Redazione | Sversamenti di rifiuti tossici, liquami ed ogni genere di veleno, tutti appassionatamente assieme nelle terre della nostra Regione. Sequestri e chiusura di intere aree. Incontri e dibattiti, su cosa ci sia veramente sotterrato in quelle terre. Bonifiche previste per il 2080. Una confusione che serpeggia persino fra gli addetti ai lavori, ma che ovviamente tende a diventare massima tra la gente comune, ingenerando nell’opinione pubblica , bombardata da dati contraddittori su cui tuttavia tendono a prevalere quelli negativi, un cronico stato di pessimismo e frustrazione per una vicenda che non può non avere ripercussioni anche sulla nostra isola. Tutto ciò con grave detrimento per la nostra immagine all’interno di una regione e dei prodotti orto frutticoli che vengono da quelle terre.
È su questo sfondo che dovrebbe innestarsi la tesi di un rilancio del nostro territorio e delle nostre terre, delle decine e decine di orti abbandonati, appezzamenti di terra da riqualificare che – nella contingenza attuale campana – avrebbe un significato sia dal punto di vista salutare che imprenditoriale. A differenza dei terreni campani il nostro territorio è vergine, salvaguardato almeno da sversamenti tossici e nocivi. Secondo uno studio il terreno della nostra isola ha un’elevata dotazione di sostanze nutritive e, in particolare, della frazione attiva che lo rende particolarmente adatto ad ogni tipo di coltivazione.
La combinazione imprenditoriale unita a quella comunale – dunque – potrebbe smascherare quella tendenza isolana ad abusare del territorio per altre esigenze, creare opportunità lavorative, portare benefici all’intera collettività. Riprendere il discorso avviato anni fa dall’allora Assessore Salvatore Costagliola con l’attribuzione della denominazione di origine controllata e protetta dei nostri limoni, proseguendo con le viti di uva, i carciofi e tanti altri prodotti nostrani.
Un’occasione unica per affrontare più problematiche del nostro territorio e riappropriarsi di un ruolo attivo nei processi di sviluppo locale. Questo si sarebbe un Brand.
Che bella idea, mi farebbe piacere che accadesse..ma la ns politica e i nostri imprenditori sono presi da altro….a spartirsi soldi e altre cose.
BEL ARTICOLO E OTTIMA IDEA MA DUBITO CHE VENGA PRESA IN CONSIDERAZIONE….
IO SONO UNO DI QUELLO CHE STA CON TE E DINO, FORZA RAGAZZI
GIANNI