• Mar. Nov 19th, 2024

TGPROCIDA

Raccontare il presente, capire il futuro

L’editoriale: Procida salvata dalle donne?

Ditgprocida

Ago 31, 2013

donnaSebastiano Cultrera  | Alcune “fotografie” dei problemi dell’isola sembrano non lasciare scampo, e in effetti si assiste , nella nostra isola, a un calo di tensione dei cittadini alla soluzione dei problemi che ci sono davanti. E, credo , che fissare delle “fotografie” sia utile a ricordare la realtà da cui partire , senza inutili e devianti divagazioni, che diventano spesso dei veri e propri ALIBI, volontari o no, utili a non far nulla. Spesso proclamando ( a vuoto) di voler cambiare tutto si finisce per non cambiar nulla! Naturalmente nessuno dimentica che siamo all’interno di una situazione geografica e storica (una piccola isola nel Sud del Sud di un continente in crisi) che , talvolta ci fa dubitare della stessa idea di FUTURO. Tuttavia se vogliamo bene a noi stessi, e , soprattutto, ai giovani figli di quest’isola, dobbiamo provare a svolgere fino in fondo un ruolo di consapevolezza e di costruzione. Sembra , però , che il disinteresse ai destini del nostro scoglio aumenti , e colpisca soprattutto i giovani che cominciano ad immaginare un futuro lontano dall’isola. E , badiamo bene, non coinvolge solo i giovani che progettano il loro futuro in professioni che prefigurano un lavoro in continente. Mi è capitato spesso di sentire giovani marittimi che fanno lo stesso ragionamento, che, nonostante la sicurezza occupazionale ( o rafforzati da ciò), oramai immaginano di sviluppare il resto della vita altrove. Quindi guai a pensare che il ritorno di vocazione (e necessità) del lavoro sul mare sia , tutto sommato, un modo per rimettere le cose a posto: che si può ritornare alla Procida degli anni sessanta coi marittimi che pompavano soldi e, dall’altro lato,  la società procidana (mal) gestita da una classe dirigente fatta ( nella quasi totalità) da insegnanti e pensionati, con qualche professionista e prete (non la Chiesa , si badi bene). Le condizioni storiche e culturali sono mutate e anche quel (forse) felice equilibrio risulta irripetibile. Poi c’è un soggetto nuovo , ancora non totalmente consapevole e propriamente espresso, che esiste e determina molti assetti dell’isola : sono le DONNE. Certo le donne hanno sempre determinato molto e hanno costituito la vera spina dorsale della famiglia procidana e della economia isolana. Ma hanno scelto , salvo casi speciali ( ma emblematici) di vivere (soprattutto l’aspetto sociale e politico) sempre UN PASSO INDIETRO rispetto ALL’UOMO. La storia di Procida ci insegna , però, che quando esse sono state costrette a fare un passo AVANTI, in più situazioni, hanno avuto successo e sono state lungimiranti. Maria Luisa Ambrosino, passata alla storia di Procida col nome “La Capitana” riuscì a comandare i velieri di famiglia quando il marito si ammalò e morì : gli sopravvisse e incrementò flotta, patrimonio e la reputazione di Procida nei mari del mondo. Senza entrare nei dettagli ci sono altri esempi di donne procidane che si sono fatte valere, anche al di là del focolare:  nella politica, nel lavoro, nella cultura e nell’arte. Certo Graziella viene consacrata da Lamartine come mito dell’amore eterno ,  ed è l’emblema di una donna mediterranea che può contenere e trasmettere messaggi di vero valore etico. Ma quell’amore non è in contraddizione con l’amore per i propri luoghi, la passione di viverli intensamente e correttamente. Le donne di Procida hanno una marcia in più , e forse l’hanno sempre avuta; ed è arrivato il momento di farla valere anche in termini di capacità di progettare e dirigere il futuro dell’isola. Tra l’altro l’occasione è ghiotta perché tra un anno e mezzo si voterà alle comunali con la preferenza di GENERE: ogni cittadino potrà, infatti, accanto ad un nome maschile esprimere una seconda preferenza di una donna. Ciò, appunto, per favorire l’impegno femminile anche in politica. In questi mesi è bene che l’isola valorizzi ancora di più l’elemento femminile e che le donne stesse giungano a quell’appuntamento con la consapevolezza e la responsabilità adeguata. Il prevedibile incremento della presenza femminile in politica dovrà rappresentare, però , un vero segno di novità anche nei contenuti e nella prassi della politica isolana , e non , viceversa, venire metabolizzato nei riti stanchi della cultura dell’impossibilità. Perché se c’è una vera POSSIBILITA’ di un futuro migliore anche , su quest’isola , molto dipenderà dalle DONNE. In questo momento la nostra isola sembra avere chiuso in uno scrigno tutti i sogni di un divenire fatto di vivibilità, di ricchezza e armonia. Forse loro potranno riaprire quello scrigno fatto di sogni e bellezza : le DONNE salveranno PROCIDA ?

 

 

 

 

2 commenti su “L’editoriale: Procida salvata dalle donne?”
  1. Se si dovra’ votare qualche donna. con gli attributi, penso che le caselle delle schede elettorali rimarranno VUOTE.

Lascia un commento