D.A | Al bando l’alluminio anodizzato. Via dalle pareti esterne degli esercizi commerciali gli orridi condizionatori d’aria, insegne e vetrine invasive, tende, sedie e tavolini. L’isola rischia di perdere la sua identità culturale ed architettonica. Discutibili lavori di modernizzazione di molte abitazioni ed esercizi commerciali, tinteggiature improprie, demolizioni di volte, davanzali, finestre, cornicioni, vefii, l’adozione di sistemi pluviali, impianti di contatori, l’uso di mattonelle e materiali inadatti, hanno portato al degrado un’architettura ed un habitat irripetibile, di grande pregio artistico e culturale. Il meeting tra l’architetto Paola Bovier, Soprintendente ai Beni Culturali ed Ambientali, con le autorità comunali e una nutrita rappresentanza degli operatori turistici isolani, può rappresentare un momento decisivo per il futuro dell’isola. Senza peli sulla lingua, con la massima sincerità, la soprintendente ha espresso tutte le sue perplessità, e spesso il dissenso pieno, a riguardo l’organizzazione commerciale e turistica, vigente nell’isola, in particolare a Marina Grande. Pur mostrando la sua piena disponibilità a prendere in considerazione le esigenze dei procidani, in particolare quelle degli esercenti commerciali, l’architetto Bovier ha manifestato determinazione e volontà a porre freno ad abusi e forzature “che stanno imbruttendo un’isola bella e colta, che ha tutto da guadagnare da un progetto che coniughi legalità e produttività economica, che valorizzi il suo esistente patrimonio storico – ambientale, in una logica che incoraggi il turismo culturale e non l’attuale modello mordi e fuggi, che porta scarsi guadagni e danni e confusione evidenti”. Va, al più presto, adottato e messo in opera quel “Piano del Colore e del Decoro a Marina Grande”, con il recupero, il ripristino e la valorizzazione del piano terra (Piano Botteghe), con le impostazioni fornite dal progetto redatto dagli architetti Muro e Ridda. Le quali, per quanto attiene Marina Grande, possono essere sintetizzate in sette punti fondamentali: l’uso del colore, i rivestimenti di vari materiali, infissi esterni e saracinesche, insegne, tende parasole,illuminazione privata e impianti tecnologici a vista. Il piano redatto da Muro e Ridda ha diviso il territorio isolano in sei parti, secondo le caratteristiche architettoniche: Sancio Cattolico, Terra Murata, Corricella, Chiaiolella, Casale Vascello, Piazza dei Martiri, alcuni tratti di via V.Emanuele e P. Umberto. Il sindaco Vincenzo Capezzuto, unitamente all’assessore Lella Aiello, hanno manifestato il pieno compiacimento per l’interessamento e l’estrema disponibilità espressa dalla sovraintendente Paola Bovier, augurandosi un lavoro sinergico tra Comune, Sovrintendenza e cittadini, utile a consentire un rilancio turistico dell’isola. “Verrò spesso nell’isola – ha concluso l’architetto Bovier – per motivi di carattere professionale, in quanto ho la responsabilità diretta del territorio, ma anche per motivi di piacere personale. Procida è un’isola che amo per la sua storia, la sua cultura, la sua architettura. Mi fa perciò male al cuore assistere ad una lenta, inesorabile, decadenza. Dobbiamo insieme armarci di coraggio ed energia per la tutela e la valorizzazione del suo patrimonio naturalistico, umano e culturale”.
procidaoggi
si si siamo daccordo ma poi chi paga??? i commercianti gli operatori turistici gia stritolati da un amministrazione comunale inadempiente e inefficace, dalla crisi e dalle tasse, il sindaco e bravo a dire che lui e d’ accordo tanto non gli costa ne soldi ne lavoro…..ma come mai nessuno dice mai dove finiscono i soldi della tassa di sbarco????
Alluminio, condizionatori, tende e quant’altro! Ci chiediamo….ma dove era la soprintendenza mentre veniva messo in atto il processo di..”imbruttimento” del territorio di procida.
non ci sembra che questo ente sia stato creato oggi per la salvaguardia di Procida!
Stiamo parlando di quella soprintendenza che fino a ierimattina ha dato nulla osta proprio a marina grande ber baracche, capannoni, tende e scempi vari. Ha approvato strutture lignee che nulla hanno a che fare con l’architettura storica esistente a marina grande e adesso scendono come l’angelo dal cielo???
Ma almeno non siate ipocriti, dovete consumare quei soldi stanziati? e allora fatelo senza tante chiacchiere! l’assessore, il dirigente, l’architetto, il pull di scienziati, …ma per piacere!!