Redazione | L’escalation di furti nelle case dell’isola di Graziella non si ferma. Nel prosieguo dei numerosi servizi di controllo del territorio i militari della Stazione Carabinieri, coordinati dal Cap. Melissa Sipala hanno denunciato a piede libero tre procidani a norma dell’art 624 del c.p. Il filone di indagini che da tempo stanno seguendo gli uomini della benemerita ha portato all’individuazione in tempi rapidi dei soggetti rei di essersi impossessati della refurtiva . Diverse centinaia di euro. Dalla ricostruzione dei fatti i tre procidani conoscevano bene la casa da colpire e gli orari della vittima che ignara – rincasando – ha trovato l’amara sorpresa. Le indagini sono proseguite per stabilire se agli stessi delinquenti si potessero attribuire altri furti, come si era pensato in un primo momento.
E se gli ultimi reati erano di matrice non procidana – molto probabilmente anche nomadi – come abbiamo scritto giorni fa – i fatti denunciati in queste ore rappresentano un cambiamento nel modus operandi dei malviventi e ciò – in una piccola comunità come Procida – mette più paura. In questo periodo fa buio più tardi , molte case rimangono disabitate a causa degli impegni lavorativi degli inquilini e così i malviventi hanno buon gioco nel selezionare le “prede”. La tecnica, pure questa, è sempre stata la medesima: aspettare che il proprietario abbandoni la casa per entrare nell’appartamento e fare razzia di preziosi e gioielli. Il tutto in pochissimi minuti. Quasi sempre si utilizza un banale cacciavite per forzare una porta, magari sul retro. Oppure viene praticato un forellino sul telaio della finestra: in questa maniera aprirla si trasforma in un gioco da ragazzi. I numeri sono impietosi e parlano purtroppo di un fenomeno in aumento. Anche e soprattutto considerato anche la vasta gamma di denunce simili come lo smarrimento di portafogli o borse che vengono presentate in caserma quasi quotidianamente. Quanti di questi oggetti anni addietro sarebbero tornati tra le mani dei legittimi proprietari? Siamo proprio sicuro che questi portafogli dimenticati per distrazione su qualche bancone di bar non sia stato volutamente trafugato? Qualcuno non abbia steso la mano nella macchina lasciata aperta mentre si fa la spesa? Tutte domande che mettono in allarme la popolazione e fanno alzare il livello di guardia delle forze dell’ordine.
Per di più i ladri quasi semprela fanno franca. I pochi arrestati in qualche giorno vengono messi fuori poiché incensurati giudicati per direttissima e come se nulla fosse ritornano a commettere reati.
Tanto è vero che da inizio anno si contano una ventina di denunce per furto in abitazione. Dov’è finito lo stereotipo di Procida “isola felice”? Probabilmente, va consegnato al libro dei ricordi. Certo, non siamo ai livelli di altre zone della provincia di Napoli dove si verifica un colpo al minuto ma, anche da queste parti, bisogna prendere coscienza che qualcosa sta cambiando.
” …. Per di più i ladri quasi semprela fanno franca. I pochi arrestati in qualche giorno vengono messi fuori poiché incensurati giudicati per direttissima e come se nulla fosse ritornano a commettere reati….. ”
Certo, sara’ pure cosi’. Ma noi siamo una piccola comunita’ e, se si fanno NOME e COGNOME degli arrestati, ci pensa la nostra comunita’ a metterli al bando. E questo vale per chiunque delinqua, si droghi, compia reati di tipo sessuale, etc. etc.
Concordo con Stefania, BISOGNA fare nomi e cognomi.
Appunto perche’ siamo una piccola comunita’ e’ bene che si conoscano questi soggetti.
Voi volete i nomi in un paese dove vIge OMERTA’ NULLA VIDI ,NULLA SACCIO E NULLA SENTII .Mettiamo le mani in tasca mettiamo una taglia bella sostanziosa e vedi come si aprono le bocche cucite
comunque cerchiamo di non confondere le cose, rubare e imbrogliare sono una cosa, chi si droga e tutt un altra cosa, e qualcuno che a dei problemi e va aiutato per poterli permettere di uscire dalla sua situazione, e spesso sono proprio le famiglie che non vogliono vedere anche se tutto e sotto i loro occhi, facendo diventare il tutto piu grave……..