Redazione | Il primo ciclo solare lo compie quest’anno e così come allora – era il 1986 – il periodico Procida Oggi non smette di fare informazione (e formazione) sulla nostra isola. Negli ultimi anni i fenomeni profondi di trasformazione e innovazione del mondo dell’informazione ( siti, web, blog, ) non hanno scalfito di molto la diffusione del giornale che in termini di vendita si attesta sempre sotto le mille copie. Testimonianza del buon lavoro e dell’impegno profuso dalla redazione. Tanto più che in certi periodi – come ad esempio durante quello estivo – è difficile recuperare una copia in edicola. Il Procida Oggi è un appuntamento fisso come le tante memorie a cui sono affezionati i procidani. In ogni casa ce ne uno, si legge di sport, di cronaca, di eventi, matrimoni, di nascite e lauree insomma quando non lo leggi ti manca la conoscenza di qualcosa. Da ventotto anni alla direzione del giornale c’è il decano dei giornalisti procidani il Prof. Domenico Ambrosino, il Kiodo e ad accompagnarlo da sempre l’amico – e capo redattore – l’inossidabile Pasquale Lubrano Lavadera. Una coppia perfetta. L’uno passionale, coriaceo, il cronista puro. L’altro l’editorialista con i dati alla mano, storico, certosino in certi tratti. Intorno a loro oltre al bravissimo Michele Ambrosino, (fratello del Kiodo) una serie di ammirevoli e brillanti collaboratori che nel corso degli anni si sono distinti per sagacia e bravura. A differenza di tanti altri – improvvisati – che sgarbatamente maltrattano la lingua italiana prima che la cronaca dei fatti. In questi ventott’anni, Procida Oggi è stato testimone, e spesso anche protagonista, delle vicende che hanno segnato la storia della nostra isola sforzandosi mensilmente di indagare e raccontare la complessa realtà delle nostre genti. Cosa non facile avvezzi come siamo alle maldicenze e più inclini alle beghe da comare sul ballatoio. E poi – non da meno – lo sforzo in termini di salute, di soldi e investimenti. Un giornale che a differenza di tanti altri – che in questi anni hanno cercato ( maldestramente ) di copiare nel modello – ha saputo costruire, coltivare e rappresentare una comunità, tanto da essere richiesto da procidani e turisti o semplici frequentatori dell’isola. In un quarto di secolo sarebbero tantissimi gli episodi e gli articoli da segnare col pennarello e da tramandare ai posteri avvolti in quel comun denominatore di voce critica e rigorosa che non ha mai rinunciato alla propria indipendenza e libertà.
A noi basta dire, Procida oggi, il giornale dei procidani. Ad maiora.