Pasquale Raicaldo | Quattrocento anni e non sentirli. Ma nel malcelato tentativo di mettersi al passo coi tempi, la Processione dei Misteri di Procida prova, oggi, a guardare alle nuove generazioni. E lo fa, udite udite, con un singolare videogame ideato da Gilda e Luca Porfirio che sfida gli internauti (e in particolare i Confratelli emigrati) a costruire un Mistero. Proprio così. Il gioco (http://misteridiprocida.altervista.org) ha un funzionamento semplice: si reperiscono risorse sul territorio e si provvede, in 24 giorni, a mettere su il proprio progetto di Mistero, tenendo conto – come spiegano gli autori – «che ci sono dei criteri oggettivi da rispettare: un mistero è bello quando è ricco, leggero, bello, ben realizzato, fedele alle Sacre Scritture e, soprattutto ben rifinito, essendo stato realizzato da un bel gruppo di amici». Insomma, bisogna rimboccarsi le maniche. Guadagnando crediti (come? Semplice: anche con la “frauca”), acquistando materiale d’ogni tipo (indispensabile un salto in ferramenta) e realizzando, entro il venerdì santo, il Mistero. Che, naturalmente, sarà “analizzato” dal software, che fornirà un punteggio di qualità. «Il giudizio terrà conto prima di tutto del livello di rifinitura del Mistero, ma anche della bellezza, della robustezza, della leggerezza, della ricchezza di elementi, Inoltre, ci saranno dei bonus per i Misteri che riescano a riprodurre un soggetto tradizionale». E, proprio come nella realtà, bisognerà fare attenzione, come suggeriscono gli autori: «E’ meglio studiare le Sacre Scritture per evitare di fare brutte figure … e non bisogna dimenticare di iscrivere il Mistero alla Processione!». Tutto molto chiaro, naturalmente. Ma colori, odori e sensazioni della manifestazione reale, beh, quelli è decisamente impossibili riprodurli a tavolino. Non trovate?
ildispari.it
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