Redazione | Sindaci, Onorevoli, partiti politici e mondo dell’associazionismo tutti assieme per chiedere a gran voce alle istituzioni nazionali di frenare l’incubo demolizioni che grava su circa sessantamila famiglie campane. Un incubo che si trascina da anni e che emerge di tanto in tanto in clima di campagna elettorale dalle sabbie mobili istituzionali. Momenti di confronto e di richieste che nell’ultimo mese ha visto i vari comitati antiruspe scrivere al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il M5S presentare un protocollo per l’edilizia e contro l’abusivismo, la decisione dei senatori campani del PDL di non votare più alcun provvedimento legislativo in aula fino a quando non si discuterà del decreto bipartisan sulle demolizioni. Infine oggi, l’appuntamento forse più importante, quello degli enti locali interessati dall’emergenza che vedrà incontrarsi a Forio i Sindaci dei comuni dell’isola di Ischia e il Sindaco di Procida. Sul tavolo la richiesta – licenziata dal nostro consiglio comunale – di un documento che chieda – a nome dei primi cittadini – l’introduzione – nel possibile combinato di legge in materia dei reati previsti all’interno dell’ indulto/amnistia – di un paragrafo che comprenda anche chi è stato condannato per abusivismo edilizio. Ovviamente il comun denominatore di tutte le istanze che in queste ore si stanno formalizzando partono dal presupposto che qualsiasi materia “sanatoria” deve essere orientata all’ abusivismo di necessità e non all’abusivismo speculativo che ha distrutto le nostre coste e il nostro territorio. Un territorio che negli anni – in svariati modi – ha rappresentato il proprio sdegno verso una classe politica che non ha saputo trovare risposte adeguate al problema. La cornice nella quale ci si è mossi era di attesa nella speranza della riapertura dei termini del condono che poi non è mai arrivata. E anche quando c’è stata una pur piccola possibilità ci si è scontrati sulle sigle, su idee e moralità che hanno di fatto bloccato tutto. Costringendoci come comunità territoriali – e ad intervalli regolari – a trovarci punto e a capo con una magistratura ( piccina ) che non ha mai voluto sentire ragioni e che ha proseguito nella sua calendarizzazione delle demolizioni.