Redazione | Nella mattinata di ieri, nella chiesa di Santa Maria della Pietà al porto di Marina Grande, si è tenuta la celebrazione del precetto pasquale, tradizionale appuntamento annuale in cui i militari della Guardia di Finanza della nostra isola si riuniscono in vista delle imminenti festività. Alla messa, officiata dal cappellano militare don Gerardo Sangiovanni, hanno partecipato il comandante del reparto Luogo Tenete Maurizio Bruno unitamente al personale in servizio nei rispettivi reparti e ad una nutrita rappresentanza della Guardia Costiera con la presenza del T.V Giuseppe Panico, del Maresciallo dei Carabinieri della locale stazione Roberto Castagna e le autorità civili, tra cui il Sindaco Capezzuto, il vice sindaco De Candia, l’assessore Capodanno e il vicepresidente del Consiglio Comunale Cap. Pasqualino Sabia.
Folta anche la presenza dei procidani, che con la propria affettuosa vicinanza, senza espressi inviti formali, hanno voluto testimoniare la stima rivolta alla Guardia di Finanza.
“L’occasione del Precetto rappresenta un importante momento di riflessione religiosa, ma anche un’occasione in cui rinsaldare lo spirito di Corpo, facendo pervenire, attraverso la preghiera, il necessario supporto morale per i militari in servizio, per quelli in congedo e per le famiglie dei Caduti nell’adempimento del loro dovere e per rinforzare ulteriormente il legame tra militari e popolazione di Procida”.
Questa le parole nella toccante omelia, del Cappellano che ha evidenziato l’importanza del ruolo sociale e dell’impegno quotidiano e costante di tutti coloro che indossano l’uniforme, nel sentire quotidianamente l’orgoglio e il privilegio di servire la cittadinanza. Non è mancato nelle parole del sacerdote officiante anche l’encomio a tutte le altre realtà istituzionali presenti e in particolare formulando i migliori auguri di una serena Pasqua ai ragazzi dell’istituto Francesco Caracciolo , intervenuti congiuntamente con i Professori e la Preside Maria Salette Longobardo.
A fine celebrazione la toccante preghiera del corpo al patrono San Matteo e un frugale vin d’honneur di ringraziamento e di auguri di Pasqua per tutti i presenti.