Redazione | In un qualsiasi testo o compendio di “promozione turistica” ( che sulla nostra isola ignorano del tutto) oltre a spiegare come sperperare risorse economiche per boiate varie, cartelloni ed eventi fantasmi e allegorici, impossibili e improbabili da decifrare, al di la della pubblicizzazione del proprio territorio in termini attrattivi, c’è la “difesa” del proprio luogo di appartenenza dalle “ricadute negative che si possano evincere da eventi terzi”. Bene in questi giorni dai due, (DUE) UFFICI STAMPA del comune ( uno giustamente per le attività dell’amministrazione e del comune e un altro PARTICOLARE ad uso e consumo per l’ufficio TURISMO) non abbiamo ancora letto una sola parola sulla tanto chiacchierata mappa dell’ARPAC che identifica Procida come zona contaminata dai veleni nell’ambito della Terra dei Fuochi (è da considerarsi inquinato un sito «che presenta livelli di contaminazione o alterazioni chimiche, fisiche o biologiche del suolo, o del sottosuolo o delle acque superficiali, o di quelle sotterranee, tali da determinare un pericolo per la salute pubblica o per l’ambiente naturale o costruito. Ai fini delle presenti norme di attuazione – spiega l’Agenzia regionale – è inquinato il sito nel quale anche uno solo dei valori di concentrazione delle sostanze inquinanti, nel suolo, o nel sottosuolo, o nelle acque superficiali, o in quelle sotterranee, risulti superiore ai valori di concentrazione limite accettabili di cui al Decreto Ministeriale). E così mentre nella vicina Ischia è stato il Sindaco di Serrara Fontana Rosario Caruso a prendere carte e penna e scrivere al Corriere della Sera che ha riportato queste mappe, qui l’assessorato al Turismo in queste ore presenta la pista di ghiaccio ( la CINQUANTASEIESIMA in Regione Campania ), come fosse l’esposizione della Sacra Sindone e due lucette appese (come le ha definite qualcuno le “uallere” per aria). Il tutto mentre sulla testa cala questo silenzioso “terrorismo mediatico” che già scoraggia i residenti e natii che vivono fuori, a tornare sull’isola, figurarsi i turisti che la devono scegliere tra milioni di località. E’ doveroso ( siamo ancora in tempo per farlo ) in un clima di particolare psicosi per la Terra dei Fuochi, che alla più negativa delle mappa dei veleni che ingloba anche la nostra isola, sia data da chi di dovere una risposta netta e decisa, difendendo la nostra estraneità a tali vicende. Non farlo significa essere coscienti che nel mondo la nostra attrattiva sia confusa, indebitamente accostata e accomunata a quella di località super inquinate dalle quali è meglio rifuggire.
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1 commento su “Terra dei Fuochi, nella mappa anche Procida. Il silenzio ci accomuna. Sveglia ASSESSORE”
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ciao leo, ottimo pezzo, analisi perfetta.peccato che si continua a far lavorare prezzolati vari troppo impegnati a scrive le scemenze partorite da quella “nota” mente distolta …