revocata per causa di forza maggiore, senza suscitare i clamori strumentali di queste ore. In linea con quanto accade nella vicina Ischia ( per non parlare di Napoli ) il parco Bus dell’EAV nostrano, non conosce pensione. Negli ultimi anni solo il vettore per Terra Murata (C2) è stato oggetto di novità. Un 4×4 wolkswagen difficilmente interscambiabile con altri mezzi. Sulla nostra isola ogni autobus ha un’età media di 15-20 anni ( finanziamenti Italia 90) mentre da altre parti l’età media dei mezzi pubblici è di sette anni. E via via che invecchiano, i loro standard sono sempre più inadeguati al servizio richiesto. Cifre che sono sul tavolo del Sindaco, del delegato ai Trasporti e degli uffici comunali e Regionali competenti. Una bomba ad orologeria da disinnescare solo in un modo: fermandoli tutti. La stessa società che si occupa della manutenzione ha segnalato che i mezzi – pur passando la revisione annuale – risultano obsoleti e oggettivamente viaggiano ai limiti delle norme che disciplinano il trasporto di persone. Una situazione frutto dei guasti inevitabili che si susseguono ormai ogni giorno con i relativi tempi di riparazione allungati per la mancanza di pezzi di ricambio. Una cartina di tornasole di tutto ciò sono le vetuste targhe, le nuvole di fumo nero, i motori in ebollizione, le porte che non si chiudono. Un trasporto pubblico al collasso che non può nel presente ( e non potrà in un prossimo futuro – come andiamo dicendo da anni ) far prevedere nessuna disciplina antitraffico che vieti l’uso del mezzo privato. Perché se da un lato è compito degli amministratori disporre misure restrittive veicolari sul territorio, a maggior ragione deve essere garantita l’incolumità, la sicurezza dei passeggeri e la tutela degli autisti che quotidianamente con spirito di professionalità e di responsabilità si mettono alla guida di queste carrette.
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3 commenti su “Senza Bus e senza divieti: e vissero felici e contenti”
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Ma i carabinieri e i vigili invece di fare controlli ai mezzi privati e fanno multe a minchia piena per divieto di sosta – collaudi – caschi , perchè non fermano i bus pubblici che son pericolosissimi?io oggi avrei paura di salire su un mezzo simile!poi quando succederà il morto tutti ne parlano
Io ci salgo quotidianamente sui bus e per l’esattezza sulla linea per sant’antonio abitando e confermo che siamo costretti peggio di un carro di bestiame.
farò un esposto alla procura della repubblica appena ne avrò la possibilità, ora sto documentando tutto con le foto.
Se la sepsa non ce la fa più che desse tutto ai privati.
vi porto la mia testimonianza:
ieri prendo il pulmann grigio dalla Chiaiolella.
Sulla salita all’altezza della scuola elementare si è FERMATO.
siamo scesi per spingere, sputava fumo nero e gasolio.
uno skifo tipo terzo mondo