Redazione | Li, dove si infrangono le onde del mare, da oltre vent’anni sulla scogliera di ponente, si erge, una piccola statua della Madonna. Collocata sulla casetta nera e fortemente voluta dall’allora parroco della S.S. Annunziata Don Salvatore Verlezza, simboleggia la devozione mariana del nostro territorio. Da oltre due decenni metaforicamente da il benvenuto ai turisti e ai tanti che giungono sull’isola o che la lasciano. In particolare i numerosi marittimi che per lavoro si allontanano dalla propria terra e dai propri affetti per mesi. Ed ha un significato forte quello sguardo dolce e quelle braccia protese al cielo in segno di misericordia, come una mamma che ti accompagna e ti riceve sulla porta di casa. Eloquente la scritta posta alla base della statua: “O Maria, Procida è vostra”. E i procidani a quegli occhi miti – che scrutano dalla scogliera il porto di Marina Grande – recitano preghiere e invocano grazie. Da mesi purtroppo la sacra effige non è più illuminata la sera, il proiettore è spento e il tutto appare più evidente dopo il tramonto. Agli stessi comandanti delle navi che operano nel porto, quel proiettore – che illuminava la statua – era di supporto in fase di manovra per delimitare meglio la scogliera che la sera è completamente al buio. A nulla sono valse le segnalazioni dei residenti di Via Roma – che affacciano proprio sul porto – prima agli ormeggiatori, poi agli uomini della Capitaneria. La competenza è comunale. Spetta all’ufficio tecnico ripristinare l’illuminazione della statua che però non si esaurirà con la semplice sostituzione di una lampadina. Oltre al proiettore c’è incuria, sporcizia e miseria. Il cancello all’ingresso della casetta è divelto, sui muri i fili elettrici sono strappati, il quadro elettrico asportato e le prese di corrente rotte. Di più. All’’interno della struttura – che il parroco Verlezza volle assomigliare ad una cappella – il piccolo altare in marmo nero e le colonne in marmo bianco che lo sorreggono sono completamente distrutte dall’incuria e dall’ inciviltà. La sera – come tutti ben sanno – la scogliera è meta di tanti giovani coppie alla ricerca di intimità e un posticino simile diventa rifugio abituale di qualche mal intenzionato sicuro di tornarci ogni sera. Ogni notte. La casetta è un autentica latrina a cielo aperto, senza contare la gente con i pantaloni tirati giù che orinano e defecano alla luce del giorno. A terra c’è di tutto, buste, preservativi, siringhe, bottiglie, vettovaglie e tanta altra robaccia. Il tetto – che poi è alla base della statua – presenta lesioni ed infiltrazioni, con crepe evidenti e pericolanti. Uno spettacolo indecoroso– dunque – che ha urgente bisogno di lavori di manutenzione. Aspettando che si metta fine a questa indecenza la casetta va posta in sicurezza e va ripristinato almeno il quadro elettrico tanto quanto basta per poter riaccendere il proiettore e illuminare la statua della Madonna .