Redazione | É durato poco meno di un giorno il giallo sulla scomparsa di una ragazzina di 12 anni che da mercoledì aveva fatto perdere le sue tracce e che ha tenuto col fiato sospeso l’intera comunità procidana. La giovane è stata ritrovata, ieri mattina in un giardino dell’isola a dormire in un ricovero di fortuna come una casetta da giuoco. Della ragazzina – che si era presentata a scuola come tutte le mattine ed aveva preso parte alle lezioni – si erano perse le tracce dopo il suono della campanella. Nel pomeriggio di ieri – intorno alle 16.30 – i genitori, non vedendola rientrare, ed impossibilitati a contattarla con il telefonino, preoccupati ed agitati, si sono recati presso la caserma dei Carabinieri ed esposto denuncia, decisamente preoccupati, per la scomparsa della figliola. Immediatamente sono partite le ricerche e le indagini dei carabinieri della locale stazione, coordinati dal Maresciallo Massimiliano Albero, mentre il tam-tam ha coinvolto l’intera isola di Procida, che si è interrogata – nel dedalo di stradine – sulle sorti della dodicenne scomparsa. I militi della benemerita con un’ opera certosina di ricerca hanno dapprima perlustrato la zona limitrofe l’abitazione della ragazza, poi le zone circostanti. Congiuntamente, sono stati attivati controlli agli imbarchi del porto di Marina Grande e perlustrate le spiagge e coste dell’isola. Nella nottata i militari dell’Arma hanno perquisito l’edificio scolastico di Via Flavio Gioia, credendo che potesse essere ancora all’interno.
Così non era. Infatti solo ieri mattina –quasi dopo 12 ore di interrotte ricerche – la ragazza è stata ritrovata in un giardino dell’isola prospiciente l’abitazione a dormire in una casetta colorata in plastica che giaceva nel fondo agricolo. La ragazzina è stata portata in caserma infreddolita e impaurita e, dopo le prime cure del caso e un lungo thé caldo, affidata alla mamma che nel frattempo era giunta in caserma. Dalle prime indagini il gesto della ragazzina pare sia riconducibile – come stesso lei ha testimoniato – al timore che i genitori potessero “sgridarla” per essere rincasata tardi la sera prima della scomparsa. Dopo attento vaglio e dopo le testimonianze raccolte i carabinieri sembrano escludere qualsiasi altra forma di coercizione o di violenza per il fatto accaduto. L’isola ha potuto così tirare un lungo sospiro di sollievo per il mancato pericolo: tutto è bene quel che finisce bene…