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TGPROCIDA

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IN PROCESSIONE ANCHE LE DONNE. SCOPPIA LA RIVOLTA NELLA CONGREGA

Ditgprocida

Apr 17, 2014

Domenico Ambrosino | La disfida tra i musicisti dell’isola per conquistare la “tromba”,  che nella mattinata di venerdì santo annuncia la processione dei misteri, ha movimentato la queta atmosfera di fervoroso raccoglimento che avvolge da sempre il secolare rito di Procida. Le polemiche sono continuate anche all’interno della Congrega dei Turchini, organizzatrice dell’evento, non solo per la “questione tromba”, ma anche a riguardo di una problematica del tutto nuova: la partecipazione diretta delle donne alla processione. Dai primi anni del 1600, quando la congregazione fu fondata dai Gesuiti, e poi nelle varie fasi del rito, le donne avevano avuto un ruolo del tutto secondario. Partecipavano, ad esempio, alla “pulizia” e alla “veglia funebre” del Cristo Morto che si svolge all’alba del Venerdì santo, nella chiesa dell’Immacolata dei Turchini, prima di portare la statua lignea del Lantriceni a Terra Murata, da cui parte il corteo funebre.  Ma, mai e poi mai, hanno partecipato alla processione, e come portatori dei “Misteri” ( le rappresentazioni iconografiche raffiguranti  episodi della vita e della morte del Cristo, sia quelle “fisse”, sia quelle che vengono costruite ogni anno dai giovani isolani), sia come “figure” di altri modelli processionali ( accompagnatori degli “angioletti”, portatori di  altri simboli quali le “sette parole”, le “catene”, il sacro “lenzuolo”, la “luna e il sole”). Tutti questi ruoli erano ( e sono stati) finora appannaggio dei soli uomini vestiti con il classico costume della confraternita, cioè il lungo camicione bianco e la mantellina (chiamata “mozzetto”) turchina . Quest’anno le cose sono cambiate dal momento che cinque donne si sono iscritte alla Congregazione, attraverso  la prescritta cerimonia d’iniziazione che, come spiega il priore Gabriele Scotto di Perta, “prevede  la professione della religione cristiana, aver ricevuto il battesimo e la cresima, il non essere divorziati o vivere un’unione di fatto anomala”. Per cui è nato il problema e sono scoppiate le polemiche. Alla vigila dell’evento la discussione è ancora in atto e non è stata trovata una soluzione. I “fratelli” conservatori si oppongono alla partecipazione delle nuove “consorelle” in nome della tradizione.
“E’ tempo di procedere allo “strappo”– dice Antonio Scotto, un giovane confratello dei Turchini- anche alla luce dell’avanzata presenza delle donne in tutti i settori sociali. Le donne hanno acquisito il diritto di partecipazione nel momento in cui è stata accettata la loro iscrizione alla confraternita”. Una occasione da cogliere anche perché, come tutti lo danno per certo, la processione dei misteri avrà tra i tanti spettatori stranieri provenienti da Ischia, la cancelliera Angela Merkel, che sta trascorrendo un periodo di vacanza nella vicina isola verde. Un omaggio che sarebbe  una vera e propria rivoluzione culturale, che rompe un tabù vecchio di oltre quattro secoli. Gli ospiti tedeschi hanno sempre apprezzato i sacri riti pasquali isolani. Tutti ricordano la presenza, alla processione del venerdì santo, alla fine degli anni ’70, del leader bavarese Franz Joseph Strauss, anch’egli assiduo frequentatore delle isole del golfo.
La processione seguirà il percorso tradizionale. Partenza alle 07,30 da Terra Murata per via Castello, San Rocco, via Marcello Scotti, San Giacomo, Via Vittorio Emanuele, Marina Grande, e il ritorno a Terra Murata per via Principe Umberto. Ci saranno 50 nuovi misteri che presentano le tematiche tradizionali: ultima cena, la tempesta sedata,  il suicidio di Giuda “appiso a cercula” (appeso alla quercia), le nozze di Cana, le pesca miracolosa. Il numero dei partecipanti, dai piccoli “angioletti” agli anziani “fratielli” si aggira sulle duemila unità.

ilmattino

7 commenti su “IN PROCESSIONE ANCHE LE DONNE. SCOPPIA LA RIVOLTA NELLA CONGREGA”
  1. VERGOGNA ANNULLATE QUESTA PAGLIACCIATA

    FATELO PER I NOSTRI PADRI
    PER I GESUITI
    PER LA CHIESA
    PER IL POPOLO DI DIO
    VERGOGNATEVI QUESTA PROCESSIONE VA ANNULLATA

  2. Io allora voglio portare il mistero e domani farò un casino della miseria a terra murata. che schifo abbasso i preti e tutti i lestofanti. domani dobbiamo riprenderci la statua del cristo morto che è nostra.

  3. amici ed amiche e’ inutile che vi accapigliate contro la CONGREGA .Lo sapete che c’e’ un decreto da parte della CURIA DI NAPOLI che impone l’iscrizione delle donne nelle congreghe .NAPOLI e province ,come tutta italia gia’ era in vigore questo decreto ,pertanto se non lo sapete non sparate a zero su chi non ha colpa

  4. Sono il meno indicato ad esprimere un parere,

    anche perchè ,semplicemente,non sò ,nè voglio saperlo,cosa sia una congrega,sia bianca,rossa o turchina,o paonazza,

    credo solo nell’uomo,in quanto tale,il resto sono solo costruzioni umane.

    Ma,mi vengono i brividi a leggere commenti come quello di Milena : una statua di legno raffigurante il Cristo morto,contesa come un trofeo qualsiasi: siamo al punto massimo della degenerazione religiosa

  5. La curia non ha imposto nulla non diciamo cazzate, non vietare non significa imporre.

    Quello che sta succedendo è uno scandalo mi auguro che il vescovo di procida o il suo ausiliario possano interdire questa gente che ha voluto questo. Dio è grande e domani speriamo che piova così da non far permettere uno scempio simile. Cristo redentore vive nei nostri cuori e non in quella rappresentazione farlocca del carcerato che l’ha costruita per ingraziarsi il secondino.

  6. E’ UNA VERGOGNA COME AL SOLITO AVETE DISTRUTTO UNA TRADIZIONE SECOLARE.PRENDETE ESEMPIO DAI PAESI SPAGNOLI DOVE I RITI RELIGIOSI SONO SACRI.

  7. Message
    Mi rendo conto che quando si va a disturbare un nido di vespe, si deve essere preparati anche alle prevedibili punzecchiature. Ma partire in maniera preconcetta contro l’istituzione delle donne nelle congreghe è come bendarsi completamente la testa. In questo caso non significa difendersi da un mondo che evolve, ma apparire completamente ciechi. Voglio ricordare che già trent’anni fa un uomo illuminato, quale don Liberino, all’avanguardia dei tempi, nominò le prime “chierichette” mettersi una pezza i

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