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TGPROCIDA

Raccontare il presente, capire il futuro

BABELE AMP: LA CRONISTORIA DI UN FALLIMENTO

Ditgprocida

Mar 20, 2014

Giovanni Festa | Ora tocca al Sindaco di Lacco Ameno e al Presidente del CDA il microfono in un diatriba di cui non se ne sentiva la mancanza. Dopo la diffida  – infatti – del Revisore dei Conti  arriva la replica. «Dopo aver letto con grande stupore la nota di cui all’oggetto, appare necessario riportare alla memoria del Revisore, rag. Mariagrazia Fermo gli articoli Art 26 comma 2 e articolo 239 co. 1 lett. a) del D.Lgs 267/00. [omissis] Ciò premesso si sottolinea il mancato svolgimento delle attività suindicate obbligatorie, sia in riferimento al Rendiconto di Bilancio 2012, per il quale non è stata prodotta dal revisore la necessaria relazione, sia in riferimento al Bilancio di Previsione 2013, per il quale manca il necessario parere dello stesso». Una risposta chiarissima e un’accusa di quelle forti. Stando a quanto scrivono Monti e Migliaccio, infatti, il revisore avrebbe diffidato la produzione degli Atti per i quali è necessaria la sua pronuncia che manca. Uno sviluppo a dir poco sorprendente. «Inoltre, si richiama – continuano nella loro nota Monti e Migliaccio – quanto statuito dall’art. 239 co. 1 lett. A) “L’organo di revisione svolge le seguenti funzioni: attività di collaborazione con l’organo consiliare secondo le disposizioni dello statuto e del regolamento” del D.Lgs 267/00. Pertanto, gli scriventi invitano, diffidano e mettono in mora il Revisore a presentare ad horas la relazione al Rendiconto di Bilancio 2012 ed il parere al Bilancio di Previsione 2013, ad oggi non ancora acquisiti al Protocollo del Consorzio, per consentire agli organi competenti l’esame e gli atti, corredati degli allegati obbligatori, al fine dell’approvazione degli stessi (visto anche, allo stato, l’abbondante superamento del termine stabilito dalla legge per l’approvazione degli stessi). Sono fatti salvi ed impregiudicati l’adozione di eventuali provvedimenti a salvaguardia dell’Ente in caso di perdurante inadempienza.» Se Mariagrazia Fermo aveva solo invitato e diffidato, Carmine Monti e Donatella Migliaccio rilanciano e arriva anche la “messa in mora”. Ma la storia assume contorni paradossali, anche se c’è poco da scherzare, con la conclusione della nota: «Si coglie l’occasione per rammentare al Revisore che in qualità di tecnico esterno non è titolato ad utilizzare la carta intestata dell’Ente Consorzio AMP Regno di Nettuno, pertanto s’invita e diffida a non utilizzarla più per le future comunicazioni. Si resta in attesa di un pronto e puntuale riscontro alla presente.»

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