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TGPROCIDA

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GIU’ LE MANI DAI BAMBINI

Ditgprocida

Feb 19, 2014

Redazione | Possono degli addetti alle pulizie, quali che siano le loro ragioni, bloccare una scuola e lasciare fuori decine di insegnanti, i loro allievi, spesso bambini delle elementari e delle materne, i genitori che li hanno accompagnati ? Evidentemente sì, visto quello che è accaduto in questi giorni fra Napoli e provincia ed oggi sulla nostra isola.  La progressiva ritirata dello Stato dal campo dell’istruzione in questi anni ha prodotto in tutto il Paese un senso di dismissione materialmente visibile nello stato di degrado di molti edifici scolastici e nelle condizioni pietose in cui versano decoro e pulizia di ambienti che letteralmente diseducano coloro che li abitano quotidianamente. Questa dismissione ha finito per consegnare la gestione degli spazi ad un sistema in cui i dirigenti scolastici si sono trovati a dover fronteggiare, da un lato, la pressione dei bidelli a riscrivere le loro mansioni in termini di generica custodia dei luoghi e di assistenza, soprattutto verso gli studenti portatori di handicap; dall’altro, la presenza crescente di ditte di pulizia esterne che ottenevano gli appalti a prezzi bassissimi, ai limiti dell’insostenibilità, e poi una volta a scuola ricontrattavano impegni e servizi forniti. Puntualmente al di sotto di quelli promessi. Al Sud, dove il numero dei bidelli, nonostante le drastiche riduzioni di questi anni, continua ad essere più alto che al Nord, le ditte di pulizia sono per lo più formate da cooperative di ex lavoratori socialmente utili, dunque senza una specifica tradizione di servizio in questo settore e con la tendenza conseguente a stabilire un rapporto accentuatamente strumentale con il tipo di impiego. Ne deriva un deficit di esperienza professionale e di cultura del servizio che finiscono per scaricarsi sulla scuola trattata alla stregua di un cesso pubblico messo fuori servizio. Il prezzo lo pagano la dignità dell’istituzione, le famiglie e il principio di legalità di una provincia  che invece della scuola, della sua qualità, del rispetto delle regole e delle istituzioni ha un disperato bisogno.

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