Redazione | L’obbligo dell’installazione di un sistema satellitare per le piccole barche da pesca e’ un adempimento inutile e costoso, tanto piu’ se si pensa che ne sono esentate imbarcazioni per il trasporto dei passeggeri o delle merci fino a quaranta volte piu’ grandi. A denunciarlo e’ la Coldiretti Impresapesca in merito in merito all’applicazione della direttiva del Parlamento e del Consiglio Ue in materia di sicurezza della navigazione, che prevede l’installazione a bordo delle barche del sistema di trasmissione satellitare denominato AIS.
In questo modo le imbarcazioni di piccola stazza che svolgono attivita’ di pesca costiera (fino ad una distanza di 6 miglia dalla battigia), saranno costrette ad acquistare entro il prossimo mese di maggio apparati di classe ”A” con un costo che supera i 2.500 euro. Si tratta – ricorda Coldiretti Impresapesca – di barche con limitatissime esigenze in materia di sicurezza, per le quali la presenza a bordo del sistema AIS appare inutile. Lo dimostra anche il fatto che dallo stesso obbligo sono esentate le barche da trasporto passeggeri di stazza fino a 300 tonnellate di stazza con un numero di imbarcati assai elevato e quelle da trasporto merci che operano sempre in acque nazionali di stazza tra le 300 e le 500 tonnellate. Stiamo parlando di imbarcazioni – rileva Coldiretti Impresapesca – con dimensioni che possono essere almeno trenta o quaranta volte superiori alle barche da pesca operanti nella fascia costiera con attrezzi di piccola pesca, piccolo strascico o con draga idraulica.
Da qui la richiesta di Coldiretti Impresapesca alla direzione della Pesca del Ministero delle Politiche agricole di tutelare il settore attraverso un’azione forte, anche di concerto con il comando generale delle Capitanerie di Porto, per richiedere una sospensione immediata del provvedimento nei confronti del segmento della pesca artigianale che opera nelle piu’ ristretta fascia costiera. asca
Piccole barche da pesca? Piccole quanto?
Il sistema Ais più che un semplice sistema di sicurezza per far conoscere al Comandante del peschereccio il punto esatto dove si trova, serve a segnalare a chi è a terra dove si trova il peschereccio in questione e probabilmente è stato richiesto proprio per segnalarne la posizione e se eventualmente si trovi in zone di pesca non autorizzata. Quindi penso che sia più che giusta come imposizione, visto che lo stato italiano dei suoi contribuenti conosce ogni traccia, spostamento, persino, quando va al cesso, o compra un gelato di troppo;
Non so chi abbia scritto l’articolo, ma (se non sono state cambiate le leggi di recente)anche per le TUTTE le motonavi da trasporto passeggeri di dimensioni ridotte come le nostre è OBBLIGATORIA sia l’installazione sia l’utilizzazione dell’AIS, con conseguente pagamento di salatissimi canoni alle compagnie radiotelefoniche (un altro pizzo estorto agli impenditori italiani da almeno 5 anni). Quindi Vi chiedo di informarvi meglio, prima di riportare per iscritto opinioni altrui (alquanto tendenziose) e condivido in pieno le osservazioni di Luigi Lubrano.
Visto i prezzi da orefice del pesce di questi tempi (ormai pesce fresco e’ da considerarsi bene di lusso) penso che nn si parli di spese da affondamento e poi il suddetto apparato ha svariate funzioni .AIS acronimo di automatic identification system e un sistema di sicurezza di notevole precisione e di utilità. Il problema e’ sull’identificazione e vale a dire si identifica l’unita e quindi le aree di pesca così da collocarne con estrema precisione anche in aree interdette.Visto le apparecchiature ormai di high level dei pescherecci capaci di montare apparecchiature di ultimo grido come ECDIS nn vedo dove sia il danno per l’AIS….
visto che una parte dei pescherecci procidani puo essere seguita su marine tracking suppongo siano gia dotati di tali apparecchiature o sbaglio?
CARO LEO, LA NORMA SABATINI PUO’ RISOLVERE IL PROBLEMA . CHI E’ INTERESSATO PUO’ CONTATTARE IL MIO STUDIO AL RECAPITO 0818969203.GRAZIE
grazie mauro