Redazione | La tecnica è quasi sempre la stessa. Sbarcare sull’isola, farsi un giro e poi decidere chi colpire. A volte anche entrando nelle grazie della gente che ignara apre le porte della propria abitazione. Qualcuna addirittura – come raccontano le cronache – con il pancione davanti con la scusa di dissetarsi o dare da mangiare ai piccoli bimbi che quasi sempre portano con loro in un carrozzino. Molti sbarcano di prima mattina provenienti dai campi nomadi della periferia Napoletana e si mettono all’opera. Anche i bus diventano uno strumento per individuare le vittime, seguendo molto spesso il malcapitato fino a sotto casa e di colpirlo non appena questo esce di casa senza fare troppi rumori e senza forzare nessuna porta o nessuna finestra.
La tecnica – molto frequente in questi ambienti – è quella utilizzare la parte retrostante di un contenitore di detersivi appiattita così da farla scorrere nella fessura della serratura e aprire la porta facilmente soprattutto se non sono state inserite le mandate. Cosa che sull’isola di Arturo avviene quasi normalmente, in particolare quando si lascia la propria abitazione per poche ore. Magari per andare a fare la spesa o andare a messa. O solo per andare in giardino ad innaffiare le piante. Oltre a questo espediente – per non destare sospetti – si aggirano sempre in due o tre. Con qualche souvenir o gadget nelle mani. Molte volte si posizionano fuori alle chiese a chiedere l’elemosina. E indossando molte volte guanti di spugna per non lasciare traccia in caso di controllo delle forze di polizia. Tutto accade, nella maggior parte dei casi, nel giro di pochi minuti. Un tempo necessario per mettere a soqquadro la casa e portarsi via per sempre oggetti cari a cui sono magari legati i ricordi più intimi della propria vita. Ed è su questo tipo di furti e ad opera di questi malviventi, che i Carabinieri della stazione di Procida agli ordini dei Marescialli Stefano Casaccio e Roberto Castagna e coordinati dall’eccellente Cap. Melissa Sipala, stanno rivolgendo le loro attenzioni dopo le numerose segnalazioni di alcuni testimoni e di alcune telecamere sparse sul territorio.
In effetti già da mesi l’azione degli uomini della benemerita è attivissima sul fronte dei furti nelle case, visto il continuo aumento di denunce. Non ultimo quello di domenica scorsa con il furto di oro e gioielli in una casa alla Chiaiolella o quello di una signora a cui è stata trafugata la pensione di reversibilità e di un’altra famiglia che ha visto il cofanetto dei preziosi occultato in un cassettone tra le lenzuola scomparire durante le festività pasquali.
Anche l’occultamento della refurtiva – quando è possibile – ha una sua metodica ben precisa e collaudata: quella di inserirla in degli ovetti di lattice e poi inseriti nelle parti intime. Circostanze che nella fattispecie impediscono una perquisizione totale e quindi anche il recupero degli oggetti rubati e relativa denuncia e arresto.
Una situazione che sta creando non poche preoccupazioni sull’isola che si scopre molto fragile e appetibile ai malviventi della terraferma. Un allarme sociale anche considerato il fatto che molti di questi ladri si confondono tra la popolazione turistica che in questi mesi giunge sull’isola. Su questi reati e su tanti altri – come dicevamo – è alta l’ attenzione dei Carabinieri che di concerto con i colleghi dell’isola verde e quelli della terraferma stanno lavorando alacremente nella ricostruzione di questi accadimenti ed appare probabile che questi gruppi di rom lavorino in sinergia tra di loro spostandosi di isola in isola. Anche a Ischia sembra che sia in aumento il numero delle denunce per furti in appartamento e la matrice pare sia la stessa procidana.