Redazione | E’ una corsa contro il tempo, anche perché mai come in questo caso l’impressione è che sia stato fatto tutto quello si poteva fare, soprattutto in considerazione delle condizioni in cui versa Elisabeth Ayala e del fatto che siamo davanti ad un caso umano non da poco. Ma, per quanto riguarda la demolizione del manufatto di proprietà della vedova procidana (peruviana di origine) che vive senza pensione e con il solo sostegno della generosa comunità dell’isola di Arturo, siamo arrivati davvero ai titoli di coda. Ognuno, per quanto di competenza ha cercato di fare il possibile: l’amministrazione comunale capeggiata dal sindaco Vincenzo Capezzuto, la stessa Procura della Repubblica che più volte è stata interessata dalla vicenda dal primo cittadino. Basti pensare, in fondo, che siamo davanti ad una RESA che risale al lontano 2007 e che in un modo o nell’altro, tra iter giudiziario ma anche un po’ di sana “melina” si è procrastinata nel tempo per quasi sei anni. Nei quali lo Stato, però, non è stato capace di varare una legge ad hoc nemmeno per le case di prima necessità e adesso purtroppo la sanzione accessoria della demolizione deve essere portata a compimento. Punto e basta. Anche perché, nel frattempo, si è proceduto a demolizioni ed autodemolizioni che cronologicamente erano state disposte successivamente a quelle della Ayala: il “calendario” e la storia degli eventi dimostra in maniera tangibile che si è atteso più del dovuto aspettando un miracolo (lo ripetiamo, intervento del Governo centrale) che è rimasto mera utopia.
E’ chiaro che, a questo punto, l’obiettivo diventa quello di farlo nella maniera più indolore possibile. Il distacco dell’acqua dall’abitazione della donna, fortunatamente, è stato un fatto temporaneo che – a quanto si apprende – sarebbe stato frutto più dell’avventata presa di posizione di qualche soggetto che non di una disposizione improcrastinabile da parte dell’autorità giudiziaria. Adesso c’è la corsa contro il tempo che vede il sindaco Capezzuto impegnato nel riuscire a trovare, per il tramite del Comune di Procida, un alloggio sostitutivo ad Elisabeth, cosa per la quale si vorrebbe arrivare a dama entro la fine di questa settimana. L’obiettivo è quello di rendere indolore l’abbattimento del manufatto, che potrebbe avvenire quando la peruviana trapiantata a Procida potrebbe già avere un altro tetto sulla testa. E’ chiaro che quando va giù una casa, per quanto modesta, vanno giù anche i ricordi di una vita ma perlomeno la sicurezza di non rimanere in mezzo ad una strada avrebbe la sua influenza sul morale di una persona che in questo momento è evidentemente sotto i tacchi.
corriere di procida
COME AL SOLITO IL PIU’ DEBOLE PAGA UN CONTO PIU’ CHE SALATO HAI VOGLIA A DIRE CHE TUTTI I MANUFATTI ABUSIVI SARANNO ABBATTUTI! E’ MERA UTOPIA IN QUANTO ANCHE IN QUESTO CASO CI SONO FIGLI E FIGLIASTRI NON CHE IO VOGLIA CHE SIANO TUTTE ABBATTUTE, MA SE LA LEGGE E’ UGUALE PER TUTTI BEH LASCIO A VOI OGNI COMMENTO!
La chiesa di Procida basta un colpo per favore..
Ci rendiamo conto che siamo arrivati ai minimi termini, non voglio malignare e non essere razzista, mandiamo soldi viveri,vestiario, al terzo mondo dove noi siamo diventati un paese che chi è a capo ha fatto leggi per propio scopo, si accaniscono su questa povera donna che per una casa di ricordi e di sacrificio e per gia la lontana ossessione del caro defunto marito della signora immaginandosi la piccola dimora costruita con anni di sacrificio andare giu’ , penso che il suo cuore non abbia retto a questo stress psicologico. Parliamo di ruspe, abbattimenti abbiamo dei seri problemi ambientali che si stanno riversando sulla nostra salute, sia per via etera e sia per quello che ci portano sulle tavole, cosa pensano ad ammazzre psicologicamente persone che per anni hanno sempre cercato di avere una dimora se pur piccola ma con grande amore e sacrifici. Ci sono grandi che commettono reati mortali, prostituzione minorile, amici di merenda, corruzzione e ed evasori del fisco questi non si toccano, al governo centrale o a quel che sia, passtevi una mano sulla coscienza, io non so come si fa’ a dormire la notte su un cuscino!!!