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VERA VERGANI: La diva che scelse Procida e fu “la moglie del capitano”

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Mar 24, 2014

Domenico Ambrosino | Era di notte. C’era la luna. Eravamo sul ponte della nave. Leonardo mi teneva la mano, mi guardava intensamente. Crollai. Leonardo – gli dissi – ormai ho capito che non posso più fare a meno di lei. Andammo in cabina …”. Quando rievocava l’inizio del suo grande amore con il comandante procidano Leonardo Pescarolo, Vera Vergani aveva quasi 90 anni. Non li dimostrava affatto. Era ancora bella e “tosta”. Ad Evangelista Salvemini che l’accudiva non risparmiava l’aspro rimprovero quando Evangelista mi chiamava col soprannome di “Chiodo”. “Evangelo, non fare il plebeo, il giornalista è un professore!”. Vera non era procidana di nascita, era nata a Milano nel 1894. Ma procidana lo divenne davvero in tutto, specialmente nel cuore, quando incontrò e sposò l’uomo fatale, l’amore della sua vita, il fascinoso capitano Leonardo Pescarolo che aveva incontrato durante uno dei suoi viaggi a bordo della nave che la portava a recitare nelle Americhe. Lasciò le scene, si dedicò al marito e ai due figli, chiamati con gli stessi loro nomi Vera e Leonardo, e dopo una parentesi a Genova, venne a vivere nell’isola, in un palazzo antico, con le volte ricche di affreschi, immerso in un ampio giardino di fiori e limoni, in via Vittorio Emanuele, un po’ prima della chiesa di San Leonardo, a pochi passi dal porto di Marina Grande. Vera Vergani è stata una delle più grandi attrici di teatro d’Italia. Fu la preferita di autori come Gabriele D’Annunzio, Luigi Pirandello, Dario Niccodemi. Fu apprezzata e lodata da famosi critici, primo fra tutti Antonio Gramsci. Esordì nella compagnia Benini in una commedia di Ermete Novelli; a 22 anni era già prima attrice con Ruggero Ruggeri, padre spirituale di tutti gli attori italiani di prosa. Interpretò opere di autori diversi, da Dumas e Shakespeare, ma il suo cavallo di battaglia rimase “La figlia di Iorio” di Gabriele D’Annunzio. Nel 1921, insieme al fratello Orio (grande giornalista del Corriere della Sera) salvò Luigi Pirandello dalle botte degli esagitati spettatori che non avevano “capito” i “Sei personaggi in cerca d’autore” che con la Vergani si presentava al Teatro Argentina di Roma. Fu anche attrice importante del cinema, muto naturalmente. Procida non può e non deve dimenticarla. Quest’anno, a 25 anni dalla scomparsa, doveroso è un omaggio alla sua memoria.

procidaoggi

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