• Dom. Nov 24th, 2024

TGPROCIDA

Raccontare il presente, capire il futuro

C’è il condono hanno vinto i costruttori di case abusive

Ditgprocida

Gen 27, 2014

condono-6401Redazione | NON c’è dubbio che la legge dal titolo “Disposizioni per  la razionalizzazione delle competenze in materia di demolizione  dei manufatti abusivi”, che sostanzialmente rende più  difficile la già improba e improbabile operazione del  demolire manufatti abusivi, sia una legge scritta per la  Campania. La prima approvazione avvenuta qualche giorno fa al  Senato è un viatico e una liberazione anche peri politici di  centrosinistra.

ssi pure, molto realisticamente, hanno smesso di credere agli  obblighi di controllo delle amministrazioni comunali, al potere  repressivo della forza pubblica, ma, soprattutto, all’effettiva  efficacia di normative, leggi, piani regolatori, regole  paesaggistiche, commissioni edilizie, sovrintendenza e pareri,  integrazioni e prescrizioni varie e, sempre con molta più  concretezza, si sono avviati sulla strada del sanare e del  condonare, utilizzando non tanto norme chiare e precise, quanto  soprattutto le conclamate difficoltà dello Stato a fare  rispettare le leggi, principalmente quelle confuse e un po’  fraudolente.

Non avrebbe senso, altrimenti, il tenere impegnato il Senato  per giungere all’approvazione di una legge che  «disciplini» e «razionalizzi» i  «criteri» per le «priorità» da adottare  quando si decide di abbattere un immobile abusivo, e cioè  realizzato in toto contro le leggi dello Stato stesso e contro i  beni comuni, che sono lo spazio pubblico e il paesaggio.

A far emergere il carattere simulatorio della norma sono,  banalmente, i ben noti dati statistici relativi  all’argomento.

L’ultimo rapporto nazionale di Cnel e Istat, presentato  qualche giorno fa, chiarisce come «la massima intensità  del fenomeno dell’abusivismo edilizio si rileva in Campania, dove  negli ultimi dieci anni si stima che la quota di abitazioni  abusive sia stata pari, in media, a poco meno della metà del  costruito legale”. Una débâcle delle norme urbanistiche  e del buon senso che non ha pari nel resto dell’Italia, dove la  media del costruito abusivo è di circa il 20 per cento del  totale, mentre nelle regioni del Nord la media è appena del  5.

Se a questa quota si aggiunge il cosiddetto “costruito  legale”, ma comunque in deroga alle normative ordinarie, il  risultato è rovinoso. Sempre negli ultimi dieci anni,  infatti, in Campania circa il 30 per cento delle costruzioni  regolarmente assentite, è stato realizzato utilizzando  normative e leggi in deroga agli strumenti urbanistici e  paesaggistici. Tra tutti, il Piano Casa, di recente prorogato di  altri due anni dalla Regione Campania (cioè l’ente cui  è delegato il governo del territorio). Ma anche leggi  inventate (e reinventate) dalla stessa Regione Campania, come la  19 del 2001 con la quale si sono rese più sbrigative le  pratiche edilizie e si è sturato il fastidioso tappo che  impediva di costruire nelle zone a vincolo paesaggistico (e di  cui i milioni di metri cubi di autorimesse interrate costruite,  in costruzione e in approvazione in Penisola Sorrentina  resteranno per sempre l’inquieto simbolo). I dati, non possono  quindi che confermare la sostanziale identità di “condono”  della nuova legge approvata in Senato. In tutta la Campania,  infatti, ci sono circa 270 mila immobili abusivi e occorrerebbero  quasi trent’anni per demolirli tutti seguendo le normali  procedure che, tra ricorsi, dimenticanze, opposizioni ed errori  giudiziari, normali non sono mai. In sostanza, non è di  un’emergenza, abitativa o meno, che si fa carico la legge, ma di  consolidare, definitivamente, la prassi della deroga, della  manipolazione delle regole e della svendita dei paesaggi,  soprattutto quelli di pregio (nona caso trai firmatari della  legge c’è Domenico De Siano, cittadino di Ischia, territorio  simbolo dell’abusivismo edilizio correlato al dissesto del  territorio).

Alla massa, in gran parte indefinita, dell’abusivismo edilizio  e della produzione edilizia in deroga, vi sono da aggiungere le  circa 200 mila domande presentate per i condoni del 1985, 1994 e  persino 2003 (nonostante questo non sia applicabile sul  territorio regionale). Di queste, circa 85 mila nella sola  città di Napoli che, nonostante una normativa comunale  speciale per evaderle, restano per quasi la metà ancora ad  ammuffire nelle anguste stanze dell’Ufficio Condono,  simbolicamente ubicato in un immobile semidismesso in un  quartiere di edilizia residenziale pubblica a Ponticelli.

L’inefficacia delle azioni repressive e la confusione delle  regole rendono la legge approvata dal Senato, quindi, oltre che  iniqua, anche un po’ meschina, perché, contrariamente al  titolo, non tende a razionalizzare o, magari molto più  coraggiosamente, a bloccare le ruspe per gli immobili abusivi, ma  semplicemente a inceppare definitivamente i meccanismi,  derubricando la pianificazione del territorio, la sua messa in  sicurezza e la tutela dei paesaggi di pregio a incartamenti pieni  di polvere da depositare senza esito alcuno negli scaffali delle  Procure campane. Per il centrodestra un ottimo risultato. Per il  centrosinistra e per il Pd campano, paradossalmente, un risultato  ancora migliore.

repubblica

Lascia un commento